ARCHIVIO NEWS EMPOLI 2000-2001
Le notizie
importanti passate dalla home page dei Rangers nel campionato di serie B 2000-2001
relative alla squadra e ai tifosi dell'Empoli Calcio nonchè altre ritenute
importanti per gli empolesi
In questo spazio vengono inserite tutte le notizie apparse sul nostro
sito nell'anno in corso
in modo che non vadano perse e affinchè possano essere
lette anche in futuro.
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14/06/2001
L'EMPOLI E' PRONTO PER LA SERIE A
Silvio
Baldini promuove l'Empoli «Noi, un gruppo da serie A»
(Il Tirreno)
Onesto fino in
fondo, con gli altri ma soprattutto con se stesso. Silvio Baldini è così: un
uomo vero, che ha poco a che spartire con l'ambiente del calcio. Certo, in
questo mondo ci vive, ma gli va stretto. Il tecnico dell'Empoli non è il tipo
da sentirsi parte di una nicchia. Per lui tutto è vita, per lui comportarsi
bene e più importante che vincere una partita. E così, a pochi giorni dalla
fine del campionato, l'allenatore di Massa si confessa. O meglio, analizza - con
la sua sincerità - quello che è stato. Parla del sogno-promozione sfumato, ma
anche dell'eccezionalità del gruppo. Parla di moduli, ma anche di uomini. Parla
del passato, ma anche del futuro. E allora ascoltiamolo, leggiamolo, perchè le
cose che dice una persona così meritano sempre il massimo interesse.
Mister, siamo a bocce ferme, cosa prova?
«Un grande vuoto. Il mio lavoro, il contatto con il campo, già mi manca. Mi
serviranno un po' di giorni per farci l'abitudine e riuscire a godermi le
vacanze».
E se ripensa al campionato?
«Se guardo indietro vedo una stagione straordinaria. Ancora una volta ho dato
il massimo di me stesso e questo mi rende appagato, soddisfatto. Dispiace di non
essere riuscito, ancora una volta, a vincere questo campionato».
Le era già successo a Brescia.
«Forse questo è il mio destino. Comunque sono una persona che nelle difficoltà
riesce sempre ad esprimere il meglio».
Meritavate la serie A?
«Non è questione di meriti. Tutti noi, per tutto l'anno, abbiamo tenuto un
atteggiamento da serie A. Forse alla gente non basta, ma io spero che i tifosi
siano soddisfatti, come lo siamo noi, di quello che ha fatto l'Empoli».
Le pesa il fatto di non essere andato in A con 64 punti?
«No. So che è la prima volta che succede, ma lo sport è questo. Forse l'anno
prossimo 59 punti basteranno per essere promossi. Ogni campionato ha la sua
storia».
Rimpianti?
«Nessuno. Ripeto, abbiamo dato tutto».
40 punti nel girone di ritorno, 24 all'andata: i conti non tornano.
«Ma anche nel girone di andata le prestazioni erano state sempre all'altezza
della situazione, degne di un cammino di vertice. Purtroppo non facevamo gli
stessi gol che abbiamo fatto nel girone di ritorno. Prendo, come esempio
generale, la partita di Ancona. In pratica dominammo la scena, soprattutto nel
primo tempo, eppure perdemmo. Una sconfitta incredibile. E non è stata l'unica
della prima parte della stagione».
Ma qualcosa deve essere successo per spiegare una cosa evidente differenza di
rendimento?
«Soprattutto è stata il frutto della maturazione. La squadra era giovane,
molto giovane. Piano piano ha acquistato fiducia, convinzione. In questo senso
credo che Pistoia sia stata la partita della svolta. Non eravamo in un periodo
facile e la vittoria ci ridette grande morale».
Il cambio di modulo (dal 3-5-2 al 4-2-3-1) ha influito?
«Credo di sì. Di sicuro siamo stati più equilibrati. Però non è stato
soltanto quello a determinare il nostro cambiamento».
Quanto ha pesato, invece, il fatto di aver giocato gran parte della stagione
senza un attaccante di riserva?
«Purtroppo Budan si è rivelato un acquisto sbagliato. Ci abbiamo provato,
l'abbiamo aspettato, ma non ha mai risposto come volevamo noi. Se avessimo avuto
subito Banchelli forse saremmo andati in serie A. E anche se non ce lo avessero
tolto per due mesi potevamo fare di più. Ma questi sono i rischi che si corrono
quando si fa calcio.
Budan è stata la delusione, e la rivelazione?
«Il gruppo, senza dubbio. Si è unito ancora di più, creando un'alchimia
eccezionale. Si sono aiutati, si sono fatti forza a vicenda, hanno dato tutto. E
lo hanno fatto anche la scorsa settimana, prima dell'inutile gara di Venezia».
Ma un singolo ci sarà pur stato. Noi pensiamo a Bresciano e Di Natale.
«Il giocatore che più mi ha sorpreso è Di Natale. Bresciano lasciava intuire
qualcosa, Totò era una scommessa. Ed esploso. Ha fatto vedere cose grandissime,
giocate sublimi. I suoi numeri valevano da soli il prezzo del biglietto».
Alla fine è soddisfatto?
«Molto. Posso dire che questa è una delle squadre che ho allenato che più mi
ha dato soddisfazione. Sono orgoglioso di questi ragazzi».
Quanto c'è di suo in questo Empoli?
«Meno di quanto si creda. Per fare bene un tecnico ha bisogno di avere un buon
feeling con la società. E qui c'è Pino Vitale che per me è un fratello
maggiore. Ha la pazienza di trattare con me, che sono una persona difficile, mi
risolve tutti i problemi che si creano. Insomma credo che in questo Empoli ci
siamo molto di Pino Vitale».
Ha detto che è una persona difficile. Lo è anche per i suoi giocatori?
«Sì, ma con una differenza. Loro hanno sempre il campo».
Cosa intende?
«Che io posso stare una stagione senza parlare con un giocatore, perché tra di
noi c'è antipatia, ma se lui è più bravo degli altri e se lo dimostra in
allenamento, la domenica gioca. Di sicuro».
Lei pretende molto dai suoi giocatori.
«Pretendo moltissimo, perché credo di dare sempre il massimo».
Parliamo del futuro. Ad inizio stagione avete dichiarato che l'obiettivo era
migliorarsi, se lo ripeterete significherebbe lottare per la serie A da subito.
«Noi dobbiamo sempre cercare di migliorarci e questo, ve lo dico subito, sarà
il nostro obiettivo. Questo però non significa fare 65 punti, arrivare quarti e
andare in A. Significa dare di più di quello che abbiamo dato quest'anno. Per
vincere, poi, serve la fortuna, serve che nessuno si faccia male. Insomma è
imponderabile. Ma, ripeto, noi dobbiamo dare di più».
Quindi non avete dato il 100%?
«No, ma ci siamo andati vicini. Abbiamo dato il 98 o il 99%. Un margine di
miglioramento, insomma, c'è».
Però non ci sarà più Marchionni.
«Marco è stato un giocatore importante per noi. Ha dato tanto all'Empoli e
l'Empoli ha dato tanto a lui. Mi piacerebbe trovare un altro giocatore del suo
calibro. Ma non mi riferisco alle qualità tecniche, ma a quelle umane.
Marchionni ha dei principi e quando parti da queste basi sei destinato a fare
strada».
Con Marchionni ceduto, molto sembra essere legato alla comproprietà di
Maccarone.
«Se perderemo Maccarone non smetteremo di fare calcio. Sarebbe importante
tenerlo perché a lui sono serviti 6 mesi di lavoro per diventare quello che è
ora. Con un altro servirebbero altri 6 mesi. Comunque una squadra di calcio non
dipende, e non può dipendere, da una busta».
Ma non voglia di farsi costruire uno squadrone per riuscire, finalmente, a
conquistarsi la serie A?
«La voglia c'è, eccome. Ma non posso chiedere all'Empoli di cambiare il suo
modo di fare calcio. La serie A non vale un ricatto a questa società».
Dunque?
«Dunque faremo come sempre. Punteremo su giocatori sconosciuti al grande
pubblico per farli diventare grandi».
Non teme che questa sua capacità di valorizzare i giovani diventi un'«etichetta»
per lei?
«Per me lavorare con i giovani è gratificante. Forse sono proprio queste le
mie caratteristiche. Non so se da un grande campione potrei pretendere così
tanto. Se poi dovesse essere un'etichetta, poco importa. Non mi dicono mica che
sono un untore e diffondo l'Aids nel mondo».
Cosa ne pensa di Rocchi e Bonetto?
«Mi sembra che per ora l'Empoli abbia scelto i giovani più promettenti che ci
sono in circolazione».
Cambierà molto la squadra?
«La squadra di base perderà Marchionni, poi vedremo cosa succederà con
Maccarone. Poi ci saranno altri movimenti. Ci sono dei ragazzi che hanno bisogno
di andare a giocare e la società tenterà di accontentarli. Ovviamente non ci
sarà più Daniele Baldini. Ma il capitano resterà con noi, con il gruppo, è
già questo è importantissimo per me e per l'Empoli».
Ripartirà con il 4-2-3-1?
«Penso di sì. Anche se poi dovremo valutare se sarà il modulo migliore».
Abbiamo parlato di Di Natale, ma chi potrà essere la rivelazione della prossima
stagione?
«Io penso che Lodi sia destinato a regalare grandi soddisfazioni all'Empoli. E'
dotato, disponibile al lavoro, intelligente. Mi ha già capito come tecnico e
come uomo. Forse non sarà pronto ad inizio stagione, ma credo che tra marzo a
aprile potrà diventare l'arma in più dell'Empoli. E se confermerà le attese
farà una grande carriera».
Cosa si augura, Silvio Baldini, per la prossima avventura con l'Empoli?
«Mi auguro di essere messo in discussione per le mie qualità tecniche, per le
mie scelte professionali, ma mai per le qualità morali. Nel calcio si fa
presto, purtroppo, ad accomunare errori tecnici ad errori umani. Spero che
questo non accada mai».
Ha firmato fino al 2005. E' pentito?
«No. Non mi hanno messo la pistola alla testa per firmare il contratto».
Ma non ci venga a raccontare che non avrebbe la possibilità di allenare in A.
«Questo è un altro discorso».
L'hanno già cercata?
«Sì, ma non vi dico chi. Anche perché io penso soltanto all'Empoli e, finché
sento la fiducia nell'uomo Baldini, da qui non mi muovo».
A proposito, com'è il rapporto con gli empolesi?
«Credo ottimo. A parte gli amici, mi sembra che le gente mi apprezzi. Questo mi
rende felice. Io non sono uno di quei tecnici che va ad esultare sotto gli
ultras, anche se chi lo fa è degno del massimo rispetto. Comunque io cerco di
non mettermi troppo in mostra. Se la gente di Empoli mi vuole bene è perché mi
ha capito e apprezza il mio lavoro. E di questo, ovviamente, sono orgoglioso».
Chiudiamo con un «pagellone»: un voto per Silvio Baldini, uno per l'Empoli.
«Sono gli altri che devono giudicare il mio lavoro. All'Empoli, però, non
posso che dare un bel 10».
28/04/2001
Cagliari
2
Empoli 3
CAGLIARI:
Castelli, Medri, Grassadonia, Abeijon, Sulcis (46' Pinna), Buso, Esposito, Conti
(76' Beghetto), Lucenti, Cammarata, Capone (54' Mayele) All. Materazzi.
EMPOLI: Berti, Belleri, Baldini, Fusco, Cupi, Giampieretti, Allegretti
(73' D'Aniello), Marchionni, Bresciano, Iacopino (64' Barollo), Maccarone. All.
Baldini.
Arbitro: Rossi di Ciampino.
Marcatori: 13' Buso, 23' Marchionni, 47' Maccarone, 53' Cammarata, 82'
Maccarone.
Note: Angoli 5-2 per il Cagliari. Ammoniti Baldini, Fusco, Barollo,
Allegretti, Lucenti.
L'Empoli
sbanca Cagliari e alimenta i sogni (Il
Tirreno)
Gli azzurri soffrono ma decide ancora la premiata ditta Maccarone-Marchionni
E ora chi se la sente di smentire Silvio Baldini?
Chi se la sente di fare un sorriso quando il tecnico parla di «rimonta
possibile»? Alzi la mano chi ha questo coraggio.
Già, perché l'Empoli ha centrato la sua sesta vittoria esterna stagionale, a
Cagliari (su un campo dove non vinceva di 50 anni). E lo ha fatto nonostante un
avversario determinato (nel secondo tempo) e una formazione rimaneggiata dalle
assenze di Cappellini e Di Natale (oltre a quelle, ormai consuete, di Ficini e
Banchelli). Lo ha fatto soffrendo, per larghi tratti della ripresa, ma anche
regalando fiammate - improvvise - di gran calcio: quelle della premiata ditta
Maccarone & Marchionni, ancora a segno. Poi è aggrappato alla grinta di un
Fusco stratosferico e alle «mosse» del suo nocchiero, che alla fine ha vinto
la «guerra della tattica» con il collega Materazzi.
E dire che l'inizio era stato tremendo. Il Cagliari ha creato grossi problemi,
agli azzurri, sulla corsia occupata da Sulcis e Lucenti. Già al 4' un pallone
proveniente dalla sinistra è stato spedito fuori d'un soffio da Capone.
Approccio sbagliato alla partita, si dice in questi casi. E in effetti l'Empoli
è apparso stanco, quasi svogliato. Come al 13', quando una punizione calciata
da Capone, da trequarti campo, ha trovato Buso solo davanti a Berti (doveva
marcarlo Iacopino) e pronto alla deviazione vincente, di testa. Il gol non ha
scosso più di tanto gli allievi di Silvio Baldini. Che però hanno guadagnato
qualche metro di campo e l'allegra difesa sarda ha fatto il resto. Al 23',
infatti, un chilometrico lancio di Fusco (troppo alto per Medri e Maccarone) è
finito a centroarea, dove Marchionni, bravo a «tagliare» dalla destra, ha
anticipato l'uscita dell'esordiente Castelli e lo ha superato con un pallonetto
di esterno destro. Il gol del tornante (che bissa quello di mercoledì in Under
21) ha fatto capire che l'Empoli poteva farcela, forse anche con il minimo
sforzo. E infatti in pieno recupero, al 47', Fusco (ancora lui) è filato via a
destra e ha imbucato una palla d'oro che Maccarone ha spedito in rete con un
tiro sul primo palo.
Nella ripresa il Cagliari ha mischiato le carte, inserendo il mediano Pinna per
il terzino Sulcis e invertendo le aree di competenza di Medri e Lucenti. C'è
voluto, però, un mezzo errore di Giampieretti (completato da un mezzo errore
dell'arbitro) per riportare il risultato in parità. Al 5', infatti, il mediano
ha perso palla sul pressing (probabilmente falloso) di Esposito e Conti è stato
bravo ad offrire l'assist a Cammarata: tocco sull'uscita di Berti e 2-2. E qui
è iniziata un'altra partita. Il Cagliari ha iniziato a premere e l'Empoli ad
indietreggiare. L'ingresso di Mayele (per Capone) è stato devastante. Il
congolese ha annichilito - per 15 minuti buoni - l'intera difesa azzurra creando
scompiglio in almeno quattro occasioni. Così al 13', al termine dell'ennesima
mischia, Abejon ha colpito la traversa con un gran destro dal limite dell'area.
Fiutato il pericolo Silvio Baldini è corso ai ripari, inserendo Barollo (per
Iacopino) e spendendo in fascia Bresciano. Dieci minuti dopo, poi, l'australiano
è passato a fare il mediano, con D'Aniello (entrato per Allegretti) in fascia
destra e Marchionni a sinistra per tenere a bada le sgroppate di Lucenti. Mosse
azzeccate, come quella di spedire Belleri a seguire, quasi a uomo, Mayele. La
spinta del Cagliari ha perso forza, con il passare dei minuti, anche se
Cammarata ha avuto due buoni palloni al 22' e al 35'. L'Empoli, però, come nel
primo tempo ha riguadagnato qualche metro. Barollo, impreciso all'inizio, ha
preso le misure e proprio da una sua iniziativa, al 37', è arrivato il gol
partita. Il fantasista, da fuori area, ha chiamato Castelli alla respinta, sulla
palla si è avventato Abejon che però non è riuscito a rinviare: oro colato
per Maccarone che non ci ha pensato due volte e, da posizione defilata, ha
infilato la seconda doppietta consecutiva (e ore sono 13, i gol) con un violento
diagonale.
Fine della storia. Ma per l'Empoli il sogno continua
Silvio
Baldini tocca il cielo con un dito
(Il Tirreno)
Quando l'arbitro Rossi ha fischiato la fine della
partita è letteralmente «svenuto» sulla panchina. Un grande sospiro di
sollievo e poi l'immensa gioia di avere vinto una sfida difficile e importante.
Come alla vigilia, Silvio Baldini fa appello alla fede. E anche la buona sorte
che, a questo punto, diventerà indispensabile per coltivare ancora i sogni di
gloria. O meglio per coltivare quell'impresa che il tecnico di Massa sostiene
ormai da molte settimane. Lui ci credeva fortemente in questo successo e anche
la squadra ha saputo trasmettere sul terreno di gioco la stessa volontà. «Questa
vittoria - attacca l'allenatore dell'Empoli - non è un regalo dal cielo. In
settimana ci siamo allenati sodo e volevamo a tutti costi i tre punti. Ci siamo
riusciti e sono veramente fiero di questi ragazzi. Hanno saputo soffrire e
approfittare delle leggerezze del Cagliari». Insomma, hanno avuto fede... «Si,
proprio così. E abbiamo avuto anche la buona sorte dalla nostra parte. Se la
fortuna continuerà a darci una mano, sono sicuro che ne vedremo delle belle.
Siamo in salute, giochiamo bene e abbiamo dei giocatori che possono fare la
differenza». Il riferimento è a Marchionni e Maccarone. «Due talenti, che
stanno attraversando un momento magico. In questo caso non si tratta di fortuna:
è merito del loro impegno nel lavoro quotidiano e della loro crescita. Sono
ragazzi seri e si meritano grandi soddisfazioni». Ed ora il miracolo passa da
Treviso. «Prepariamo una partita per volta. Possiamo vincere il recupero e
continuare nella nostra cavalcato. Ripeto: in questo momento siamo in grado di
battere chiunque».
Al settimo cielo anche Pino Vitale. Nel girone di ritorno il valore strettamente
economico degli azzurri è lievitato. «Siamo contenti - dice il direttore
sportivo - e nello spogliatoio c'è grande euforia. L'Empoli è un bellissimo
gruppo: un mix di giovani talenti e uomini di esperienza molto importanti. Di
questo bisogna ringraziare il presidente Corsi che, alla fine della passata
stagione, ha seguito una politica bene precisa. Come quella, per esempio, di non
vendere Marchionni alla Juventus per 6 miliardi e mezzo. Ma ora dobbiamo vincere
a Treviso». In panchina c'era anche Cribari. Il caso è risolto? «Il ragazzo
si è allenato sempre con noi e il mister ha deciso di portarlo in panchina. La
firma sul nuovo contratto dovrebbe arrivare a breve». Vitale conferma poi
l'interesse del Manchester United per Marchionni. «E' vero, gli inglesi sono
fortemente interessati al nostro giocatore».
Un'impresa
tutta da dedicare a quei...19 (La
Nazione)
Quando
hanno deciso di fare la trasferta sono sembrati un po' a tutti come dei Panda,
una razza in via di estinzione. Qualcuno però vedendo la partita in televisione
probabilmente li ha un po' invidiati. Sono i quattordici tifosi azzurri che
hanno seguito l'Empoli fino a Cagliari, in auto. Altri cinque hanno fatto la
trasferta in aereo. Il traghetto partito da Olbia arriverà a Livorno questa
sera alle 8, una trasferta di 48 ore sul percorso Livorno - Olbia - Cagliari e
ritorno. Alla fine della gara i giocatori sono andati a tirargli le maglie. C'è
però da scommettere che non lo hanno fatto per essere ringraziati ma
esclusivamente per passione.
28/04/2001
MERCATO
Alex Ferguson verrà a Empoli per vedere all'opera Marchionni
L'indescrezione arriva dall'Inghilterra e attende solo l'ufficializzazione. E' comunque clamorosa perché riguarda l'allenatore più titolato del mondo e perché conferma le voci di mercato da noi riportate nei giorni scorsi. Si tratta di Alex Ferguson, pardon, Sir Alex Ferguson. Il tecnico del Manchester United, artefice dei miracoli dei «rossi», è in partenza per l'Italia dove visionerà di persona alcuni giocatori che interessano all'United. E una tappa è prevista a Empoli. Già, Fergusn verrà a vedere giocare Marco Marchionni. Le relazioni del fratello (al «Castellani» per Italia-Bielorussia) sono state eccellenti e ora ha deciso di muoversi in prima persona per verificare. Ferguson è atteso per le prossime settimane e, se Marchionni lo convincerà, entrerà nella lista dei possibili rinforzi del Manchester (forse per sostituire Beckham). In questo caso l'offerta inglese potrebbe rivoluzionare l'attuale «borsino» che, sul tornante azzurro, vede Juve e Parma in vantaggio su una nutritissima e qualificata concorrenza. Da segnalare anche passi avanti della società azzurra nella trattativa per l'esterno Bonetto dell'Arezzo (ma il cartellino è della Juve): la trattativa sembra essere a buon punto.
16/02/2001
Torneo
di Viareggio 2001:
I campioni
uscenti dell'Empoli perdono con la Fiorentina (La Nazione)
Fiorentina - Empoli 1-0
Tutta "colpa"
di Daniele Baldini che non sapendo se con la Ternana potrà
giocare, ha fatto tenere pronto Cribari Sanchez (Binhino), il
migliore della primavera, che è stato tenuto a riposo, nel caso
dovesse sostituirlo.
FIORENTINA:
Fardello, Mugnaini, Fedeli, Guzzo (83' Da Silva), Ficagna (78'
Lodirizzini), Ceccarelli, Sorbino, Fanasca (62' Sibiglia), De
Vizzi, Guerri, Massaro. All.: Chiarugi EMPOLI:
Soldano, Cavallaro (46' Mancini), Olivieri, Vettori, Recchi,
Coppola, Lodi, Moro, Precisi (60' Buzzegoli), Matteini, Ruiz (75'
Coralli). All.: Cecconi
Arbitro: Marelli di Como Rete: 32' Ficagna
CARRARA La rivincita c'è stata, ma non della precedente
sfida di campionato, bensì della finale vinta dall'Empoli nella
passata edizione della «Coppa Carnevale». Nel derby toscano del
girone eliminatorio del torneo di Viareggio la Fiorentina ha
sfruttato al meglio l'opportunità capitata a Ficagna alla mezz'ora
del primo tempo. Fatale è stato un rimpallo su un traversone
dalla destra, la sfera è rimbalzata in area nella zona del
centrocampista fiorentino che ha insaccato. Un gol che non ha
spezzato le gambe agli azzurrini, ma che ha permesso ai viola di
chiudersi e difendere il risultato. Un risultato che poteva
essere ben diverso se il direttore di gara non avesse annullato,
poco prima, una rete segnata da Matteini di testa sugli sviluppi
di un corner. E' stato fischiato un fallo molto dubbio sull'estremo
difensore della Fiorentina. I ragazzi di Cecconi hanno tentato
una reazione raccogliendo però solo una lunga serie di corner.
Nella ripresa è stato l'Empoli a comandare la partita a caccia
di un importante pareggio ma di mezzo ci si è messa la sfortuna
e un po' di imprecisione sotto porta. Un'occasione è capitata a
Buzzegoli mentre Coralli, prima di testa, poi con un tiro, ha
sfiorato il meritato 1-1. Sulla prima azione è stato bravo il
portiere Fardello, sulla seconda palla, al 90', Coralli ha
sparato fuori dall'area piccola. Così è sfumato un 'punticino'
che poteva fare molto comodo all'Empoli. I brasiliani del
Corinthians, infatti, hanno battuto sul campo di Santa Croce lo
Standard Liegi per 2-0 e guidano la classifica con 4 punti
appaiati alla Fiorentina. Per gli azzurrini, quindi, domani a
Levane (Arezzo) si profila una partita dal risultato unico: la
vittoria. Solo con i tre punti i ragazzi di Cecconi potranno
sperare nel passaggio agli ottavi di finale. Le possibilità
potrebbero essere, dando per scontato il successo azzurro, o una
classifica alla pari con tutte le squadre a 4 punti (se il Liegi
battesse la Fiorentina), o i viola primi con l'Empoli che
dovrebbe sperare in un ripescaggio come migliore seconda.
L'amarezza
di Cecconi: «Risultato ingiusto ma possiamo ancora farcela a
passare il turno»
«E' molto difficile, ma possibile», Luca Cecconi, tecnico della
Primavera, tiene aperta una porta al passaggio di turno. «Anche
il Corinthians dovrà vincere - continua l'allenatore - quindi
sarà una partita aperta e la potremo giocare alla pari. Sappiamo
che c'è solo un risultato a nostra disposizione: la vittoria».
Sta di fatto che la sconfitta nel derby con i viola non è
meritata... «Non mi sembrerebbe giusto uscire dal torneo così,
abbiamo dimostrato di essere competitivi. Anche con la Fiorentina
abbiamo dato il massimo. E' chiaro che in questa competizione è
più bravo chi non perde. A volte occorre trovare la condizione
atletica ottimale. In ogni caso io sono soddisfatto dei miei:
hanno dato tutto».
13/02/2001
Torneo
di Viareggio 2001:
I campioni
uscenti dell'Empoli pareggiano (La Nazione)
Empoli - Standard Liegi 1-1
EMPOLI:
Soldano, Cribari, Vettori, Villagatti (70' Olivieri), Recchi,
Coppola, Lodi, Moro, Precisi (77' Mancini), Del Prete (59' Ruiz),
Matteini. All.: Cecconi.
STANDARD: Levaux, Hiligsmann, Maury, Enakarhine,
Jacquemin, Pasqualino, Saglman (66' Demonceau), Diane ( 64'
Dasoul), Oussalah, Dimvula, Florkin. All.: Daniel Boccar.
Arbitro: Cesari di Genova Reti: 72' Demonceau, 88' Ruiz.
VIAREGGIO Un pareggio e tanto spavento. Comincia così la
«Coppa Carnevale» della Primavera dell'Empoli. La partita
inaugurale, che ha visto gli azzurrini protagonisti allo stadio
«Dei Pini» come squadra detentrice del titolo, è stata
caratterizzata da un incidente di gioco. Si è sfiorata
la tragedia quando al 66' il difensore empolese Marco
Villagatti e il belga Oussalah si sono scontrati: una testata
violentissima. Ha avuto la peggio il centrocampista dello
Standard che è rimasto a terra privo di sensi, mentre Villagatti
era stordito. Momenti di panico: Oussalah è andato in arresto
cardiaco, la lingua rovesciata non gli permetteva di respirare. L'ambulanza
di servizio allo stadio non aveva il medico a bordo. E' quindi
dovuto intervenire il medico della Primavera, il dottor Gennaro
Mazzola, che ha letteralmente salvato la vita al giovane
calciatore praticandogli un massaggio cardiaco. Per entrambi i
giocatori, poi, d'obbligo una Tac all'ospedale viareggino che ha
escluso complicazioni. La gara nel primo tempo ha offerto poche
emozioni. Nella ripresa Matteini ha fallito due occasioni
clamorose. Poi, subito dopo, è giunto il gol dello Standard su
una disattenzione difensiva. Fortunatamente Ruiz, nel finale, ha
rimediato infilando in mezza rovesciata un traversone dalla
sinistra.
Cecconi:
«E' importante avere recuperato»
«Partita dura? E'
normale siamo nel torneo più importante del mondo». Così
esordisce il tecnico della Primavera azzurra, Luca Ceccon, nel
dopo gara. Una partita condizionata dal brutto infortunio
capitato al 20'...«E' stato davvero un incidente pericoloso che
ha scosso tutti, c'è stata grande apprensione e in campo ci sono
stati attimi di paura. Non è un caso se abbiamo subito il gol
dopo poco». In ogni caso l'Empoli ha fallito troppe occasioni...«Menomale
che siamo riusciti a pareggiare. E' un peccato, però, perché
prima dello svantaggio avevamo avuto due grandi occasioni non
dovevamo fallirle». Un pari non è l'ideale come avvio...«Lo so,
bisogna vincerle tutte, in ogni caso aspettiamo a fare i conti.
Ora pensiamo a prepararci bene per i viola».
11/02/2001
Genoa-Empoli 1-2
Genoa (3-5-2): Lorieri, Nicola, Giacchetta,
Malagò (1' st Carparelli) Tangorra (22' st Stroppa), Sussi,
Mutarelli, Boisfer, Codrea, Francioso, Grieco (30' st Manetti) (22
Campagnolo, 20 Rossini, 23 Ruotolo, 28 Rimondini).
Empoli (4-4-2): Berti, Belleri (37' st Iacopino), Baldini,
Fusco, Cupi, Marchionni (11' st Cappellini), Giampieretti, Ficini,
Bresciano, Maccarone, Di Natale (40' st Banchelli), (30 Bini, 10
Allegretti, 3 Cribari, 6 Barollo.
Arbitro: Pirrone di Messina Reti: 15' pt Di Natale,
28' st Di Natale, 33' st Carparelli (rigore)
Un Empoli
perfetto conquista tre punti a Genova (Il Tirreno)
Di
Natale realizza una doppietta, azzurri concentrati e graffianti
Chissà
se nella carta astrale dell'Empoli c'era scritto. O se lo aveva
previsto. La gara di Marassi è stata giocata sotto il segno dell'Acquario.
Giampieretti e Bresciano da una parte e Lorieri dall'altra, sono
scesi in campo per cercare di festeggiare nel migliore dei modi
il loro compleanno. Ma alla fine, a spegnere le candeline - due
addirittura - è stato Di Natale. Lo ha preparato lui il regalo
ai suoi compagni. O forse, se lo è fatto semplicemente da solo,
visto che il suo, di compleanni cade proprio domani. Certo, che
per gioire - e con lui tutta la squadra - ha dovuto aspettare un
quarto d'ora, che il pubblico di casa smettesse la contestazione
e tornasse sugli spalti, lasciati vuoti all'inizio della partita.
Un gol di pregevole fattura, ispirato da Maccarone e che Totò ha
rifinito, non poteva passare inosservato.
Il guaio è che la sua rete e l'altra, quella del secondo tempo,
hanno inasprito ancora di più gli animi dei supporters ligurei
nei confronti dei dirigenti della propria squadra. E, ancor prima
che la partita finisse, la contestazione si è fatta addirittura
violenta: un gruppetto di ultrà è arrivato fino in tribuna, ha
cercato il contatto con Scerni, il «patron» del Genoa e, per
sfogarsi, ha divelto le poltroncine gettandole in campo. Scene
vergognose, difficili da coniugare con il gioco. Ma torniamo alla
partita. Baldini è in vena di cambiamenti: lascia in panchina
Cappellini, schiera una difesa con quattro uomini e mette
Marchionni a sinistra, fascia opposta a quella che abitualmente
frequenta.
La gara esprime subito toni agonistici elevati e, dopo 15 minuti,
si sblocca. E' Bresciano a servire un buon pallone a Maccarone
che, vince il duello in area con Tangorra e serve Di Natale che,
ben appostato sul secondo palo, tocca e insacca. L'Empoli sembra
in grado di controllare a suo piacimento. Crea un'azione dietro l'altra,
rischia poco e sembra intenzionato a chiudere subito i conti. Ma
al 22' Lorieri è strepitoso a chiudere, con un tuffo, il varco
nell'angolino al quale aveva mirato Di Natale. I padroni di casa
hanno un lampo di reazione dopo la mezz'ora. Prima con Mutarelli
che di testa costringe Berti a un volo acrobatico, per mandare la
sfera oltre la traversa; poi con Francioso (al 33') sempre di
testa. Al 40' Bresciano entra pericolosamente in area e Tangorra
lo afferra platealmente e lo atterra. E' rigore: Maccarone dal
dischetto tira piano e centrale; Lorieri ha mestiere da vendere
per allungare un piede e fermare la corsa del pallone prima che
entri in rete. L'occasione fallita pesa un po' troppo sulla
squadra azzurra. Il Genoa, invece, sembra aver riordinato qualche
idea e, anche grazie all'inserimento di Carparelli, appare più
insidioso. Ma all'11' per un inutile fallo di mano di Francioso,
scatta la seconda ammonizione per il centravanti ligure che
finisce sul cartellino rosso dell'arbitro. In dieci i padroni di
casa non si danno per vinti: Mutarelli impegna ancora Berti che
si prodiga per neutralizzare anche una punizione di Stroppa. Al
29' arriva il raddoppio dell'Empoli. Belleri lancia Maccarone che,
dopo aver fatto una trentina di metri, palla al piede, arriva in
area piccola è offre - quasi su un piatto d'argento - la più
ghiotta delle occasioni a Di Natale: tutto come in occasione del
primo gol. Il piccolo bomber napoletano non ha che da stendere il
piede e far volare... l'aeroplanino. Quattro minuti dopo, il
Genoa ha l'occasione per riaprire il discorso: l'arbitro giudica
con eccessiva severità un contatto in area tra Manetti e Baldini.
E concede il rigore: Carparelli è impeccabile. Accorcia le
distanze.
L'autocritica
di Baldini «Il rigore sbagliato da Maccarone?
Colpa mia, io gli ho detto come calciarlo»
Ha un
peso sullo stomaco Baldini. Ce l'ha da quando Maccarone ha
fallito una ghiotta occasione dal dischetto del rigore. Gli
azzurri non commettevano errori dal dischetto da diverse
settimane: venti i bersagli centrati consecutivamente. «Ma per
favore - dice l'allenatore Silvio Baldini - non gettate la croce
addosso al giocatore. E' colpa mia, gli ho detto che doveva
calciare in quel modo. E lui l'ha fatto. Anzi, ha tutta la mia
stima, perché ha messo in pratica quel che io gli avevo chiesto».
Perché ha dato quel consiglio a Maccarone? «Al mattino ci siamo
messi a fare le ultime discussioni sull'incontro e quando abbiamo
ipotizzato la possibilità di calciare un rigore gli ho detto che
Lorieri è un portiere che si muove molto e che alla fine sceglie
un angolo per tuffarsi. Un tiro centrale ci avrebbe dato più
chanches». A Marassi l'Empoli trova la fortuna: avevate già
vinto, in campionato, con la Sampdoria. «Non è così semplice
vincere da queste parti. O ci vieni con una grande squadra oppure
devi aprofittare di certe situazioni, com'è accaduto a noi».
Cosa significa? «Ho spiegato ai ragazzi che avremmo dovuto
approfittare delle difficoltà psicologiche che poteva incontrare
il Genoa: i risultati non arrivano, il pubblico contesta. In
questo clima difficilmente si riescea tornare a galla. Era
successo la stessa cosa a me, quando allenavo il Brescia». Siete
stati bravi a trovare il gol dopo appena un quarto d'ora? «Sì,
ma poi, sbagliando il rigore, ci siamo messi nei guai. La squadra
è giovane, rischia queste fasi di calo. Così ci siamo trovati
in affanno». Le due reti dell'Empoli sono piuttosto identiche
nella dinamica di come sono state preparate: avevato studiato
questa azione? «Non fatemi passare per uno studioso. No, non
sono frutto di uno schema preciso e preparato». Siete partiti
senza Cappellini in formazione. «E' andata bene lo stesso. Lui o
un altro fa lo stesso. Lo sapete che questa squadra può puntare
su tanti bravi ragazzi. Certo, Cappellini è uno che lo scorso
anno con le sue prestazioni ci ha tirato fuori dai guai. Sono
convinto che se trova la stessa condizione fisica potrà portarci
molto in alto. Lui ha qualità di cui la squadra ha bisogno».
Un
solo risultato per tre successi, (La Nazione)
Il girone di ritorno è iniziato positivamente per l'Empoli che
ha incassato 9 punti inanellando tre vittorie consecutive: nel
derby di Pistoia, in casa col Pescara e domenica a Marassi contro
il Genoa. Una curiosità riguarda il risultato di queste tre
partite: tutte sono terminate sul 2-1. Non solo, gli azzurri sono
riusciti sempre ad andare in vantaggio e raddoppiare, per poi
vedere gli avversari accorciare le distanze. Altra curiosità:
quella di Genova è la quarta vittoria esterna. All'Empoli non
capitava dalla stagione 1996-'97, quando furono cinque...
Le trasferte sul campo di Genova fanno evidentemente bene all'Empoli,
almeno in questo campionato. Infatti dopo avere vinto per 1-0 in
casa della Sampdoria (rete di Pane) gli azzurri si sono ripetuti
col Genoa, imponendosi per 2-1. Anche in questo caso, come in
quello coi blucerchiati, si tratta della prima vittoria in
assoluto ottenuta dall'Empoli su questo avversario in trasferta
ed è una vittoria che arriva dopo tre sconfitte consecutive,
tutte con punteggi piuttosto netti in favore dei 'grifoni'.
Contestazione
e incidenti a Genova
Un gruppo di una cinquantina di tifosi del Genoa, esasperati per
l' ennesima sconfitta della loro squadra, nei minuti conclusivi
della partita con l' Empoli hanno assediato la tribuna d' onore,
lanciando monete ed insulti contro la dirigenza genoana. Un
tifoso ha anche aggredito il direttore generale Gianni Blondet.
Il clima di contestazione alla squadra ed alla società
rossoblu, che già si era manifestato all' inizio della partita
con l'ingresso posticipato di 15 minuti nella gradinata nord dei
sostenitori più caldi, si è ulteriormente acceso nel finale. Al
40' del secondo tempo, con il risultato fissato sul 2 a 1 per gli
ospiti, una cinquantina di tifosi del Genoa ha abbandonato la
gradinata e si è diretta verso la tribuna d' onore, presidiata
da un folto gruppo di agenti. I sostenitori hanno inveito contro
la dirigenza, e soprattutto contro il presidente Dalla Costa,
assente, cercando di superare le barriere, ma i poliziotti hanno
fatto un cordone di sicurezza.
Uno dei tifosi più scalmanati è però riuscito ad
entrare in tribuna ed ha aggredito, strattonandolo violentemente,
il direttore generale Blondet, l' unico dirigente rossoblu,
insieme ad consigliere Alberto Alberti, ad essere presente allo
stadio.
Poi, nei minuti di recupero, gli stessi contestatori hanno
divelto numerosi seggiolini di plastica e li hanno lanciati in
campo, bersagliando la panchina del Genoa. La partita è stata
però condotta in porto regolarmente. Al termine della gara i due
rappresentanti del Genoa hanno potuto raggiungere la squadra solo
attraverso il campo di gioco, mentre i giornalisti, anche loro
duramente contestati dalla tifoseria, sono rimasti assediati nel
salone sotto la tribuna per circa 15 minuti.
I sostenitori del Genoa, esasperati, hanno infatti invaso
il corridoio che conduce agli spogliatoi, impedendo di fatto il
passaggio degli «addetti ai lavori». Alla fine anche i
giornalisti sono stati costretti ad attraversare il campo di
gioco per raggiungere la sala stampa.
4/02/2001
EMPOLI - PESCARA 2-1
EMPOLI: Berti, Belleri, Baldini, Mirri (31'
st Allegretti), Marchionni, Ficini, Bresciano, Iacopino (9' st
Cupi), Cappellini, Maccarone, Di Natale. Allenatore:
Silvio Baldini.
PESCARA: Bordoni, Gregori, Giacobbo, Sadotti,
Galeoto, Palladini, Caracciolo (19' st Ruscitti), Bonomi(1' st De
Patre), Annoni, Chianese (1' st Esposito), Vukoja.
Allenatore: Burgnich
Arbitro: Pieri di Genova. Reti:
nel pt 31' Maccarone; nel st 18' Di Natale, 24' Esposito su
rigore.
Note. Angoli: 10-3 per l' Empoli. Espulso:
Sadotti per fallo su Mirri a palla lontana. Ammoniti: Gregori,
Giacobbo, Palladini e Baldini per gioco falloso; De Patre per
proteste. Spettatori: 2.483 per un incasso di 45.700.000
lire.
01/02/2001
Perché
i tifosi dell'Empoli ce l'hanno con le PAY TV?
(La Nazione)
Perché i tifosi
dell'Empoli ce l'hanno con le tv a pagamento? Perché, dalla
trasferta di Ancona, gli ultras azzurri stanno esponendo uno
striscione che invita a non sottoscrivere abbonamenti con le pay-tv
italiane che trasmettono partite di calcio?
Se lo sono chiesti in molti, soprattutto dopo il derby di Pistoia,
quando lo stricione «Boicottate
Stream-Tele+» faceva bella
mostra di sé al «Comunale» sotto la curva degli Ultras azzurri.
La spiegazione dei tifosi che ogni domenica seguono, ovunque e
comunque, l'Empoli trova spiegano loro radici
profonde nella pura passione per il calcio. Il calcio inteso come
sport da stadio, non certo come spettacolo da vivere attraverso
lo schermo di una televisione. Chi fa sacrifici per seguire la
propria squadra lontano centinaia di chilometri da casa, chi
prende un giorno di ferie dal lavoro pur di esserci, non
concepisce la logica delle pay-tv. Succede infatti che lo stadio
possa svuotarsi nelle fredde giornate invernali, che molti
preferiscano il video di un circolo o la tv del salotto. Insomma,
secondo gli Ultras azzurri, proporre in televisione decine di
partite la settimana non fa bene al calcio, quello dello stadio e
non del palazzo...
Mercato.
Regonesi
saluta la compagnia. E' già «tornato» all'Atalanta (Il Tirreno)
Ha
salutato i compagni, nel ritiro di Pescia, ed ha fatto ritorno a
Bergamo, prima ancora che iniziasse il derby. E' finita l'avventura
in maglia azzurra di Pierre Giorgio Regonesi. L'esterno sinistro,
giunto in azzurro a metà della scorsa stagione, cercherà di
ricostruirsi una carriera a due passi da casa. A Empoli, dopo un
inizio incoraggiante, si è perso. Non certo per colpa di limiti
tecnici, ma per i problemi personali che li stanno condizionando
una carriera che si annunciava luminosa. Fine prestito - la
formula per il suo ritorno a Bergamo - e così Regonesi resta in
comproprietà tra Atalanta e Juventus.
30/01/2001
PISTOIESE - EMPOLI
1 - 2
PISTOIESE (3-5-2): Dei; Zini,
Mazzoli, Bianchini; Negro Frer, Riccio (22' st Cimarelli),
Amerini, Carbone (28' Lillo), Bellotto; Biancone, Bizzarri (13'
st Baiano). Allenatore Caso. A disp.: Fontana, Lambertini, Guzzo,
Allegri.
EMPOLI (4-4-1-1): Berti; Belleri, Fusco, Baldini,
Mirri (31' st Cupi); Marchionni, Giampieretti, Bresciano,
Iacopino (16' st Ficini); Cappellini (39' st Di Natale);
Maccarone. Allenatore Baldini. A disp.: Bini, Barollo, Allegretti,
Banchelli.
ARBITRO: Bolognino di Milano (Mirri e Mariano, 4º
Stagnoli).
RETI: 19' st Bresciano, 30' st Maccarone; 34' st
Baiano.
NOTE: recupero 2'+4', angoli 10-3 per la
Pistoiese, ammoniti Mazzoli, Bizzarri, Lillo, Negro Frer, Ficini,
Giampieretti e Bresciano. Espulsi Baiano e Fusco (46' st).
Spettatori 4905 di cui 450 empolesi (£ 100.165.000)
Sugli
spalti è guerra solo con gli striscioni (Il
Tirreno - Pistoia)
I
timori della vigilia sono stati fugati dalla bella vittoria
ottenuta in campo
Alla
fine la vittoria, la sospirata vittoria, è arrivata a placare
gli animi. I timori della vigilia, ricordo di sfide passate, sono
stati smentiti. Sugli spalti, i tifosi, si sono dati battaglia a
suon di cori, di fiaccolate e striscioni. E, diciamolo subito, se
c'è da assegnare una vittoria, va data al pubblico di casa.
Belle le scenografie, con tanto di fuochi artificiali all'inizio
della gara; spiritosi i messaggi anti-empolesi, lanciati con un
paio di striscioni. Come dire, l'ironia toscana non... mente mai.
L'avventura dei supporters azzurri, però, è stata pesante. Per
fortuna ripagata dal bel gioco, dal risultato e da due magnifici
gol. Gli ultrà empolesi sono partiti intorno alle 18. Qualche
minuto prima, per la verità. In treno, un convoglio dilinea -
con cambio a Firenze - direzione PIstoia. Più o meno
quattrocento. Qualcuno in più se consideriamo chi è arrivato,
nella città delle piante, con un proprio mezzo. Tre i pullman
che erano stati allestiti dall'Unione club. Sugli spalti tutto è
filato liscio. Ripetiamo, forse il merito va dato anche agli
azzurri che in campo hanno sempre richiamato il massimo dell'attenzione.
Poi, alla fine, sono stati anche omaggiati delle classiche
magliette che Baldini e compagni sono andati a lanciare sotto la
curva che li ospitava. Il viaggio di ritorno prevedeva un
ostacolo: le coincidenze avrebbero costretto il gruppone di
nsostenitori empolesi a bivaccare per alcune ore alla stazione di
Firenze, prima di prendere il treno per Empoli. Invece, grazie
alla collaborazione delle Ferrovie, è stato chiesto di ritardare
la partenza del treno Firenze-Empoli, per ridurre al minimo i
disagi. Il clima del viaggio è stato sicuramente festoso. Anche
se, per tracciare un bilancio definitivo, c'è da aspettare oggi.
Rotto l'incantesimo:
l'Empoli trionfa a Pistoia (Il Tirreno)
Le
reti di Bresciano e Maccarone decidono il derby, inutile il gol
dell'ex Baiano
L'incantesimo
è rotto, il tabù sfatato. L'Empoli vince il derby di Pistoia (posticipo
del 1º turno del ritorno del campionato di B) e lo fa con pieno
merito. Giocando più e meglio degli arancioni, sfruttando le sue
qualità e soffrendo quando i padroni di casa premono.
Le tre sconfitte consecutive patite contro la Pistoiese, dunque,
ormai sono solo un ricordo. L'attualità, per gli azzurri, è
fatta da una classifica tranquilla, ma anche di un gruppo
destinato a crescere ancora, grazie anche ai nuovi arrivi (l'innesto
del «figliol prodigo» Ficini, ieri, è risultato determinante).
Nel complesso, come detto, l'Empoli ha giocato meglio della
Pistoiese. È partito forte, ha sofferto a tratti il contropiede
nel primo tempo, ma ha ripreso in mano la situazione proprio
grazie all'ingresso di Ficini, splendido nel far cambiar passo al
reparto centrale. Gli arancioni possono recriminare per un fallo
da rigore, apparso abbastanza netto, di Baldini su Biancone nel
primo tempo, e per l'infortunio a Carbone, in buona forma. Ma
Amerini e compagni si sono svegliati dal torpore troppo tardi.
Sullo 0-2 hanno trovato la rete di Baiano ed hanno sfiorato più
volte il pari, ma in quindici minuti non è sempre possibile
raddrizzare una gara. Caso ha schierato la difesa a tre, con
Negro Frer curiosamente avanzato ad esterno destro e Bellotto
spostato a sinistra e Biancone e Bizzarri davanti. Dall'altra
parte Silvio Baldini ha piazzato Fusco in mezzo alla difesa
accanto a Baldini ed ha riproposto Cappellini rifinitore dietro
all'unica punta, Maccarone.
L'Empoli parte forte e dopo 2' Cappellini arriva in ritardo ad un
passo da Dei su lancio di Iacopino. Ma al 4' è la Pistoiese a
recriminare: lancio lungo di Amerini per Biancone che supera in
velocità Baldini. Il difensore lo arpiona da dietro in area. Il
pessimo Bolognino è a metà campo col fiatone e non può far
altro che far proseguire. È l'Empoli, comunque, a tenere in mano
il pallino del gioco, mentre la Pistoiese si affida al
contropiede. Ne esce una gara vivace. Dopo un miracolo di Dei su
Belleri in tuffo (10') ed un'uscita disperata di Berti su
Biancone (11') è ancora Biancone ad avere una palla d'oro.
Lanciato dal solito Amerini salta ancora in scioltezza Baldini ma,
invece di servire il solissimo Bizzarri, spara fiacco su Berti (23').
Al 27' Carbone deve uscire per un infortunio al ginocchio
sinistro (entra Lillo). Nel finale di tempo l'Empoli continua a
premere ed a sprecare con la Pistoiese che non riesce più ad
uscire dal guscio.
La ripresa è ancora più ricca di emozioni. Inizia Amerini con
una gran punizione dal limite (9'), poi entrano Baiano per
Bizzarri (13') ed il nuovo arrivato Ficini per Iacopino (16').
Chi investe sul mercato vede i risultati ed infatti è proprio
Ficini a rivoltare come un guanto la squadra cambiando il ritmo
al centrocampo. Ed è ancora lui a servire (19') Bresciano sulla
sinistra per l'azione dell'1-0: il centrocampista salta agile
Negro Frer e spara dove Dei non può arrivare. Un gran gol. Caso
mette dentro Cimarelli e la Pistoiese prova l'arrembaggio. È
bravo Berti a smanacciare un diagonale di Biancone (26') ma al 30'
l'Empoli raddoppia. Maccarone fugge elegante in contropiede,
salta Amerini rimasto a fare il libero ed insacca sull'uscita di
Dei (30'). È una doccia gelata per gli arancioni, ma lo 0-2 per
l'Empoli ci sta tutto. Amerini e compagni reagiscono e si
riversano in avanti. Al 34' è già 1-2. Cross di Amerini, ponte
di Bellotto di testa e Baiano, al volo, trafigge Berti. I 10
minuti finali sono un assalto all'arma bianca: in poco tempo la
Pistoiese colleziona 5 angoli ed altrettante mischie davanti a
Berti, bravo soprattutto a togliere di porta un colpo di testa di
Lillo. Così il fischio finale (preceduto dalle espulsioni di
Baiano e Fusco per reciproche scorrettezze) regala i tre punti (meritati)
agli azzurri.
«È
la fine di un incubo»
Baldini
elogia Ficini e Bresciano: «Hanno spessore»
E' la
fine di un incubo. Silvio Baldini saluta così la vittoria in
casa degli arancioni. Il derby con la Pistoiese era diventata
ormai una dannazione per gli azzurri, sconfitti a scuon di gol,
nelle ultime stagioni. Non è andata così ieri sera. «Abbiamo
vinto - spiega il tecnico empolese - e questo ci permette di
uscire davvero da un incubo. Nelle ultime partite giocavamo bene
e non riuscivamo mai a ottenere quel che volevamo. In una
situazione simile è facile che venga a galla un po' di paura».
Baldini, ha anche un'immagine molto spiritosa per far capire
meglio quel che vuol dire. «E' come quando giochi a carte - dice
- al tavolo del poker e dopo qualche mano non riesci a trovare lo
"scemo", il pollo da spennare. Alla fine viene il
sospetto che sia tu quello che vale meno. Ecco, poteva andare così,
invece, questa vittoria arriva anche in una serata nella quale i
miei ragazzi hanno dato il massimo». Fabrizio Ficini, empolese
«doc» è entrato nella ripresa imprimendo unb ritmo differente
alla gara. «Ficini è un giocatore di spessore - dice il tecnico
- appena è entrato la squadra si è disposta meglio in campo».
Merito anche di Bresciano, autore di un gran gol. «Non lo
scopriamo stasera come talento - spiega Baldini - E' un giocatore
che vale e lo dimostra ogni domenica». Azzeccata la mossa di
spostarlo all'esterno di sinistra. «Anche domenica scorsa, con
il Venezia - svela il mister - ho fatto alcuni movimenti. Ma non
se n'è accorto nesuno. O meglio, non abbiamo vinto e non era una
mossa... vincente». E adesso? «Dobbiamo stare coi piedi per
terra. Domenica c'è un altro scontro. E poi un altro ancora.
Occorre concentrazione».
Un gol
e una t-shirt con dedica
Maccarone
svela: «Biancazzurro è il colore che amo»
«Biancazzurro è il
colore che amo». «Per te Paolo». Sono le frasi che
Massimo Maccarone aveva scritto sulla canottiera. Le ha messe in
mostra, sollevando la maglietta, quando ha gioito per il gol.
Forse allo stadio non l'hanno vista in molti. Chi era davanti
alla televisione, però, sì. «Biancazzurro - svela il giocatore
- è il colore del Prato e dell'Empoli. Paolo, invece, è
Toccafondi, il direttore sportivo, figlio delpresidente dei
lanieri. Lui ha sempre creduto in me. Ed è grazie alla stagione
che ho passato nel Prato che adesso sono in serie B. Per questo
dedico a lui il gol. Glielo avevo promesso». E l'Empoli? «E' il
secondo motivo che mi ha spinto a fare la maglietta - prosegue
Maccarone - Perché solo riesco a fare bene con gli azzurri posso
arrivare a centrare traguardi ancora più importanti». Da un gol
all'altro. Quello di Mark Bresciano è da cineteca. «E' vero -
dice il protagonista - è stato un gol molto bello. Appena sono
arrivato sul limite dell'aera piccola ho cercato l'angolino alto
sul palo più lungo e anche con un pizzico di fortuna sono
riuscito a battere Dei. Ci ho riprovato anche qualche minuto dopo,
ma in questa occasione il portiere è stato bravo e ha respinto
il mio tiro». Con l'entrata di Ficini in campo, il
centrocampista australiano si è spostato sulla fascia sinistra.
«E' un ruolo che mi piace - commenta - In questo modo ho più
spazio per spingermi verso la porta e puntare gli avversari.
Comunque quel che mi interessa di più è giocare, qualunque sia
il ruolo che mi affida il mister». In campo Bresciano è stato
il vero trascinatore della partita. «Un derby è sempre una
partita speciale - dice - soprattutto per noi. Ci tenevamo a
sfatare questo tabù con la Pistoiese». Protagonista negativo,
Pietro Fusco, che finisce anzitempo fuori campo. «Valeva la pena
essere cacciato fuori - dice il difensore - perché è servito a
mettere fuori causa un giocatore pericolosissimo come Baiano.
Siamo amici, appena sotto il tunnel ci siamo riappacificati.
Insomma, tutto è finito lì».
Entra
Ficini e l'Empoli cambia marcia
Il
mediano è stato decisivo nel derby di Pistoia «Inserirsi è
stato facile, Silvio Baldini è bravissimo»
E'
stato amore a prima vista. Sì, Fabrizio Ficini e Silvio Baldini
si sono «trovati» al volo e l'ex centrocampista della Sampdoria
ci ha messo appena quattro allenamenti per capire le idee del
tecnico di Massa. Il suo ritorno in campo con la maglia dell'Empoli
è coinciso con una storica vittoria: quella nel derby contro la
Pistoiese. Un acquisto veramente importante, quello del mediano:
quando è entrato in campo ha dato l'impressione di avere sempre
fatto parte di questa squadra. Sicuro nelle giocate, dinamico nel
proporre la manovra e grintoso come al solito sull'avversario.
Forse nemmeno aveva sognato un esordio così bello.
«E' accaduto tutto così in fretta. Il mio ritorno a Empoli, l'attesa
per il derby con gli arancioni ed una vittoria che ha regalato un'immensa
soddisfazione a me, alla mia squadra e alla mia città. Meglio di
così...». Si aspettava di entrare subito in partita? «La mia
prestazione è stata una sorpresa anche per me. Non pensavo, dopo
sei mesi lontano dalle gare ufficiali, di giocare con questa
intensità. Significa che a Genova ho lavorato bene e con serietà.
Anche il fatto di rivestire i colori dell'Empoli mi ha dato lo
stimolo per fare bene. Mi sento un giocatore rinato». Tra lei e
l'allenatore c'è stato il «colpo di fulmine»? «I vecchi
compagni di squadra mi avevano sempre parlato molto bene del
mister e ora che lo conosco posso soltanto confermare quello che
mi dicevano. E' davvero preparato e riesce a trasmetterti una
carica agonistica incredibile. L'Empoli può andare lontano con
Silvio Baldini». Lei in campo ha dato l'impressione di avere
sempre fatto parte di questa squadra. «E' stato facile
ambientarmi di nuovo. Empoli è casa mia: conosco benissimo
questa gente e anche i nuovi giovani sono ragazzi in gamba.
Insomma, ho ritrovato il gruppo di persone straordinario che
avevo lasciato». Il suo ingresso ha cambiato la partita. «Non
esageriamo. La squadra ha preso fiducia e Bresciano è stato
bravissimo a segnare quel gol. Vi assicuro che l'Empoli ha dei
veri talenti in squadra: Bresciano e Marchionni, per esempio,
hanno delle straordinarie qualità». Il gol dell'australiano è
frutto di uno schema: ci ha messo pochi giorni a capire cosa
vuole Silvio Baldini. «Ho visto Bresciano scattare sulla fascia
e sapevo che dovevo lanciarlo. La mia verticalizzazione, ripeto,
è stata esaltata dalla rete spettacolare siglata da Mark». La
ricordavamo un giocatore grintoso e disinvolto nei lanci. Adesso
è bravo anche negli spazi stretti. «In questi anni lontano da
Empoli sono migliorato sotto il profilo tecnico. Giocare in serie
A e in certe piazze ti aiuta a prendere maggiore confidenza al
pallone». Domenica contro il Pescara giocherà dal primo minuto?
«Siamo appena all'inizio della settimana. Il mister è molto
chiaro su questo aspetto: va in campo solo chi ha lavora bene
giorno dopo giorno. La singola partita ha un'importanza relativa».
Dove può arrivare l'Empoli? «In alto, molto in alto.
Scioriniamo un buon calcio e abbiamo attaccanti in grado di
mettere in difficoltà qualsiasi difesa avversaria. Tuttavia, non
dobbiamo farci trasportare troppo dall'euforia. La vittoria nel
derby ha portato il morale alle stelle, ma contro il Pescara ci
sarà da fare un'altra dura battaglia. E non possiamo prenderci
il lusso di allentare la presa».
Baiano:
«Abbiamo meritato di perdere»
Gli
arancioni escono dagli spogliatoi a testa bassa, pochi hanno
voglia di parlare
Grande
delusione all'uscita dallo spogliatoio arancione. I giocatori
escono a testa bassa, senza voglia di parlare, mentre fuori
infuria la contestazione contro il presidente Bozzi. Il primo ad
arrivare in sala stampa è Angelo Carbone. «Ho sentito una forte
fitta al ginocchio sinistro - racconta -, proprio al legamento
collaterale. Non ce l'ho fatta a continuare ed ho chiesto il
cambio. Il piede mi si è impuntato nel terreno. Che sfortuna!».
Oggi o domani verrà sottoposto ad accertamenti. La speranza è
che non si tratti di niente di grave.
Chi, invece, schiva i giornalisti è il presidente Luciano Bozzi.
Il ko nel derby non lo ha gradito e da oggi (fino a domani sera
alle ore 19) dovrà darsi da fare sul mercato per riparare agli
errori commessi finora. Più loquace è «Ciccio» Baiano,
entrato nella ripresa ed autore del gol dell'1-2, suo quarto
centro stagionale. La sua analisi è dura, ma altrettanto giusta:
«Abbiamo meritato di perdere - spiega con franchezza - perché l'Empoli
ci ha messo sotto fin dall'inizio. Direi che ci poteva andare
anche peggio perché siamo stati sempre in grossa difficoltà».
Insomma la Pistoiese ha fallito l'appuntamento più sentito dai
tifosi. «E' stata una serataccia ed abbiamo fatto poco. C'è
stata una reazione nel finale, ma non è bastato. La mia
espulsione? Non credevo di aver fatto niente di male e sono stato
sorpreso quando ho visto il cartellino rosso».
E' il turno di Cristian Biancone che in attacco si è dato un
gran da fare con risultati alterni. «Sono molto amareggiato -
ammette l'attaccante - perché perdere così fa veramente male.
Abbiamo lottato con tutte le nostre forze, ma non c'è stato
niente da fare». La punta ex Lucchese e Savoia ha anche qualche
recriminazione. «Il rigore su di me ad inizio partita era
nettissimo e non so come mai l'arbitro non l'abbia fischiato.
Baldini mi ha nettamente strattonato. Quell'episodio poteva
cambiare la partita. Il calcio purtroppo è questo». E l'Empoli?
Per gli azzurri Biancone ha solo complimenti. «Ci hanno messo in
difficoltà grazie ad un buon possesso di palla».
27/12/2000
Torna la «Befana
azzurra» la sfida a scopo benefico (Il Tirreno)
Dopo un anno
di pausa torna la «Befana azzurra», la manifestazione a scopo
benefico che vede coinvolti i giocatori dell'Empoli. Quest'anno
si terrà il 4 gennaio, al palazzetto dello sport di via delle
Olimpiadi. Gli atleti di silvio Baldini sfideranno le formazioni
della Computer Gross (lo sponsor della squadra), degli
amministratori comunali, dei giornalisti e dei tifosi. Quest'ultima
è la squadra da battere, visto che ha conquistato la vittoria
nelle ultime due edizioni disputate (anche se, qualche maligno,
ha sospettato che abbiano goduto di qualche beneficio, da parte
dei giocatori dell'Empoli, che in questo modo si sarebbero
conquistati un pizzico di sostegno in più per le gare di
campionato). L'ingresso sarà a offerte. Il ricavato verrà
devoluto ad alcune associazioni del territorio.
23/12/2000
Empoli-Monza 4-2
EMPOLI: Berti 6,
Baldini 6, Belleri 6,5, Fusco 6, Di Natale 5.5 (21' st Budan 7),
Iacopino 6.5 (15' st Allegretti 6), Cappellini 6.5 (1' st Barollo
5.5), Giampieretti 6, Maccarone 6.5, Bresciano 7.5, Marchionni 6.
In panchina: Bini, Cribari, D'Aniello e Bianconi. Allenatore:
Baldini.
MONZA: Aldegani 5, Esposito 5.5, Colombo 5,
Branca 6.5, Damiani 5 (10' st Ganci 5), Damiani 6, Rossi 5.5,
Rutzittu 6, Lantignotti 6, Briano 5, Pergassi 5. In panchina:
Radaelli, Buriani, Deicco, Degano, Maggioni e Cunsolo.
ARBITRO: Dondarini 5.5. RETI:
11'pt Bresciano; 7' st Iacopino, 22' st Rutzittu, 23' st Branca,
31' st Maccarone, 45' st Budan.
NOTE: spettatori 3.000 circa.
Dalla
Maratona la spinta per la vittoria (La Nazione)
Ormai
l'Empoli è abituato a soffrire e a far soffrire. Dopo i due gol
del Monza il pubblico del «Castellani» si era decisamente
preoccupato. D'altra parte le ultime sconfitte avevano creato un'atmosfera
di «paura». Il pareggio dei brianzoli pareva aver affondato la
squadra di Baldini. C'è stata però una reazione, anche grazie
all'incitamento della Maratona che ha continuato a tifare. Un
canto quasi incessante per tutta la gara, intervallato dai boati
dei gol e da un battimano. All'ingresso in campo di Igor Budan,
infatti, dalla Tribuna come dalla Maratona, si è levato un caldo
applauso.
Altra storia per la dozzina di tifosi monzesi. Per loro ha
parlato uno striscione polemico: «Noi
per i colori di Monza.Voi per i colori dei soldi».
L'altalena
delle emozioni premia l'Empoli (Il Tirreno)
Gli
azzurri si fanno rimontare due gol in due minuti, poi piegano il
Monza nel finale
C'è di tutto dentro Empoli-Monza. C'è il poco-gioco
dei primi 60 minuti, ci sono le emozioni racchiuse nel resto
della gara, c'è la storia «strappalacrime» tipicamente
natalizia. Ma non basta: c'è anche l'Empoli poco brillante ma
vincente della prima parte, c'è quello che in due minuti rischia
di gettare alle ortiche mesi di lavoro, c'è quello che si
aggrappa al suo orgoglio e alla fine sorride. E forse quello che
più conta, quello che alla fine deve essere messo in risalto, è
proprio l'esito del match: l'Empoli vince, si mette alle spalle
il periodo nero (1 punto nelle ultime 4 gare) e va in vacanza
tirando un bel sospiro di sollievo. Attenzione, però: la squadra
non è ancora quella che ha espugnato Genova, quella che ha
strapazzato il Siena, ma per ora va bene così. I problemi ci
sono, eccome. Anche se il più grosso, forse, è stato eliminato
proprio dal risultato finale. Contro un Monza ridotto ai minimi
termini (ben 8 gli assenti tra i brianzoli), infatti, gli allievi
di Baldini accusano la tensione del momento, sentono sulle spalle
tutto il peso del periodo negativo che li ha accompagnati a
questa gara. Si vede fin dai primi minuti che l'Empoli è
contratto. Prova a spingere, con una formazione più che mai
votata all'offesa, ma fa confusione. Così i primi brividi sono
per Berti, impegnato prima da un retropassaggio pericoloso di
Belleri (8'), poi da una rasoiata dalla corta distanza di
Rutzittu (9'). Il portiere, però, c'è e l'Empoli lo ringrazia
nel migliore dei modi. Al 10', infatti, Di Natale si beve un paio
di uomini sulla trequarti e premia l'inserimento di Bresciano con
un assist che il centrocampista australiano trasforma in oro
colato: è il vantaggio. In campo, però, cambia poco perché il
Monza continua a giochicchiare (ritmi blandi in attesa del colpo
del sempre-verde Branca) e l'Empoli fa poco di più. Ma i
brianzoli sono talmente fragili che due invenzioni di Cappellini
(14' e 23') liberano prima Di Natale, poi Maccarone davanti al
portiere. L'esito è sempre lo stesso, con Aldegani che si salva.
Al 33', poi, Cappellini sforna un altro pacco regalo (leggasi
assist) che Di Natale spreca di nuovo. Nella ripresa l'Empoli
riparte un po' più baldanzoso e già al 2' Aldegani deve
superarsi per deviare sopra la traversa un'incornata di Belleri.
Poco dopo, al 7', arriva il raddoppio: Maccarone lancia Bresciano
sulla destra, cross lungo e comodo appoggio di Iacopino alle
spalle di Aldegani. Gli azzurri potrebbero dilagare, ma all'8' il
portiere ospite si supera sulla conclusione ravvicinata di
Maccarone e sulla successiva ribattuta a colpo sicuro di Di
Natale. Sono talmente straripanti gli azzurri, che Silvio Baldini
- che già aveva precauzionalmente sostituito Cappellini con
Barollo nell'intervallo - regala la passerella a Iacopino (dentro
Allegretti) e 25 minuti di gloria a Budan (fuori Di Natale). Ma l'insidia
è dietro l'angolo e si materializza in un batter d'occhio.
Minuto 21: Branca, dalla sinistra della difesa azzurra, crossa al
centro dove Rutzittu - industurbato - devia in rete. Berti si
ferma reclamando un tocco di mano, ma l'arbitro convalida il gol.
Minuto 23: Lantignotti - sempre dalla fascia orfana di Iacopino -
rimette al centro dove Branca s'inventa un gol (colpo di testa in
torsione) da campionissimo. Due fiammate, due cazzottoni in
faccia. L'Empoli sbanda, sembra sul punto di crollare. Poi, al 30',
si aggrappa al suo uomo migliore: Bresciano. L'australiano piazza
un break a centrocampo, avanza e serve Maccarone che salta
comodamente lo sbadato Rossi e - con rabbia - infila Aldegani.
Gli azzurri non sono più spumeggianti come prima, ma riescono a
contenere un Monza comunque un po' più fiero di quell'undici che
vagava per il campo nel primo tempo. Ma la partita è pur sempre
quella pre-natalizia e la favola si piazza, puntuale, in coda. Al
44' Allegretti ruba palla a Briano e serve Budan. E lui - sì,
proprio lui il chiaccheratissimo croato - si esalta con un
pallonetto sull'uscita di Aldegani e viene sommerso dall'abbraccio
dei compagni e dall'affetto del pubblico. Ora si può davvero
chiudere: il Natale si è colorato d'azzurro.
«Sul 2-2 ho
temuto di perdere» (Il Tirreno)
Silvio
Baldini: «Siamo stati capaci di buttare tutto a monte Per
fortuna la squadra ha avuto una bella reazione d'orgoglio»
. Obiettivo raggiunto. Dall'ultima partita del 2000 l'Empoli
doveva assolutamente ricavare i 3 punti per interrompere una
striscia negativa e andare alla sosta a quota 24 in classifica.
Ma non è stata una formalità. «Nel bene e nel male siamo
sempre i soliti - afferma mister Silvio Baldini - avevamo
costruito una buona partita, creando tante palle-gol e portandoci
sul 2-0. Ma in tre minuti siamo stati capaci di buttare a monte
tutto, facendoci rimontare. A quel punto il primo pensiero è
stato non perdere. Per fortuna la squadra ha avuto una bella
reazione. Questa forza deve darci fiducia anche per il futuro,
perchè non era facile segnare altre due volte». L'Empoli dopo
un lungo periodo di digiuno è dunque tornato al gol. E nel
finale si sono sbloccati anche gli attaccanti Maccarone, all'asciutto
da diverso tempo, e Budan. «Quattro gol fatti e altrettanti
sbagliati per poco - osserva il mister azzurro - non sono un
bilancio da sottovalutare. Quando siamo bravi a spedire la palla
dentro la rete diventiamo una squadra in grado di mettere sotto
qualsiasi avversario. Ed è quello che è capitato nel finale
contro il Monza. Magari non si dovrebbero aspettare queste
improvvise fiammate. Purtroppo in certi frangenti perdiamo le
misure tra i reparti e sbandiamo pericolosamente. In questo modo
abbiamo permesso al Monza di ottenere il momentaneo pareggio. E
sul 2-2 mi sono preoccupato di non subire un altro gol». Ora l'Empoli
può affrontare la sosta con maggiore tranquillità. «La quota
raggiunta in classifica è buona - conclude Silvio Baldini -
dobbiamo continuare con queste prestazioni, ma essere più cinici
in zona gol. Devo dire che anche nelle precedenti 4 giornate, in
cui avevamo racimolato 1 punto, la squadra si era espressa bene.
Ma quando non si segna è difficile far risultato. La partita
contro il Monza deve rappresentare un punto di partenza, per
Budan che ha realizzato il primo gol e per tutta la squadra. Non
pensiamo di aver risolto tutti i problemi con questo 4-2: c'è
ancora da lavorare».
IN
LIBRERIA
Tutti
i giocatori dell'Empoli raccolti in «Uomini azzurri»
Si
chiama «Uomini azzurri» ed è il nuovo libro di Carlo
Fontanelli, edito dalla Geo edizioni di Empoli. La nuova fatica
dell'esperto di statistica calcistica riguarda gli ottanta anni
dell'Empoli, che proprio di recente, sono stati festeggiati dalla
società azzurra. Il libro contiene, in pratica, le fotografie di
tutti i giocatori che hanno vestito la maglia azzurra dal giorno
della nascita ufficiale della società a oggi. Una specie di
almanacco, con tanti volti, ognuno die quali, probabilmente,
porterà indietro i lettori in ricordi più o meno belli, più o
meno affascinanti. Insomma, ottanta anni di storia del calcio
empolese che vengono a integrare l'altro libro, la minuziosa
storia della società di piazza Matteotti, fatta di risultati,
classifiche, curiosità, che Fontanelli ha pubblicato negli anni
scorsi e che, per patiti del calcio e addetti ai lavori è
diventata una vera e propria bibbia.
IL volume oltre alla sezione dedicata ai calciatori, ne ha anche
una dedicata ai presidente e, ovviamente, agli allenatori.
Insomma è l'ideale per chi, in questi giorni di festa, vuol fare
un bel viaggio nella memoria, restandosene seduti comodamente a
casa propria. Unica avvertenza: occorre passare prima dalla
libreria, dove il libro è in vendita da ieri.
17/12/2000
Torino-Empoli
1-0
Torino (3-5-2):
Bucci, Galante, Fattori, Delli Carri, Castellini, Asta, De
Ascentis, Brambilla, Maspero (38' st Tricarico), Schwoch, Colombo
(22' st Pinga) (29 Pastine, 23 Cudini, 26 Mandelli, 19 Semioli, 9
Ferrante).
Empoli: (3-5-2): Berti, Belleri, Baldini (29' st Barollo),
Mirri (8' st Maccarone), Marchionni, Allegretti (17' st Iacopino),
Cribari, Bresciano, Cupi, Di Natale, Cappellini (30 Bini, 26
Bianconi, 8 Fusco, 20 Giampieretti).
Arbitro:
Farina di Novi Ligure. Rete: nel pt 32' Schwoch. Ammoniti:
Delli Carri e Bresciano Angoli: 4 - 4
All'Empoli
non basta la generosità, passa il Torino (Il Tirreno)
Per
gli azzurri si rivela fatale l'unica disattenzione in difesa
Mezz'ora di gioco accorto non basta. E neppure serve,
nei minuti finali, un generoso forcing. L'Empoli si arrende al
Toro che non scalpita, bravo solo a sfruttare l'unica
disattenzione commessa dagli azzurri. Un copione che sembra già
visto. Come sembrano vecchie storie la scarsa incisività dell'attacco
toscano, la poca convinzione in prima linea. E la mancanza di un
pizzico di fortuna. Sono questi gli ingredienti che, alla resa
dei conti, portano Baldini e i suoi ragazzi a fare i conti con il
rammarico di aver gettato al vento - nelle ultime due trasferte -
punti importanti per la classifica. Al «Delle Alpi» il tecnico
toscano manda in campo la stessa formazione di sette giorni prima.
E, per una buona mezz'ora sembra anche capace di rintuzzare l'offensiva
che i granata sferrano davanti al proprio pubblico. La squadra di
Camolese, priva degli squalificati Bonomi e Venturin e di un
corposo numero di infortunati, parte con determinazione, ma
evidenzia una carenza di idee. Affida tutto, almeno in avvio di
gara, alle discese fulminee di Asta sulla sinistra e di
Castellini sulla fascia opposta. Quando i suggerimenti arrivano
dalle parti di Berti, però, mancano spazi e spunti per
concretizzare. Non succede così al 32'; quando Castellini e
Schwoch sono bravi a sfruttare un momento di disattenzione della
squadra azzurra; un errore collettivo, complice il centrocampo e
complice anche la difesa. Succede che Castellini beffa Allegretti
e Marchionni e si spinge sulla fascia sinistra. Può arrivare
addirittura sul fondo, perché anche Belleri rimane fuori causa.
E, quando manda il suo suggerimento in area, Schwoch che nel
frattempo ha seminato Cupi, è tutto solo. Ha il tempo di
controllare, mirare e cogliere tranquillamente il centro. E' il
gol che cambia volto tattico alla partita. I padroni di casa, a
questo punto, arretrano il proprio baricentro d'azione; chiudono
varchi e spazi ai loro avversari; diventa difficile imbastire un'azione
che non si perda, inevitabilmente, davanti a un muro umano pronto
a far barriera davanti all'area presidiata da Bucci. A rompere
questa situazione, Baldini ci prova. Lo fa nella ripresa, prima
togliendo un difensore (Mirri) per mettere una punta (Maccarone).
Ma deve fare i conti con il momento non certo positivo che sta
attraversando l'ex del Prato. Poi con l'inserimento di Iacopino,
che porta solo una maggiore vivacità al gioco. Un paio di
occasioni, però, vanno segnate, a favore dell'Empoli, che - in
entrambi i casi - può appellarsi al fatto di non avere una buona
stella, in questo momento. E' quanto è accaduto a Di Natale, al
9' del primo tempo, al quale Bucci ha letteralmente consegnato
palla in piena area in occasione di un rinvio sbagliato; con l'attaccante
che non è stato capace di indirizzare subito in rete permettendo
al portiere di chiudere ogni varco. E a Belleri, al quale va dato
atto dell'unico tiro pericoloso: è il 33' del secondo tempo
quando riceve in area, sugli sviluppi di un calcio d'angolo, in
mezza rovesciata indirizza all'angolino alto più distante. Bucci
vola e manda in angolo. Poi gli errori: Cappelini, al 19', ha
grande intuito. Lancia Di Natale sulla fascia e va in area a
raccogliere il passaggio di ritorno. Ma, a dispetto della sua
ottima posizione, al momento del tiro fa... «cilecca». Si
riscatta, poco dopo, su calcio piazzato. Mette Bucci in difficoltà,
costretto a parare in due tempi, davanti a Di Natale pronto a
concludere.
«Ci
manca la maturità»
Baldini
punta il dito su questo limite per spiegare le ragioni della
sconfitta
E' tutta questione di maturità. Silvio Baldini s'appella
a questa qualità che, se fosse stata sfoderata in campo, la sua
squadra adesso si troverebbe a fare un bilancio più positivo
delle ultime due trasferte. «Con un pizzico di maturità in più
a Salerno avremmo potuto conquistare i tre punti - dice l'allenatore
azzurro - e a Torino potevamo anche centrare un pareggio che,
tutto sommato, avremmo pure meritato». Già, l'Empoli in novanta
minuti di gara ha subito solo in occasione del gol, tra l'altro
generato da un errore. «La mia squadra - commenta il tecnico
toscano - ha cercato di fare il meglio. Ma a volte occorre
considerare il fatto che l'avversario di turno non ti permette di
mettere in pratica quel che uno si prefigge alla vigilia». L'Empoli
ci ha provato con tutte le forze. Ad esempio negli ultimi minuti
si è riversata, a testa bassa, in avanti, senza ottenere niente
di concreto. «Eravamo tutti in attacco - dice Silvio Baldini -
ma non siamo stati capaci di pungere. Non abbiamo trovato,
insomma, il colpo fortunato. Ci è capitato con Belleri. Lui è
stato bravo, ha indirizzato nell'angolino, ma il portiere è
stato capace di chiudere in corner. Ma consideriamo anche un'altra
cosa: il Toro ha fatto un solo tiro, quello del gol. Poi i
granata si sono chiusi indietro, a controllare le nostre
incursioni». E qui sono iniziati i problemi per la manovra
azzurra che, in pratica, non ha avuto più sbocchi. «A quel
punto - continua nella sua analisi l'allenatore degli azzurri -
avevamo poche possibilità: potevamo sbloccare il risultato o su
calcio piazzato oppure in seguito a un loro errore, come è
successo a noi. Ma ci è andata male. In prima linea facciamo un
po' di fatica a trovare il gol. Ma non dobbiamo spaventarci. D'altra
parte, lo dico sempre, noi abbiamo un gruppo molto giovane: è
capace di compiere delle grandi imprese. Ma allo stesso tempo
anche di fare il contrario». Ora si torna al Castellani: sabato,
nell'anticipo natalizio, arriva il Monza. «Obiettivo - conclude
Baldini - la vittoria. Come ogni domenica, d'altronde. Ma con una
sosta lunga davanti, sarebbe davvero un bel toccasana per il
nostro morale».
10/12/2000
Salernitana
- Empoli 0-0
Salernitana (4-4-2):
Soviero, Mantelli, Fusco, Cardinale, Tamburini, Campedelli (40'
st Di Jorio sv), Corrent (24' st Vignaroli), Cristiano (24' st
Bigica), Vannucchi, Di Michele, Guidoni. In panchina: 17
Botticella, 2, Bolic, 13 Zoro, 20 Chianese. Allenatore:
Oddo
Empoli
(3-5-2): Berti, Mirri (36' st
Bianconi), Baldini, Belleri, Cupi, Bresciano, Cribari, Allegretti
(Maccarone 18' st), Marchionni, Di Natale, Cappellini (26' st
Barollo). In panchina: 30 Bini, 11 Iacopino, 21 Regonesi, 19
Budan. Allenatore: Baldini
Arbitro: Marco Gabriele di Frosinone. Recupero: 2' e 4'. Angoli:
3-4 per l'Empoli. Ammoniti: Allegretti, Corrent, Di Michele,
Marchionni, Bresciano e Cupi tutti per gioco falloso. Note:
Terreno n buone condizioni, cielo sereno, 12mila gli spettatori.
4/12/2000
Maxi
truffa tentata all'Empoli E' lo stesso della Juventus (Il Tirreno)
Potrebbe avere un nome e un volto,
la persona che nell'aprile scorso ha cercato di portar via, con
una truffa, quasi mezzo miliardo di lire alla società dell'Empoli
calcio. A Torino, nei giorni scorsi, è stato arrestato dagli
agenti della Questura del capoluogo piemontese Daniele Ignazzi,
ritenuto il responsabile di una maxi-truffa ai danni della società
Juventus calcio e della Banca Sella. L'uomo potrebbe essere stato
l'autore di entrambi gli episodi, perché nella loro dinamica,
sono stati messi a segno con le stesse identiche modalità. La
vicenda che riguarda l'Empoli, risale all'aprile di quest'anno:
qualcuno aveva cercato di portar via quasi mezzo miliardo da un
conto corrente della società di calcio. Anzi, a dire il vero, c'era
quasi riusciti. Poi, grazie ai controlli di un'impiegata della
società, tutto è stato fermato. Il fatto venne denunciato alla
polizia del commissariato di Empoli che, ancora sta portando
avanti le indagini (che coinvolgono anche una banca greca) con
molta probabilità si avvarranno della collaborazione dei
colleghi piemontesi, per cercare di stabilire se l'uomo finito in
carcere a Torino possa avere delle responsabilità nell'episodio
di Empoli. Tutto nacque con una telefonata fatta a una delle
banche della città dove l'Empoli ha un conto corrente. Chi chiamò
si era spacciato per un dipendente della società di piazza
Matteotti. «Tra qualche giorno - disse all'impiegato dell'istituto
di credito - - vi manderemo con un fax l'ordine per un bonifico
di 485 milioni di lire. Beneficiaria sarà una banca greca.
Riguarda una nostra trattativa andata a buon fine». Puntuale,
qualche giorno dopo, alla banca arrivò il fax, con tanto di
carta intestata alla società di calcio. Anche la firma, quella
dell'amministratore delegato, era identica. Lo stesso Francesco
Ghelfi rimase stupito, nel vederla, per come era stata
falsificata perfettamente. La banca, con quell'ordine, dette il
via all'operazione. Ma, appena il giorno dopo, un controllo
amministrativo dell'Empoli smascherò tutto. Il fax era fasullo,
realizzato al computer. La firma pure. Immediato il contatto con
la banca. E, per fortuna, questo bastò per bloccare l'operazione
prima che i soldi arrivassero a destinazione. Le indagini
partirono subito. Anche se, in questi mesi, si sono fermati
davanti al fatto che, per conoscere chi aveva aperto il conto
corrente in Grecia, dove sarebbero finiti i soldi del bonifico,
occorreva una rogatoria internazionale. Adesso, con l'arresto di
Torino, la vicenda si riapre: la Juventus cadde in una trappola
simile. Allora i soldi - quasi 5 miliardi - furono rintracciati
in Lussemburgo.
3/12/2000
Empoli-Cagliari
0-3
Empoli
(3-5-2): Berti, Bianconi, Baldini, Cupi (27' st Belleri),
Marchionni, D'Aniello (1' st Barollo), Giampieretti, Bresciano,
Fusco (22' st Allegretti), Di Natale, Maccarone. Cagliari
(4-4-2): Scarpi, Villa, Lopez, Circati, Sulcis (27' st
Medri), Buso (36' st Diliso), Pinna, Conti, Lucenti, Suazo (44'
pt Beghetto), Cammarata.
Arbitro: Cassarà di Palermo. Reti:
nel pt 19' Suazo, 42' Cammarata; nel 43' st Cammarata. Spettatori
Paganti 958 - Abbonati 1803 per un incasso totale di 50.000.000
27/11/2000
CROTONE-EMPOLI
3-1
CROTONE:
Cesaretti, Ametrano, Porchia, Pecorari (20' st Nocerino), Aronica,
Pagliarini (29' st Leone), Superbi, Cardinale, Giampà, Ambrosi (8'
st Sculli), Deflorio. Allenatore: Papadopulo
EMPOLI: Berti, Fusco (40 st Belleri, Bianconi(40'
st Cupi), Matteazzi, Marchionni, Cappellini, Giampieretti,
Bresciano, Iacopino(9' st Barollo), Di Natale, Maccarrone Allenatore:
Baldini Arbitro: Braschi di Prato.
Reti: Nel pt 8' Di Natale, 14' Pecorari; nel st 6' Giampà,
31' Deflorio. Note: ammoniti Giampà, Porchia e Iacopino.
Angoli 6-2 per l'Empoli
Pranzo
in riva al mare, nasce il gemellaggio fra tifoserie (La Nazione)
Dopo i disordini dei
tifosi senesi la scorsa settimana, dal calcio arriva una buona
notizia. Ieri i cento fedelissimi dell'Empoli hanno stretto un
gemellaggio coi «colleghi» di Crotone. Tutto è stato
suggellato durante un bel pranzo in riva al mare. In
rappresentanza dei rossoblù la «Gioventù pitagorica», i «Nasty
boys» e lo «Scintilla group», che hanno stretto amicizia coi
cento appassionati venuti in pullman da Empoli dopo un viaggio
lunghissimo. Una bella cosa, se si pensa ai recenti disordini dei
tifosi senesi nella nostra città.
RIENTRO AVVENTUROSO
AD EMPOLI
E' stato un rientro
decisamente movimentato quello degli azzurri dalla trasferta di
Crotone, sia per la squadra che per i tifosi. Il volo charter
noleggiato dalla società ha impiegato molto più tempo del
previsto per coprire il tratto Crotone-Firenze. Il volo è stato
infatti caratterizzato da numerose turbolenze che hanno
rallentato e reso meno facile il tragitto.
Avventuroso, ma in questo caso era molto più facile da prevedere,
il viaggio dei tifosi. Il pullman, i 4 pulmini e il camper che
avevano raggiunto la città calabrese nella notte fra sabato e
domenica hanno compiuto il viaggio inverso nella notte fra
domenica e lunedì. L'arrivo a Empoli è avvenuto alle prima luci
dell'alba di ieri mattina, dopo la seconda notte consecutiva
trascorsa in autobus. Per i tifosi azzurri si annuncia ben presto
un'altra trasferta lunga. La prossima settimana infatti l'Empoli
giocherà allo stadio «Arechi» di Salerno.
17/11/2000
EMPOLI (3-5-2): Berti, Fusco,
Baldini, Bianconi (23' s.t. Cupi); Cappellini, Giampieretti,
Bresciano, Iacopino (23' s.t. Barollo), Marchionni; Maccarone, Di
Natale (45' s.t. Matteini). All. Baldini
SIENA 4-3-3: Gianello, Cesari, Mignani, Voria,
Traversa; Argilli, Colasante, Cavallo; Pagano (9' s.t.
Campolonghi), Tiribocchi (23' s.t. Ginestra), Arcadio (9' s.t.
Sciaccaluga). All. Sala.
Arbitro Pirrone di Messina Marcatori:
5' p.t. Maccarone, 43's.t.
Note: espulsi al 33' Sala (tecnico del Siena) e
Vitale (ds dell'Empoli); al 36' Traversa, e al 38' st Cavallo.
Spettatori 8.000 circa (2.000 provenienti da Siena).
Cori
e sfottò prima e dopo la «battaglia» (Nazione - Sport)
«C'è voluta
la B per vedervi qui». E' empolese il
primo atto del derby fra le tifoserie, vibrante come quello fra
le squadre. Decine di fumogeni accolgono i giocatori in campo,
mentre la voce dei tifosi ospiti all'inizio è più alta di
quelli di casa. Poco dopo però il gol di Maccarone fa esplodere
il «Castellani» e zittisce gli ospiti. E' il momento in cui la
tensione al cancello fra la curva dei senesi e la pista di
atletica raggiunge il culmine. Le forze dell'ordine impiegano
diversi minuti per impedire un tentativo di invasione. Poi torna
la calma e lo striscione «Senese
improvvisato ultrà, il palio è la tua vera realtà» esposto
nell'intervallo, restituisce un po' d'ironia agli spalti.
Tafferugli,
ferite 10 persone (Il Tirreno Nazionale)
Serata
di scontri, in città e allo stadio. Il derby di calcio tra
Empoli e Siena ha acceso gli animi degli ultrà senesi fin da
quando hanno messo piede a Empoli. Anzi addirittura prima, in
treno. Il convoglio che li ha portati a Empoli (sono arrivati
intorno alle 19,30) alla stazione è stato in gran parte
danneggiato: gli estintori divelti e gettati dai finestrini;
scompartimenti e bagni rotti. Poi gli scontri sono avvenuti
quando, scesi dal treno, sotto l'occhio vigile di quasi duecento
agenti (a dar man forte alla polizia c'erano carabinieri e
guardia di finanza, oltre ai vigili urbani) sono saliti sui
pullman e sono stati portati nella zona sportiva. Infine dentro
lo stadio dove s'è verificata un tentativo di invasione. Alla
fine il contro dei feriti è di almeno dieci persone: cinque
tifosi (uno portato all'ospedale) e cinque agenti, colpiti da
monetine. Tutti, per fortuna, di lieve entità.
GLI
INCIDENTI DEL DOPO DERBY (Il Tirreno - Empoli)
Un
fermato e 10 feriti nella «guerriglia» degli ultrà - In via Roma e piazza
Vittoria vetri rotti alle auto e cassonetti ribaltati
Auto danneggiate, cassonetti rovesciati; le transenne dei lavori
in piazza della Vittoria divelte. Il bilancio dei danni del dopo
derby non si ferma qui: c'è da mettere in conto una decina di
feriti, tutti lievi e un fermato dalla polizia. Poi i danni in
via Roma, alle auto e alle case. E al treno - che ha portato i
tifosi a Empoli e che li ha riportati a Siena - danneggiato in più
parti. Dalle 19,30 di ieri in città si è respirato aria di
guerriglia urbana. I primi incidenti si sono verificati proprio
sul convoglio ferroviario che ha portato gli ultras senesi a
Empoli: danni ai bagni e estintori divenlti e gettati dai
finestrini. Poi i primi scontri con le forze dell'ordine: in
piazza don Minzoni quando gli agenti di polizia (oltre un
centinaio), i carabinieri e la guardia di Finanza (un altro
centinaio) hanno cercato di far salire su alcuni autobus della
Lazzi i gruppi dei tifosi senesi. C'è stato un po' di parapiglia;
uno scontro fra pullman. Poi, per fortuna, tutto è filato liscio,
fino allo stadio. Ma dopo poco più di mezz'ora, trascorsa tra i
soliti cori e striscioni offensivi, s'è riaccesa la mischia.
Forse per colpa di quel che stava succedendo in campo (le
espulsioni di Vitale, Sala e Traversa si erano appena verificate).
Complice anche un cancello che, misterioramente s'è aperto in
curva Sud: qualcuno ha cercato di fare invasione di casmpo e gli
agenti della polizia sono stati costretti a caricare per far
cambiare loro idea. Tre giovani tifosi sono rimasti feriti. Il più
grave (un taglio al cuoio capelluto) è stato portato al pronto
soccorso da un'ambulanza della Misericordia, per i punti di
sutura. Sono rimasti contusi anche alcuni agenti, almeno tre,
feriti sotto il lancio di monetine e di pietre. Alla fine della
gara si sono riaccesi gli animi. I tifosi senesi sono stati
accompagnati a piedi alla stazione (il treno partiva intorno alle
11,45). Lungo il tragitto, noncuranti del cordone di polizia,
hanno ripetutamente continuato a fare danni. Prima nel parcheggio
di via Bisarnella (un vetro del palazzo della Lince è stato
mandato in frantumi). Poi in via Carducci, dove una decina di
auto parcheggiate sono state prese a calci a bastonate:
carrozzerie ammaccate e vetri rotti. In piazza della Vittoria
altri danni: sono state prese di mira le autovetture lasciate
incautamente in sosta (nonostante i cartelli di divieto); i
cassonetti ribaltati le transenne che delimitano la zona dove si
stanno effettuando i lavori. E la scena si è ripetuta anche
lungo via Roma dove la polizia è stata costretta a caricare
nuovamente. E dove i tifosi hanno risposto con il lancio di
pietre e di bastoni. Altri due ragazzi sono rimasti feriti e sono
stati portati all'ospedale. Anche in questo caso, per fortuna, se
la caveranno in pochi giorni. In via Roma sono state rotte i
vetri di un paio di portoni; A mezzanotte è avvenuta la partenza,
sotto un fitto lancio di monetine. E con la preoccupazione che
altri danni si scopriranno oggi.
SQUADRACCE FASCISTE ORGANIZZATE FRA I
SENESI
Fra
le mille vicende che hanno colorito la notte di fuoco del 'dopo
derby' col Siena, ce n'è una che nasconde un aspetto sicuramente
inquietante. A narrarla è il dirigente del commissariato, dottor
Bruno D'Agostino. «Comprendo bene che questa possa, o meglio
debba essere solo una nota a margine esordisce colui che
ha diretto l'ordine pubblico nel tumultuoso venerdi notte
ma non posso non ricordare come la
stragrande maggioranza dei tifosi più violenti non si
fregiasse tanto dei colori bianconeri del Siena, ma avessero il
collo avvolto in sciarpe nerissime, vivacizzate soltanto da una
fiamma tricolore. Non vorrei
aggiungere altro, anche se un corredo simile pare emblematico di
una tifoseria che è arrivata a Empoli intenzionata a solo
seminare violenza, come ben dimostrano i fattacci che hanno
accompagnato la carovana senese sia nel viaggio di andata che di
ritorno.
IL
BILANCIO Danni a oltre trenta auto e motorini (Il Tirreno - Empoli)
Oltre
venti le auto danneggiate per milioni, decine di biciclette e
motorini rovinati. Questo è il primo bilancio dei danni ai mezzi
lasciati lungo le strade dove è passato il corteo dei tifosi e
dove, comunque, era stato messo il divieto di sosta proprio per
il timore di episodi vandalici. Il passaggio dalla città dopo la
fine della partita è stato deciso perché i tifosi erano
aumentati rispetto all'arrivo e non entravano più tutti dentro i
pullman messi a disposizione. Anche i bagni dello stadio sono
stati distrutti. Tra i tifosi senesi è stato denunciato per
resistenza e lesioni a pubblico ufficiale P.L., 26 anni. Per lui
verrà emesso anche il Daspo, il provvedimento per cui il giovane
non potrà assistere alle partite per un anno. Aveva già avuto
analoga restrinzione fino al giugno scorso. Un altro giovane, V.M.,
29 anni, è rimasto ferito alla testa durante il tentativo di
invasione di campo. Verrà denunciato per danneggiamento
aggravato e resistenza a pubblico ufficiale. Anche per lui
scatterà il Daspo. Ci sono stati poi altri cinque feriti sempre
tra i sostenitori del Siena. Tra gli agenti ci sono stati cinque
feriti, uno tra questi è di Empoli e gli hanno tirato una
monetina vicino a un occhio. Il più grave ha una prognosi di 28
giorni per una frattura alla mano destra. Decine e decine di
tifosi senesi sono stati, poi, già identificati dalla Questura
di Siena. Oltre alla polizia in servizio c'erano carabinieri,
guardia di finanza e vigili urbani. Ai danni a Empoli vanno
aggiunti quelli delle sei carrozze del treno che ha riportato i
tifosi a casa, circa trecento milioni.
Un'ora di
violenza dei «tifosi» senesi (Il Tirreno - Empoli)
Decine
di giovani devastano il centro dopo la fine della partita
La voglia di violenza c'era già prima della partita,
prima di sapere chi fosse il vincitore del derby Empoli-Siena.
Quando sono arrivati a Empoli, alle 19 di venerdì, decine di
tifosi bianconeri avevano già danneggiato il treno su cui
viaggiavano e, alla stazione, hanno lanciato un estintore contro
la polizia. Stesso trattamento per il pullman che li ha
accompagnati al Castellani. Durante la partita, hanno rotto un
lucchetto di un cancello per tentare di invadere il campo.
Finisce il derby e la violenza riesplode. Il trasferimento dei
circa mille tifosi alla stazione avviene a piedi. Dura un'ora, un'ora
di guerriglia ingaggiata da decine di giovani coperti da sciarpe
con una fiamma tricolore. Sul ponte della zona sportiva
colpiscono con i sassi una vetrina della banca Fideuram poi
intonano cori venati di razzismo. «Empolesi cinesi, empolesi
albanesi, empolesi terroni». Qualcuno protesta per il milione
mezzo che prende di stipendio. C'è chi si affaccia al terrazzo
di casa e viene offeso. Dalle finestre, però, alcuni «rispondono»
lanciando vasi dal terrazzo. All'incrocio tra via Bisarnella e
via Carducci, il corteo si vuol dividere e c'è uno scontro con
la polizia. Poi i tifosi vengono incanalati in via Carducci. I
gruppi più facinorosi tirano calci alle porte e le macchine
vengono martoriate. Passa uno e infierisce sullo specchietto. Un
altro dopo di lui si accanisce su una fiancata prendendola a
pedate. Un terzo sradica il tergicristallo. E così di seguito.
Cercano di togliere i pali dei segnali stradali. Sempre in via
Carducci vengono scagliati sassi contro una finestra. Tutto
questo avviene senza alcun commento sulla partita, sulla squadra
del cuore o sull'arbitro. Piuttosto si parla di spostamenti da
una parte all'altra della strada per cercare lo scontro con la
polizia. E questo arriva. In piazza della Vittoria un tifoso
empolese fa uno sberleffo ai senesi. Un gruppetto parte all'attacco
e viene subito bloccato. Decine di giovani buttano giù i
cancelli che delimitano il cantiere. Poi agguantano i sassi in
terra e li tirano. Imboccata via Roma la situazione si fa più
tesa. A gruppi si scagliano contro gli agenti che rispondono
riattacando. Una ragazza comincia a urlare. Di fronte alla Camera
del lavoro una quindicina di giovani vengono atterrati e
immobilizzati al centro della strada. Poi il cammino riprende con
macchine danneggiate per milioni, motorini semidistrutti. «Questa
era una biciclietta nuova, era...., era....., ora non è più»,
dice un ragazzo poco più che ventenne, vestito nemmeno tanto
ultras con un giaccone blu tipo marinaio mentre piega le ruote di
una bicicletta da donna. Altri si accaniscono contro i campanelli
con i sassi. Alle 23,30 arrivano alla stazione. Ad attenderli il
treno che, però, parte solo a mezzanotte. Una mezz'ora che serve
per bagnarsi con l'acqua della fontana ferite sulla testa e sugli
occhi (tanto che viene chiamata di nuovo l'ambulanza). Altri
prendono di mira l'interno delle locomotive spezzando porte e
poltroncine. A mezzanotte partono lanciando monetine. A Siena il
treno arriverà semidistrutto.
Ultras
senesi scatenati: guerriglia e feriti (Nazione -
Empoli)
Mai come col Siena i
colori azzurri hanno trionfato appieno. Sia perché sul campo
capitan Baldini e soci hanno vinto meritatamente il derby, con
Maccarone che ha aperto le marcature e Di Natale che le ha chiuse
con una gran prodezza balistica. Ma anche perché sugli spalti i
tifosi di casa hanno pensato solo a sostenere i propri beniamini,
lanciandosi assai di rado e senza perfidia in cori anti ultras
senesi. E la cronaca di una stracittadina avrebbe dovuto fermarsi
qui, se invece non fosse necessario ricordare le 'prodezze' dei
tifosi in arrivo dalla città del Palio. Hanno preso a 'guerreggiare'
con le forze dell'ordine fin sul treno che li portava a Empoli.
Incredibile il lancio in mezzo alla nostra stazione di un
estintore il cui liquido era già stato lanciato fra gli
scompartimenti. Erano un migliaio gli ospiti e per farli
accomodare sui pullman destinazione stadio sono stati raccolti
nella zona del deposito merci. Non era facile tenerli buoni e
farli salire sui bus. E infatti... non è accaduto, perché fra
tanti giovanotti assai vivaci simpatico eufemismo per dir
scatenati e le forze dell'ordine è scoppiata la più
classica delle guerriglie urbane, con qualche manganello che
volava e le aste delle bandiere che facevano altrettanto. Poi è
stato difficile stiparli nei bus, perché in qualche attimo di
maggior vertigine collettiva le manovre di autisti e uomini dell'ordine
non si sono coordinate al meglio. Ammesso e non concesso che
fosse possibile. Una volta allo stadio i senesi hanno incitato i
loro per pochi minuti. Il gol di Maccarone li ha annichiliti e
quello di Di Natale li ha stesi. Solo che poi non era possibile
farli risalire sui pullman per cui è prevalsa la scelta di farli
tornare alla stazione ferroviaria a piedi. E così, soprattutto
quelli che più degli altri avevano ecceduto nelle libagioni
prima hanno combinato guai seri in piazza della Vittoria
ma lì è difficile dire se i danni maggiori li abbiano fatti
loro o la ditta che doveva renderla più bella e spaccato
specchietti e cofani alle auto in via Roma. Un senese fermato,
qualcun altro sorpreso nel tentativo di rubare nelle case di via
Bisarnella. E nella notte paura anche sul tragitto del ritorno,
alle stazioni di Ponte a Elsa, Granaiolo, Castello e Certaldo.
Comunque le «belve» dell'arrivo, ore 19.50, alla partenza, ore
24, s'erano tramutate quasi in agnellini. La conta finale parla
di 10 feriti (cinque senesi, un empolese e tre poliziotti). Oggi
la verifica dei danni.
«I
danni? C'è chi li paga»
Le
auto danneggiate e gli altri danni subiti da parte dei tifosi
senesi possono essere risarciti. In soccorso dei cittadini
danneggiati infatti, oltre al codice penale, arrivano anche le
norme federali. Da alcuni anni infatti è stato introdotto il
concetto di 'responsabilità oggettiva'. Una società di calcio
infatti è responsabile per i danni commessi dai propri tifosi,
anche fuori dallo stadio.
Riguardo ai fatti di venerdì poi anche le forze dell'ordine
potrebbero aver identificato i responsabili di alcuni episodi
precisi. Tutti coloro (pare che fossero numerosi) che hanno
subito dei danni dunque hanno qualche speranza di veder pagati i
' brutti torti' subiti.
'Diffide'
e Daspo in arrivo a decine (Nazione -
Empoli)
Collaborazione
strettissima tra la Questura di Siena e il commissariato empolese
per smascherare i tifosi che si sono resi responsabili degli atti
vandalici commessi prima, durante e dopo la partita di ieri. E'
in atto una conta dei danni che sarebbero stati provocati, mentre
agenti della Digos stanno controllando attentamente i filmati
relativi alle fasi degli incidenti. Si parla di diverse persone
già identificate. «Non spetta a me parlare di fatti dice
il Questore di Siena Salvatore Festa che sono accaduti in
un territorio di non mia competenza. Fatti - aggiunge - che non
conosco nei dettagli. Aspettiamo di vedere il materiale per
ricostruire gli eventi». Il Questore si mostra molto amareggiato
per l'accaduto. Non si esprime. Ma da uomo di calcio sa che certi
riprorevoli episodi, commessi da persone che con lo sport hanno
davvero poco a che fare, rischiano di rovinare l'immagine di una
tifoseria che nel complesso pensa solo a sostenere la squadra.
Ecco perché le forze dell'ordine stanno facendo di tutto per
dare un nome e cognome agli autori confidando in questo senso
anche nella tifoseria sana. Dopo tutto quello che è accaduto non
mancheranno i provvedimenti. Ci saranno molti diffidati, altri
inibiti. In tutto a Siena si parla di decine di persone. Di certo
la mano di chi ha la responsabilità dell'ordine pubblica sarà
dura. Ed è giusto così. Qualcuno nella città del palio ha
detto che il peggio sarebbe accaduto quando all'arrivo del treno
con i tifosi bianconeri alla stazione è nato un parapiglia perché
c'erano soli tre pulman per il trasporto allo stadio (niente di
più falso, è stato scelto volontariamente di fare tre viaggi ma
i mezzi erano più che sufficienti). Anche gli inquirenti senesi
dunque rinunciano a capire quale sia stata la molla che ha spinto
la tifoseria bianconera a provocare danni gravi (si parla di
centinaia di milioni). Tra domani e dopo domani la Questura
senese dovrebbe essere in grado di aver identificato gran parte
dei più facinorosi. Inutile dire che per questi scatteranno le
conseguenze penali del caso.
Mai
come l'altra notte una tifoseria ospite ha lasciato il segno. Non
a caso ieri erano numerosi gli empolesi costretti a 'leccarsi le
ferite' di una guerriglia assurda, con una conta dei danni
piuttosto pesante e amara. Infatti nel corso della guerriglia
diversi sono stati costretti a farsi medicare al pronto soccorso
e fra questi anche cinque poliziotti mentre per un
paio di ultras bianconeri sono stati denunciati per resistenza e
violenza a pubblico ufficiale, il Daspo (quel provvedimento che
impedirà loro di seguire la squadra del cuore per almeno un anno)
pare certo. E il bello è che uno dei più agitati fra i
supporters senesi il derby non l'ha neppure visto. Infatti L.P.,
26 anni, operaio e contradaiolo del Bruco, è stato fermato e
accompagnato in commissariato già all'arrivo della carovana
ospite ben prima del match, allo scoppiare della prima guerriglia
alla stazione ferroviaria. Là dove i senesi avevano già messo
in mostra tutta la loro ira funesta, visto che avevano ridotto
male uno scompartimento del treno che li aveva portati a Empoli,
dopo aver 'segnato' con spry nero diverse piccole stazioni
incontrate lungo il percorso. E tanto per far subito intendere le
loro intenzioni, una volta sotto le pensiline empolesi, avevano
pensato bene di 'scaricare' un estintore e lanciarlo poi contro
le forze dell'ordine pronte ad accoglierli. Devastati poi anche i
pullman della Lazzi sui quali sono stati stipati per arrivare in
fretta allo stadio e lì accomodarsi in Curva Sud. Ma a un tratto
la Curva stessa deve essere parsa loro troppo stretta, visto che
una pattuglia di facinorosi ha semidistrutto un cancello nel
chiaro intento di entrare in campo a far giustizia sommaria di un
match che stava tradendo i loro sogni di gloria. Ma i guai più
grossi sono arrivati al ritorno dallo stadio alla stazione. I
novecento che erano arrivati alle 19,50 erano lievitati a oltre 1.100
(molti infatti avevano fatto il viaggio d'andata su altri treni)
per cui, secondo chi aveva il compito di organizzare il servizio
d'ordine, a ben poco sarebbero serviti i pullman dell'andata. E
dunque... tutti a piedi, lungo via Bisarnella, via Tinto da
Battifolle, piazza della Vittoria, via Roma e naturalmente piazza
stazione. Il guaio è stato che, nonostante i divieti di sosta
sistemati fin dal mattino lungo il tragitto quando il
ritorno a piedi era ipotizzato, ma ancora non certo alcuni
empolesi e non avevano comunque lasciato le auto parcheggiate. E
per queste almeno una trentina è suonato a morto.
Una Bmw in via Bisarnella è stata letteralmente distrutta, ma
anche altre in piazza della Vittoria e una in via Roma non hanno
goduto di miglior sorte, con specchietti strappati, fiancate 'disegnate'
e ruote bucate. Senza dimenticare qualche fioriera tesa ad
abbellire gli ingressi di qualche bar e alcuni negozi. Anche
quelle hanno fatto una brutta fine. Così come non è andata
meglio a un altro senese M.V., 29 anni caricato
sulla via del ritorno, costretto a farsi medicare all'ospedale
per una ferita al cuouio capelluto e denunciato per
danneggiamento aggravato. Per lui, per il primo e per un altro
bel po' di senesi tutti ben fotografati o ripresi in tv da
uomini del controllo tifosi della Digos di Siena è facile
prevedere un futuro 'lontano' dagli stadi in cui giochi il Siena,
in casa e fuori.
E il curioso è che il primo fermato quello bloccato alla
stazione e tenuto al commissariato durante il derby era
uscito dal provvedimento restrittivo proprio nel giugno scorso.
Per cui di questo bel campionato del suo amato Siena godrà ben
poco.
Chiudendo coi feriti fra le forze dell'ordine, quattro erano col
reparto mobile prognosi di 28 giorni per il più grave,
con una mano rotta e uno della scientifica empolese, al
quale una moneta ha 'chiuso' un occhio.
(La
Nazione - cronaca di Siena)
La «distruzione» e le ragioni del tifo (Nazione cronaca
di Siena)
«Siena
perde ma incute paura e distrugge». E' la triste epigrafe
di una tristissima serata, muta testimonianza lasciata sulla
vetrata di un treno semidistrutto. La sintesi di qualche ora di
follia e di vandalismo che Siena e la sua orgogliosa tifoseria
fin qui non avevano mai conosciuto. E che, per fortuna, resta
ancora ai margini di una maggioranza che anche a Empoli ha
seguito la Robur con passione genuina. Il bilancio è
pesantissimo, in termini di danni materiali e feriti. Nel mezzo c'è
finito anche chi non c'entrava niente, travolto da una reazione
durissima della polizia. Nonostante questo, c'è chi si fa vanto
di «incutere paura e distruggere».
Due carrozze semidistrutte
durante il viaggio di ritorno
Danni
ingenti alle carrozze del treno che venerdì sera ha portato i
tifosi del Siena verso Empoli e poi li ha ricondotti a casa. Sono
stati sfasciati numerosi sedili nelle ultime due vetture, mentre
in una terza è stato rotto il tubo dell'acqua del bagno e quindi
si è allagato tutto lo scompartimento. Infranti alcuni vetri di
altrettanti finestrini e rovinato il pavimento e l'imbottitura
dei sedili con oggetti appuntiti e taglienti. Un vero e proprio
sfacelo che costringerà le ferrovie ad eliminare (viste le
condizioni in cui sono state ridotte) le due carrozze di coda e a
riparare le altre. I danni non sono stati ancora quantificati, ma
già si parla di alcune decine di milioni di lire. E in questo
contesto da sottolineare che alcuni degli occupanti del treno
hanno gettato numerosi oggetti del treno durante la sua corsa.
Questo è accaduto durante il tragitto del ritorno a casa. Dai
finestrini rotti sono stati buttati i portacenere del treno che
erano stati divelti dalla loro sede naturale. Gettati dai
finestrini anche bottiglie di vetro e lattine. Dalla notte di
venerdì il convoglio è fermo su un binario della nostra
stazione. Dovrà essere visionato dai tecnici delle Ferrovie dopo
l'accurato sopralluogo fatto dagli uomini della polizia
ferroviaria di Siena.
All'arrivo tutti «angioletti»
Venerdì, ore 23.45.
Di solito il treno Empoli-Siena è deserto. Non come quello che
ha riportato a casa i tifosi senesi dal derby di Empoli. Delusi
dal risultato ma comunque allegri, come accade quando si segue la
squadra del cuore. «S'era in tanti a cantare, c'hanno sentito!»
dice uno agli amici, stipati sul corridoio del vagone dei più
focosi come su un autobus all'ora di punta. Scherzi, urla dai
finestrini, invettive alle fermate nelle stazioni valdelsane,
porte aperte durante la corsa del treno. Per chi non frequenta
gli stadi è un'esperienza. Ci sono molti giovanissimi, diverse
ragazze, con l'aria stanca e assonnata. I loro miti sono lì, sul
treno, di pochi anni più vecchi. Portano i segni degli scontri
con la polizia come medaglie all'onore. E' lo spirito del branco,
ben oltre la goliardia e l'esuberanza da allegra brigata. Ma ecco
che suona un cellulare. «No, tutto a posto. Non è
piovuto, non ti preoccupare risponde il "bordellotto"
dalla rada peluria sul viso . Siamo a Castellina. Mi vieni
a prendere alla stazione? Grazie mamma».
E via col freno di emergenza.
Tifosi Robur picchiati e
fermati
Doveva,
e poteva essere una grande festa. Duemila tifosi al seguito del
Siena, roba da squadre di serie A. Purtroppo i soliti ignoti,
quelli che con il calcio hanno davvero poco a che fare, e un
servizio d'ordine non impeccabile, hanno «macchiato» la grande
trasferta con atti di teppismo, con danni provocati ad una
carrozza del treno che li ha portati ad Empoli. La «miccia»sarebbe
stata accesa quando i tifosi senesi sono giunti ad Empoli. In
treno ne sono arrivati oltre mille. Ad attenderli la Polizia e
tre
pulman (secondo la versione dei sostenitori bianconeri) riservati
per il trasferimento dalla stazione allo stadio. E' chiaro che in
tre pulman non possono certo entrare mille persone. E' iniziata
la protesta, i tafferugli. Ci sarebbe stata una prima carica
della Polizia, con bastoni. Testimoniata dalle foto. Poi a metà
del primo tempo il tentativo di una invasione di campo. Altra
carica, qualche ferito mentre il grosso dei tifosi (grandi tifosi)
sosteneva la squadra in grande difficoltà. Il grido «Forza
Siena» ha incantato lo stadio Castellani. Ad un tratto pareva di
essere al Franchi. Peccato per quegli episodi che non vorremmo
vedere mai. E anche alla fine della partita, mentre il pubblico
«sano» applaudiva i loro beniamini, a testimonianza di aver
apprezzato la gruinta, la voglia di recuperare della squadra, ci
sono stati altri scontri. Il deflusso è stato, purtroppo,
macchiato da altri incidenti. A questo punto il nervosismo era
alle stelle. A tarda ora è stato allertato anche il Questore di
Siena che ha disposto un accurato servizio per attendere il
ritorno dei bianconeri alla stazione. Poche le notizie sui feriti.
Fino a tarda ora erano sempre al pronto soccorso dell'ospedale
empolese. Uno di loro sarebbe rimasto ferito a seguito dello
scoppio di un grosso petardo.
Anche alcune stazioni della linea Empoli-Siena sono state oggetto
delle 'attenzioni' dei tifosi senesi. Le forze dell'ordine
avevano predisposto un servizio d'ordine capillare per tutto il
viaggio di ritorno. Il cammino dell'ultimo treno della sera verso
Siena dunque si è svolto sotto scorta, sia sul treno che alle
stazioni dove si fermava. Nonostante ciò a Granaiolo alcuni
tifosi scesi dal convoglio hanno ricoperto di scritte i muri
della stazione. Qualche problema anche a Ponte a Elsa. Poi col
susseguirsi delle stazioni gli animi dei bianconeri si sono
placati e il viaggio si è svolto tranquillamente.
PROVVEDIMENTI
PENALI IN ARRIVO
Collaborazione strettissima tra la Questura di Firenze e quella
di Siena per smascherare i tifosi (chiamiamoli così!) che si
sono resi responsabili degli atti vandalici commessi prima,
durante e dopo la partita di Empoli. E' in atto una vera conta
dei danni che sarebbero stati provocati, mentre gli agenti della
Digos stanno controllando attentamente i filmati relativi alle
fasi degli incidenti. Si parla (ma la notizia non è è
suffragata dall'ufficialità) di diverse persone già
identificate. «Non spetta a me parlare di fatti dice il
questore di Siena Salvatore Festa che sono accaduti in un
territorio provinciale di non mia competenza. Fatti che non
conosco ancora nei dettagli. Aspettiamo di vedere tutto il
materiale filmato per ricostruire con esattezza gli eventi. Solo
allora potrò esprimere un giudizio compiuto su quanto è
successo ad Empoli». Il questore si mostra profondamente
amareggiato per quanto è accaduto ma non si esprime. Ma da uomo
di calcio (è un amante, un intenditore di football) sa che certi
riprorevoli episodi, commessi da persone che con lo sport hanno
davvero poco a che fare, rischiano di rovinare l'immagine di una
tifoseria come quella senese che, nel suo complesso, pensa solo a
sostenere (e lo fa con il cuore, con il sentimento) la squadra.
Concetti che ha rimarcato venerdì sera stessa ai tifosi, quando
alla stazione ha atteso il rientro del treno da Empoli. Quando
accadono fatti come questi si corre il rischio che si finisca per
fare di ogni erba un fascio. Ecco perché le forze dell'ordine
fanno bene a dare un nome e cognome agli autori dei fatti
incriminati; per questo confidano proprio nella tifoseria «sana»,
ritenendola «ideale alleata» verso una comune battaglia,
finalizzata a sconfiggere chi attraverso lo sport, vuole solo
commettere atti teppistici. Dopo tutto quello che è accaduto non
mancheranno i consequenziali provvedimenti. Ci saranno molti
diffidati, questo appare sicuro. Di certo la mano di chi ha la
responsabilità dell'ordine pubblico sarà dura. Ed è giusto così.
Tra le varie versioni dei fatti ce n'è una secondo la quale la
miccia, il peggio, sarebbe accaduto quando all'arrivo del treno
con i tifosi bianconeri alla stazione di Empoli è sorto un
parapiglia perché c'erano soli tre pullman per il trasporto allo
stadio. Ma tutto questo può davvero essere sufficiente per far
scatenare tanti danni (si parla di centinaia di milioni di lire)
provocati a fine partita? No signori. Siamo certi di interpretare
il pensiero dei tantissimi tifosi bianconeri che intendono lo
sport, il tifo, in altro modo. Una partita di calcio, un derby
sentito quanto si voglia, non può scatenare certi episodi. Ci
sono dei feriti, ci sono persone denunciate, ci sono cittadini
che, ignari di tutto, incolpevoli di tutto, ieri mattina hanno
trovato auto e moto ammaccate. Non è da senesi, non è da
sportivi. Tra domani e dopodomani la Questura dovrebbe condurre a
termine l'identificazione di gran parte dei più facinerosi.
Inutile dire che per questi scatteranno le conseguenze penali del
caso.
Quel
cancello lasciato «socchiuso» che ha causato gli scontri allo
stadio
C'è
anche un cancello, tra le micce che hanno innescato uno dei
momenti di maggior tensione della serata. L'unico, a dire la
verità, all'interno dello stadio. E' successo intorno alla mezz'ora
del primo tempo, quando alcuni senesi hanno spalancato il
cancello che separava la curva dalla pista d'atletica. Difficile
pensare a una reale volontà di invasione di campo. Fatto sta che
da lì sono partiti nuovi duri scontri con le forze dell'ordine.
Una leggerezza, quella di un cancello così poco sicuro, che
poteva benissimo essere evitata.La trasferta del Siena a Empoli
si chiude con un bilancio (provvisorio) pesantissimo: danni che
si aggirano sul mezzo miliardo, dieci feriti, due tifosi
bianconeri denunciati. E' la conseguenza di una lunga serie di
scontri, iniziati all'arrivo del treno dei senesi alla stazione
di Empoli e conclusi dal danneggiamento del convoglio al ritorno.
Ora è il momento delle indagini: per i prossimi giorni sono
annunciati pesanti provvedimenti, con una sfilza di diffide dal
frequentare gli impianti sportivi.
Duro il giudizio del presidente Leo Salvietti: «Non salvo
nessuno, in campo e fuori». Prendono posizione anche i club
organizzati della tifoseria, condannando i vandalismi gratuiti ma
invitando le forze di polizia a individuare i veri responsabili
«senza pescare nel mucchio». Sotto accusa anche la gestione
dell'ordine pubblico, giudicata dai tifosi non all'altezza della
situazione.
«Isoliamo
i facinorosi»
Non
ci stanno, i sostenitori senesi. Non ci stanno a passare per una
tifoseria violenta e incivile. E' il messaggio che arriva,
accompagnato da tanta amarezza, dai responsabili dei maggiori
club organizzati. A partire da quello storico dei Fedelissimi: «Purtroppo
dice il presidente Lorenzo Mulinacci una parte dei
senesi ha perso la testa. Non riesco a capire cosa possa aver
scatenato tutto quello che è successo, in altre trasferte
numerose non era successo niente. Mi auguro solo che la polizia
punisca davvero i responsabili senza pescare nel mucchio. Il vero
problema è rappresentato dalla grande massa al seguito, perché
i gruppi organizzati si sono dati da fare per mantenere la
tranquillità. E forse qualche errore c'è stato anche nella
gestione dell'ordine pubblico». «La grande maggioranza dei
senesi aggiunge Massimiliano Ermini, addetto stampa dei
Fedelissimi si è comportata benissimo. C'è invece chi ha
cercato e voluto gli scontri. Ora chi ha sbagliato si assuma le
sue responsabilità: non criminalizziamo tutti, anche perché c'è
chi è stato preso a manganellate mentre divideva». Anche dai
gruppi della curva arriva un invito a «leggere» bene quanto
accaduto: «Ci siamo prodigati al massimo dice Duccio
Barsanti della Robur Alcool perché tutto filasse liscio,
anche all'interno del treno. Poi si è creata una reazione a
catena per quanto accaduto al nostro arrivo e qualcuno si è
fatto prendere la mano». Il trasferimento allo stadio «a rate»
e il fermo di un tifoso hanno scatenato la reazione: «Non è una
giustificazione prosegue ma qualcosa non è andato
anche nella gestione da parte delle forze dell'ordine. Questo non
giustifica, comunque, le esagerazioni soprattutto durante il
ritorno alla stazione». Infine Stefano Ricci, Ultras Fighters,
che sottolinea la pericolosità di certi frangenti: «Quando la
polizia ha caricato durante il ritorno dice ho
rivisto le immagini dell'Heysel, con tanta gente caduta e
calpestata. E' stato un rischio tremendo, bastava che la polizia
predisponesse anche dei cordoni laterali». E sulla gestione dell'ordine
pubblico Ricci ha qualcosa da ridire: «Premesso che è indubbio
che qualcuno abbia perso la testa dice la prima
sorpresa per noi è stata all'arrivo alla stazione, dove c'erano
quattro autobus per 1000 persone. E' stata la prima scintilla del
nervosismo che ha fatto subito partire le cariche della polizia».
Problemi analoghi allo stadio: «Quando hanno portato via un
tifoso prosegue le forze di polizia sono entrate
nella curva brandendo i manganelli e colpendo chiunque trovassero
sulla propria strada, anche dei giovanissimi che stavano solo
incitando la squadra. Ci siamo sforzati al massimo per non far
degenerare la situazione, ma per cento persone su oltre duemila
che si sono lasciate andare, non è stato usato il metro più
adatto».
LA
PARTITA DI CALCIO
L'Empoli
sfata il tabù e mette sotto il Siena (Il Tirreno - Empoli)
Azzurri
brillanti, ospiti nervosi: il derby deciso dai gol di Maccarone e
Di Natale
Finalmente.
Finalmente il derby non è più un tabù. L'Empoli ha vinto
quello contro il Siena, davanti a un bel pubblico e alle
telecamere di Tele+. Lo ha vinto grazie ai gol di Maccarone e Di
Natale, alle scelte del tecnico, alla prova convincente, alla dea
bendata e al nervosismo degli ospiti. Un derby, dunque, che
racchiude di tutto (compresi gli incidenti dei soliti imbecilli
travestiti da tifosi del Siena). La partita scorre via che è un
piacere, perché quella di Sala è una bella realtà, perché l'Empoli
c'è e quando riparte fa male da morire, perché l'agonismo non
manca. Anzi, da parte dei bianconeri (ieri in maglia gialla) ce n'è
anche troppo. Le schermaglie tattiche durano poco. Il Siena si
propone con il suo canonico 4-3-3, gli azzurri rispondono con un
3-5-2 dove Iacopino fa l'elastico - sulla sinistra - tra
centrocampo e difesa. Ma è la voglia dei padroni di casa a fare
la differenza, lo spirito battagliero di chi vuole sconfiggere un
nemico «invisibile»: la fobia da derby. E i frutti arrivano
presto. Al 5' il pressing alto mette in crisi Arcadio (uno degli
ex in campo) che sbaglia un appoggio sulla propria trequarti. Ne
approfitta quella volpe di Cappellini che serve, di prima, Di
Natale: appoggio centrale a Maccarone e gol facile facile dell'attaccante
dell'Under 21. Miglior inizio non potrebbe esserci e l'Empoli, a
differenza di altre circostanze, non attenua la presa. Mordono, i
ragazzi di Silvio Baldini, e quando riconquistano palla puntano
la porta di Gianello a velocità impressionante e quasi sempre in
vantaggio numerico. Il Siena, però, non demorde. Gli automatismi,
consolidati dalla scorsa stagione, funzionano e i pericoli sono
dietro l'angolo. Emblematica l'occasionissima del 28': l'Empoli
batte male una punizione in attacco, il Siena, con un contropiede
velocissimo, si presenta con Tiribocchi tutto solo davanti a
Berti. Fortuna vuole che il centravanti perda tempo consentendo
al portierone di deviare la sua conclusione e a Iacopino di
sventare definitivamente la minaccia. Fin qui tutto bene, tutto
bello. Poi al 30' il Siena reclama un rigore (fallo di mano in
area di Bresciano, ma successivo a un tocco con il braccio di
Tiribocchi) e scoppia il finimondo. Al 33' Sala perde la testa e
quasi entra in campo per riprendere Marchionni. Tra le due
panchine la miccia è accesa e Pirrone spedisce lo stesso Sala e
Pino Vitale negli spogliatoi. Al 36', invece, Traversa (già
ammonito) abbatte Marchionni e si guadagna il cartellino rosso.
Il Siena inizia la ripresa in dieci, si aggiusta (con i cambi)
con un 3-4-2 e non demorde. Al 10' Berti si supera per deviare in
angolo, con la punta delle dita, una punizione-bomba di Argilli.
L'Empoli non perde la testa e si racchiude attorno a capitan
Baldini (insuperabile) per colpire con le solite ripartenze. Il
festival delle occasioni inizia al 29' (tiro di Di Natale,
respinto coi piedi da Gianello), prosegue al 30' (gol annullato a
Maccarone per fuorigioco) e al 31' (sforbiciata alta di Maccarone).
Gli ospiti continuano a provarci, ma anche a picchiare come
fabbri ferrai. Un nervosismo ingiustificato, che porta all'espulsione
di Cavallo (doppia ammonizione). Un colpo che potrebbe uccidere
un toro, ma non il Siena. La squadra di Sala si gioca il tutto
per tutto, rischia tantissimo, ma sfiora anche il pareggio-beffa.
E' il 42' quando un lungo traversone («allungato» da Cesari)
mette Ginestra nelle condizioni di colpire, di testa, a due passi
da Berti. Ma il portiere supera il limite del miracolo e, con un
intervento disperato, devia in angolo. Sull'azione seguente parte
l'ennesimo contrattacco: un grandissimo Di Natale scambia con
Cappellini poi, appena entrato in area, lascia partire un destro
ad effetto che va a morire dove Gianello non può arrivare. E'
finita. Il recupero serve a Marchionni per mangiarsi un gol e a
Silvio Baldini per regalare l'esordio in B al baby Matteini,
bomber della Primavera. Il tabù è sfatato, finalmente.
Derby
vinto in casa dopo ben 5 anni
Finalmente
gli azzurri hanno vinto un derby casalingo. Era dal 1995-'96 che
non accadeva, per la precisione dal 17 dicembre '95 quando al «Castellani»
la Massese perse 2-0. Da allora solo 2 pareggi (con Prato e
Fiorentina) e 4 ko (con Lucchese, Fiorentina e Pistoiese due
volte).
06/11/2000
I più
ricchi? Sono i calciatori (Il Tirreno)
Nell'Empolese-Valdelsa
entrano in graduatoria anche imprenditori e medici
In
sette oltre il miliardo Montella in testa alla lista con
Caccia e Spalletti Bini della Irplast «supera» Santini e
Bagnoli (Sammontana)
I Paperoni secondo le dichiarazioni dei redditi presentate nel
1999
Professione:
calciatore. O tecnico. Comunque, sempre nel mondo del pallone. E'
lì che circolano i soldi. Ma il fatto che in testa alla
classifica dei Paperoni della nostra zona ci siano soprattutto
atleti, non deve ingannare: non è l'Empoli la fonte di guadagno.
Si tratta di giocatori che hanno militato in azzurro e che poi,
per ragioni di cuore, hanno deciso di mettere casa da queste
parti. Ecco la classifica completa: 1) Vincenzo Montella 4.494.405;
2) Flavio Bini 4.242.554M 3) Ardelio Santini 3.533.421; 4) Nicola
Caccia 1.585.175; 5)Piero Garosi 1.336.956; 6) Luciano Spalletti
1.144.993; 7) Renzo Bagnoli 1.052.401.
27/10/2000 - 80 ANNI DELL'EMPOLI CALCIO |
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Una società esemplare Tanti elogi
al settore giovanile azzurro Un modello di gestione calcistica da seguire a livello nazionale, è ciò che l'Empoli F.C. è divenuto da quel lontano agosto del 1920, anno di fondazione. La storia, i successi, l'organizzazione, l'esperienza, ma soprattutti gli uomini che sono stati l'anima della società in ottant'anni di passione, sono stati celebrati ieri pomeriggio con un convegno. Il tema affrontato non poteva che essere il calcio giovanile. Un argomento trattato in tutti i suoi aspetti, un settore che caratterizza l'Empoli come una delle società più all'avanguardia in Italia e a livello internazionale. A festeggiare l'ottuagenario Empoli F.C. c'erano quasi tutti. Si è fatta notare l'assenza del presidente della Figc, Nizzola, che però ha fatto tanti auguri alla società complimentandosi per i risultati conseguiti dal settore giovanile azzurro. L'aspetto «politico» del convegno è stato affrontato da Innocenzo mazzini, presidente del settore giovanile scolastico della federazione. Le ultime voci che arrivavano da Bruxelles parlavano della possibilità da parte dell'Ue di liberalizzare i contratti dei giocatori, anche di quelli giovanissimi. Mazzini ha voluto subito tranquillizzare gli intervenuti: «Gli organismi politici superiori non hanno intenzione di distruggere i vivai, tutt'altro. Chi incentiva i settore giovanili sarà tutalato». Un'importante parola di tranquillità anche per Fabrizio Corsi che ha investito molto per i giovani. Il presidente azzurro si è emozionato «per l'occasione, e perchè di fronte a me rivedo tanti amici e tanti uomini che hanno fatto la storia di questa società». Fabrizio Corsi ha sottolineato l'importanza delle relazioni umane in seno a una società: «La presenza di persone che univano alla professionalità una grande umanità è stato l'aspetto qualificante degli ultimi vent'anni in azzurro». «Quando io era un ragazzo, e muovevo i primi passi in società, al vivaio dell'Empoli era preferito quello dell'Atalanta, dell'Inter, della Fiorentina. Oggi, grazie a una struttura organizzata, il settore giovanile è ambito dai ragazzi e dai loro genitori. Questo è il nostro patrimonio, da difendere e sviluppare». La conferma della grande stima che l'Empoli si è guadagnato negli ambienti federali è arrivata da Ottavio Bianchi, ex allenatore del Napoli di Maradona, ora responsabile tecnico del settore giovanile in federazione: «Oltre alla fisicità, alla tattica è fondamentale la tecnica e la crescita umana dei giocatori. Se dovessi mandare mio figlio a giocare a calcio lo porterei a Empoli». Il sindaco Vittorio Bugli aveva disegnato la cornice dei successi azzurri: «Miracolo Empoli? Non si tratta solo di un'impresa sportiva, l'Empoli ed Empoli rappresentano un connubio forte fra una società che fa grande investimenti e il senso di appartenenza del pubblico a una città vicina alla squadra». La serata si è conclusa con la premiazione di tutti gli allenatori dell'Empoli che hanno ottenuto vittorie in campionati e altre manifestazioni. |
CHI C'ERA Tanti bei
ricordi legati ai volti degli ex EMPOLI. La celebrazione degli 80 anni dell'Empoli ha richiamato tanti ex. Allenatori e giocatori sono arrivati alla spicciolata, ma alla fine se ne contavano tantissimi: Vitali, Salvadori, Gelain. Della Scala, Domenichini, Spalletti, Mori, W.Nicoletti, Salvemini, F.Donati, Roggi, Di Francesco, Drago, Montella, Ulivieri, Cecconi, Roggi. Tra gli azzurri del passato anche Pandolfini, Giani, Castaldi, Leoni, Pelagotti, Malvolti. Non mancavano gli ex presidenti Allegri, Grazzini e Comunale. Una bella rimpatriata. Alla fine è stata letta la formazione ideale di ogni tempo: Borgioli, Birindelli, Polentes, Roggi, Salvadori, Di Francesco, Pandolfini, Bertini, Lorenzi, Montella, Castellani. Allenatore Spalletti. In panchina A.Assirelli, Guerrieri, Romboli, Bortoletto, Freschi, Galante, A.Mariani, W.Novellino, Prini, Caccia, Cecconi. I ricordi più significativi sono di Salvemini. «Non potevo mancare a questa festa. Mi sento empolese per i lunghi trascorsi in campo e in panchina e perchè uno dei miei figli è nato qui. In questa circostanza auspico una riconciliazione tra Fabrizio Corsi e Silvano Bini, personaggi che hanno contribuito a rendere grande l'Empoli. |
01/08/2000
LA ROSA 2000/2001
PORTIERI: Gianluca Berti ('67), Massimo Gazzoli ('75). DIFENSORI:
Daniele Baldini ('64), Stefano Bianconi ('68), Manuel Belleri ('77), Roberto Mirri ('78),
Matteo Matteazzi ('71), Andrea Cupi ('76), Sanchez Cribari ('80), Pietro Fusco ('71).
CENTROCAMPISTI: Riccardo Allegretti ('78), Mario Alfieri ('73), Marco Barollo ('72), Mark
Bresciano ('80), Flavio Giampieretti ('74), Gianluca Porro ('79), Francesco D'Aniello
('80), Alessandro Pane ('67), Pierre Giorgio Regonesi ('79). ATTACCANTI: Massimiliano
Cappellini ('71), Marco Marchionni ('80), Antonio Di Natale ('77), Massimo Maccarone
('79), Fabio Del Prete ('81), Vincenzo Iacopino ('76), Francesco Lodi ('84), Budan.
STAFF TECNICO
Allenatore Silvio Baldini; Allenatore in IIa Marcello Carli; Preparatore atletico Claudio
Selmi; Preparatore portieri Mauro Marchisio; Medici sociali Francesco Ammannati, Giovanni
Falai; Massaggiatore Simone Capaccioli; Fisioterapista Brunetto Meucci.
LA SOCIETA'
Presidente: Fabrizio Corsi; vicepresidenti Andrea Caponi e Roberto Bitossi; Amministratore
delegato: Francesco Ghelfi; Consiglieri: Salvatore Comunale, Giacomo Corsi, Daniele Carli;
Dirigente vivaio: Fabrizio Faraoni; Direttore sportivo Giuseppe Vitale; Direttore generale
Stefano Calistri; Responsabile vivaio Maurizio Niccolini; Segretario generale Nadia
Corbinelli; Addetto stampa Gianni Assirelli, Team Manager: Graziano Billocci; Collegio
sindacale: Piergiovanni Baldini, Adriano Lancioni, Aldo Lolli.
IL PROGRAMMA
Il tecnico Silvio Baldini poi ha deciso di far disputare alcune amichevoli nella seconda parte della stagione. Il calendario è ancora in via di definizione e non è ancora stato comunicato ufficialmente dalla società. Queste potrebbero essere le date: 3 agosto contro il Poggibonsi, il 6 agosto triangolare a Viareggio con Viareggio e Prato, il 10 agosto amichevole con la Carrarese a Carrara. La prima partita ufficiale della stagione invece è in calendario per domenica 13 agosto.
Abbonamenti al via |
La presentazione
della squadra è stata anche l'occasione per il lancio della campagna abbonamenti. Anche in questo caso dunque si è trattato di una presentazione all'insegna della semplicità. Giusto pochi minuti all'interno della presentazione della squadra. La società ha deciso di confermare i prezzi dello scorso anno. La campagna inizierà dopodomani, 19 luglio. Le tessere potranno essere acquistate presso l'Empoli point che sarà aperto dal lunedì al venerdì con orario 9-13 e 16-20 e il sabato dalle 9 alle 13. Fino al 5 agosto i vecchi abbonati potranno far valere il diritto di prelazione. Questi i prezzi degli abbonamenti per la stagione 2000/2001: Poltroncina 1.200.000 lire (ridotto e donne 850.000), tribuna coperta 700.000 (ridotto e donne 450.000), tribuna inferiore numerata 450.000 (ridotto e donne 320.000), maratona inferiore 230.000 (ridotto e donne 170.000), maratona superiore 310.000 (ridotto e donne 250.000). Il nuovo sponsor azzurro, la Computer gross, ha abbinato un'iniziativa promozionale alla campagna abbonamenti. Tutti gli abbonati potranno usufruire di uno sconto di 250.000 lire per l'acquisto di un computer, oltre a potersi avvalere di una forma di pagamento che prevede dodici rate senza interessi. |
14/06/2000
Vicini all'accordo per Maccarone
Ufficializzati
Matteazzi e Del Prete, novità su Saudati e Florjancic
LA SITUAZIONE DEL PARCO GIOCATORI
(La Nazione)