ARCHIVIO NEWS EMPOLI 2001-2002
Le notizie
importanti passate dalla home page dei Rangers nel campionato di serie B 2001/2002
relative alla squadra e ai tifosi dell'Empoli Calcio nonchè altre ritenute
importanti per gli empolesi
In questo spazio vengono inserite tutte le notizie apparse sul nostro
sito nell'anno in corso
in modo che non vadano perse e affinchè possano essere
lette anche in futuro.
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L'EMPOLI VOLA DI NUOVO IN SERIE A |
24/03/2002
Gli Ultrà azzurri contro il razzismo
Giovedì una rappresentanza degli Ultrà azzurri ha partecipato a una riunione dell'associazione Fare (Footbal Against Racism in Europe, Calcio contro il razzismo in Europa). Nella settimana che va dal 12 al 21 aprile ci sarà una serie di manifestazioni negli stadi italiani, e anche a Empoli, per protestare contro l'intolleranza razziale. Sono previsti anche sfide a calcetto fra i vari Ultrà.
IL TIRRENO
L'ISPETTORE
DELLA FIGC
«Nel derby
di Pistoia fu regolare il sorteggio»
«Posso solo dire che il sorteggio per la designazione dei calciatori sottoposti
all'antidoping è avvenuto regolarmente: la relazione da me inviata alla Procura
è scaturita da una contestazione manifestata da un esponente della Pistoiese,
per cui è necessario fare chiarezza». A parlare è Antonio Cervara,
l'ispettore della Federcalcio, tra i protagonisti dell'inchiesta sulle presunte
irregolarità nei controlli del derby Pistoiese-Empoli. Cervara è apparso
tranquillo, ma non ha voluto rilasciare altre dichiarazioni: «Non posso
aggiungere altro, c'è un'indagine e la vicenda è delicata» ha precisato.
Forse martedì sarà convocato a Roma per un faccia a faccia col medico
dell'Empoli. Cervara, è nato a Pontremoli 34 anni fa; celibe, vive coi
genitori, è ragioniere e dipendente comunale. Dopo una buona carriera da
calciatore nei campionati di 1ª e 2ª categoria (con Pontremolese, Terrarossa,
Groppoli), è entrato nella Figc col compito di vigilare sul rispetto delle
corrette procedure per i controlli antidoping. Per lui, finora, tante «uscite»
in B e C1, ma anche qualche esperienza in A, come in occasione di
Fiorentina-Bologna.
L'Empoli sta
definendo la linea difensiva
EMPOLI. L'Empoli ha scelto l'avvocato Nino D'Avirro, del foro di Firenze, per
difendersi nell'inchiesta aperta dalla Procura del Coni in merito alle procedure
seguite per il sorteggio antidoping del 3 marzo (Pistoiese-Empoli) e 17 marzo (Empoli-Reggina).
Domani i dirigenti incontreranno l'avvocato, che si era preso due giorni per
studiare le carte, e stabiliranno la linea da seguire. I punti fermi saranno i
risultati dei test. Almeno per ora, infatti, non ci sono casi di positività a
carico di giocatori dell'Empoli. Consegnare spontaneamente le cartelle cliniche
(lo farà Corsi, martedì, quando sarà interrogato insieme al medico sociale
Francesco Ammannati), poi, sembra aver colpito positivamente la Procura.
Inoltre, visto il meccanismo del sorteggio, è impossibile pilotare le
estrazioni, se non con l'eventuale complicità dei commissari. I dirigenti
azzurri lasciano trasparire serenità assoluta (in effetti è difficile pensare
a una penalizzazione in classifica, senza casi accertati di positività), ma il
problema è che la vicenda è nuova: non si tratta di doping, ma di un tentativo
di aggirare i controlli. Su quanto accaduto, ovviamente, dovrà fare chiarezza
il dottor Ammannati. Contro la Pistoiese il sorteggio, lo ha confermato anche
ieri il commissario Cervara, è stato regolare («la mia relazione alla Procura
- ha spiegato - è scaturita da una contestazione manifestata da un esponente
della Pistoiese»). E con la Reggina? Sarebbe scattata una «trappola» e i
talloncini segnati sarebbero ora nella mani della Procura. Ma perché cercare di
pilotare il sorteggio se non c'è doping? Una tesi arriva da Gigi Cagni,
intervistato ieri a Salerno. «Se vogliamo - ha detto - è anche normale cercare
di far sostenere l'antidoping a che è stato schierato in panchina. E' anche una
questione di tempo che si recupera, perché magari possono sottoporsi prima
all'esame. Non ci vedo nessun caso».
LA NAZIONE
Attesa per l'audizione di martedì al Coni.
L'avvocato Nino D'Avirro già al lavoro
A questo punto non rimane che attendere le audizioni di martedì
pomeriggio a Roma che vedranno di fronte al capo della procura antidoping del
Coni, l'avvocato Giacomo Aiello, il presidente Fabrizio Corsi e il medico
sociale Francesco Ammannati. Tanto più che ancora la situazione globale della
vicenda deve ancora essere chiarita. Al di là delle interpretazioni
giornalistiche del caso infatti, che tra l'altro trovano molte discrepanze da
giornale a giornale (colpa dell'area geografica di diffusione?) il punto è che
né all'Empoli, né ai suoi tesserati sono pervenute accuse concrete, ma solo
contestazioni di irregolarità nelle procedure antidoping.
Intanto l'incontro di venerdì sera a Firenze tra i dirigenti azzurri e
l'avvocato Antonio D'Avirro è andato a buon fine. Il legale che si è assunto
la difesa della società è già al lavoro nel suo studio fiorentino: «Sto
esaminando la documentazione che mi ha fornito la società - spiega - e quindi
sto valutando quale sarà la linea difensiva. In ogni caso non essendo stata
formulata ancora un'accusa ben definita è difficile parlare». La prudenza non
è mai troppa e quindi il legale ha perfettamente ragione a stare cauto nel
delineare il caso. Anche la dirigenza azzurra del resto non ha più voglia né
bisogno di parlare: quanto è stato detto ha esaurito qualsiasi dubbio. La
squadra ha messo alla luce del sole la sua lealtà mostrando i valori delle
analisi: una mossa indovinata che ha avuto ampio risalto in tutta l'opinione
pubblica. Adesso speriamo che a sciogliere l'ultimo interrogativo sia
l'audizione di martedì. Da chiarire se davvero i cartoncini per il sorteggio
siano stati 'manomessi', e se sì, da chi e qual'è il motivo del tentato
pilotaggio.
23/03/2002
IL TIRRENO
LE ACCUSE
DEL CONI
«Alleggerita»
la posizione della società?
Forse sarà Antonino
D'Avirro a completare il collegio difensivo (insieme agli avvocati empolesi
Stefano Artini e Gianni Assirelli) che il medico sociale, Francesco Ammannati
(nella foto), porterà davanti alla Procura antidoping del Coni martedì
pomeriggio. La candidatura di Coppi, l'avvocato segnalato in un primo momento
come difensore dell'Empoli è caduta per incompatiblità: il legale ha
collaborazioni anche con il Coni. Intanto ieri sono state anche formulate,
ufficialmente le contestazioni che vengono fatte alla società, in seguito alla
vicenda del derby Pistoiese-Empoli. Si tratta delle violazioni dell'articolo 12
del regolamento antidoping (riguarda la violazione delle norme antidoping) e
dell'articolo 2 (parla di responsabilità generiche della società). Secondo i
primi commenti dei dirigenti azzurri, la posizione della società risulterebbe
alleggerita. Non è contestato, infatti, l'articolo 1 sulla lealtà sportiva,
quello che porta alle penalizzazioni.
«Queste le
nostre analisi, pubblicatele»
I giocatori:
«Sono la prova che siamo con la coscienza a posto»
Si sono
presentati in sala stampa tutti insieme. Ognuno con la sua cartella clinica tra
le mani. Pronte a mostrarle. I giocatori dell'Empoli non ci stanno a passare da
«dopati». Sono puliti e vogliono dimostrarlo. Lo hanno scritto al Coni, con un
fax: «Siamo pronti a ogni esame. Anche a sorpresa. E comunque mettiamo a
disposizione le nostre cartelle cliniche. Ci sono gli esami fatti da luglio a
oggi».
Quel messaggio è partito ieri mattina: destinazione la Procura antidoping del
Coni. Che non si è fatto attendere, con la risposta. Nel pomeriggio, nel
comunicare i capi d'accusa alla società di piazza Matteotti ha accolto l'invito
della squadra, chiedendo di avere - martedì quando sarà interrogato il medico,
Francesco Ammannati - proprio quelle cartelle. Per martedì è stato convocato
anche il presidente dell'Empoli, Fabrizio Corsi. «Abbiamo deciso di convocare
questa conferenza stampa - spiega il capitano Massimiliano Cappellini - anche
con il conforto e col sostegno dell'Associazione Italiana Calciatori, per dare
voce al nostro pensiero in merito alle vicende che ci vedono coinvolti in questi
giorni. Come giocatori di calcio e come uomini affermiamo con forza la nostra
totale estraneità riguardo la presunta irregolarità nell'effettuazione del
sorteggio antidoping delle scorse settimane. Intendiamo respingere e allontanare
con fermezza qualsiasi coinvolgimento e responsabilità legati a questa vicenda.
Allo stesso tempo vogliamo esternare la nostra totale serenità e la grande
tranquillità che regnano nelle nostre coscienze».
Prosegue Cappellini: «Diamo la nostra completa disponibilità agli organi
competenti per tutti gli accertamenti e gli approfondimenti che volessero
effettuare. Vogliamo sottolineare che i risultati sportivi da noi ottenuti fino
ad oggi sono la conseguenza delle nostre qualità e del duro lavoro che
svolgiamo ogni giorno durante gli allenamenti».
Dalle cartelle cliniche si può capire se un atleta ha fatto uso di sostanze
proibite. L'ultimo esame risale a martedì. Era programmato. «Ci permette di
valutare la situazione anche rispetto a sei mesi fa - spiega Giovanni Falai,
medico della società - Ad esempio valori come la emoglobina e l'ematocrito, se
superano i livelli, indicano l'uso di eritroporetina». Il dosaggio ormonale del
sangue serve a togliere eventuai sospetti sull'uso di sostanze dopanti. L'esame
dell'urina, invece, mette in evidenza l'uso di stimolanti, anfetamine e
anabolizzanti.
Le cartelle
cliniche degli azzurri richieste dal Coni
Si sono presentati
in sala stampa tutti con la cartella clinica tra le mani. Ognuno la sua. E hanno
affidato al capitano il loro pensiero: «Qui dentro ci sono le nostre analisi -
ha spiegato Massimiliano Cappellini - tutte quelle fatte da luglio dello scorso
anno a oggi. Per pura combinazione ne avevamo programmate alcune anche per
martedì.
E dentro ci sono i risultati. Tutto in regola, nessun minimo sospetto dell'uso
di sostanze dopanti. Sono a disposizione di chi vuol vederle».
Lo stesso messaggio lo hanno inviato, ieri mattina attraverso un fax, alla
Procura del Coni che sta indagando sull'Empoli. «Se non volete le cartelle
cliniche - hanno scritto - diteci quali esami fare, anche a sorpresa, per
dimostrare la nostra estraneità al fatto».
E la risposta del Coni non s'è fatta attendere: nel pomeriggio, accogliendo la
richiesta del presidente Corsi - che vuole essere ascoltato dal procuratore
antidoping - quelle cartelle sono state chieste. Le porterà il massimo
dirigente azzurro, martedì pomeriggio, a Roma. «Abbiamo il sostegno
dell'Associazione italiana calciatori - dice Cappellini, a nome dei compagni -
per dare voce al nostro pensiero in merito a questa vicenda. Affermiamo con
forza la nostra totale estraneità riguardo la presunta irregolarità
nell'effettuazione del sorteggio antidoping delle scorse settimane. Intendiamo
respingere e allontanare con fermezza qualsiasi coinvolgimento e responsabilità
legati a questa storia. I risultati sportivi da noi ottenuti fino ad oggi sono
la conseguenza delle nostre qualità e del duro lavoro che svolgiamo ogni giorno
durante gli allenamenti».
Silvio Baldini ha partecipato da spettatore all'incontro voluto dalla squadra
con la stampa. Poi ha sbottato: «Sono contento della decisione dei miei
giocatori. Qualsiasi dubbio dev'essere fugato. Da ora in poi vogliamo solo
parlare di calcio. Essere citati per meriti o demeriti sportivi».
A chi gli ha chiesto quali ripercussioni può avere questa vicenda sul gruppo ha
risposto: «Stamani ho impegnato i miei ragazzi in un allenamento duro. Li ho
visti allenarsi con tanta dedizione che quasi mi sono commosso. Non l'ho fatto
per non vergognarmi. Ma ho detto loro che se da ora in avanti useremo questo
spirito, siamo in grado anche di vincere tutte e dieci le gare che rimangono».
Baldini
difende i suoi giocatori
Giornata
importante sulla vicenda del doping
E' stata una giornata molto importante per la vicenda che coinvolge la
società azzurra nella procedura dei controlli antidoping. Protagonisti i
giocatori dell'Empoli, che hanno deciso di prendere la parola per mettere in
chiaro il loro pensiero. Tutto è iniziato intorno alle 15, quando capitan
Cappellini si è seduto in sala stampa (con accanto Silvio Baldini e intorno il
resto del gruppo) e ha letto il comunicato scritto insieme ai suoi compagni.
Dopo è intervenuto Silvio Baldini, che ha ribadito i concetti già espressi
giovedì al termine del test-amichevole di Carrara. Il tecnico di Massa,
tuttavia, è apparso più convinto che mai ed ha invitato i «colleghi furbini»
a venire ad Empoli a verificare con i propri occhi le analisi del sangue a cui
sono sottoposti suoi giocatori. Alcune dichiarazioni sono arrivate anche dal
presidente Fabrizio Corsi e dal ds Pino Vitale. Finita la conferenza stampa, il
dottor Falai e il massaggiatore Capaccioli si sono prestati a dare delucidazioni
sui valori e su certi termini settoriali presenti nelle cartelle cliniche
lasciate volontariamente sul tavolo dagli azzurri. Poco dopo le 16 sono state
comunicate altre due notizie: l'incontro fissato a Firenze con l'avvocato D'Avirro
e il fax della procura antidoping che spiega i motivi dell'interrogazione al
medico sociale Ammannati
«Pensiamo
solo al calcio»
Berti invita
i compagni a concentrarsi sul campionato «Questa storia ci ha fatto arrabbiare
ma siamo tranquilli»
C'è voglia di
parlare solo di calcio nello spogliatoio azzurro. Di godersi, dopo la rabbia
provocata dalla vicenda legata all'antidoping, i due giorni di relax concessi da
Silvio Baldini ai suoi allievi. E Gianluca Berti invita i suoi compagni a
restare concentrati sul campionato.
Silvio Baldini ha detto di essersi commosso durante l'allenamento sostenuto ieri
mattina.
«Tutta questa storia ci ha fatto arrabbiare, ma noi siamo tranquilli e vogliamo
dimostrare che ci meritiamo il primo posto. Così siamo ritornati ad allenarci
con serenità, con la voglia di ripartire alla grande dopo la sosta. Anch'io ho
avvertito delle bellissime sensazioni durante quell'allenamento».
Il tecnico ha aggiunto che l'Empoli può vincere le dieci partite che restano da
giocare.
«Sono d'accordo. Questa squadra è forte, fortissima e non deve porsi dei
limiti. Da luglio lavoriamo sodo e, a questo punto, il nostro obiettivo è di
arrivare primi. Ce la possiamo fare».
Purtroppo ci siamo dimenticati in fretta della vittoria contro la Reggina. Un
peccato vista l'impresa...
«Noi giocatori non ce la siamo dimenticata. E' stato un successo molto
importante, una tappa di avvicinamento alla serie A. In molti pensavano ad un
comodo pareggio, ma l'Empoli vuole tutto: non si accontenta. Fa parte della
nostra mentalità».
Mentalità che ha contagiato proprio tutti: il gol di testa di Mirri ne è la
testimonianza.
«Sono molto contento per Roberto. Ha sofferto tanto: stare fuori non è
piacevole, soprattutto quando ci si allena bene durante la settimana. La sua
rete, poi, è stata bellissima: per scelta di tempo ed esecuzione. Ha attaccato
la palla e ha lasciato sul posto un difensore come Vargas. Bravissimo».
La sosta a cosa vi servirà?
«Per staccare un po' la spina e ritrovare la serenità della famiglia. Ho
raccomandato ai miei compagni di restare concentrati sul campionato e di pensare
che sarà una volata finale molto intensa».
Teme il ritorno della Salernitana?
«Temo solo l'Empoli. Nel senso che solo noi possiamo perdere questo campionato.
Ma non succederà: siamo un gruppo deciso a tutto pur di vincere e, ripeto,
vogliamo provare ad arrivare in testa alla classifica».
Como, Modena e Reggina: chi può insidiare il vostro primato?
«Sono tre ottime formazioni. Ma sarebbe un grave errore sottovalutare la
trasferta di Crotone. Nel calcio nessuno ci sta a perdere in partenza, nemmeno i
pitagorici che sono quasi spacciati. Sono convinto che sarà un'altra dura
trasferta, da affrontare come le gare di Pistoia e di Cagliari».
«Ecco cos'è
accaduto nel derby»
L'ufficio di Procura
antidoping del Coni interrogherà Francesco Ammannati, medico sociale
dell'Empoli, martedì alle ore 15: lo ha chiesto lo stesso medico. Ieri la
Procura presieduta dall'avvocato Giacomo Aiello ha ascoltato il medico della
Pistoiese e il dirigente Romeo Dozzi. Il primo a entrare nella stanza del
procuratore federale è stato il medico sociale della Pistoiese, Michele Galli,
che ha confermato di non essere stato presente al sorteggio. Subito dopo è
stata la volta del dirigente della società arancione Romeo Dozzi il quale ha
confermato che per lui il sorteggio era avvenuto regolarmente. La Procura ha
deciso di capire perché sono stati sostituiti i cartoncini corrispondenti ai
numeri di maglia dei giocatori empolesi. La segnalazione era arrivata il lunedì
mattina sul tavolo dell'avvocato Aiello, con una raccomandata dell' ispettore
federale Antonio Cervara, cioé di colui che presenziava alle operazioni di
sorteggio tra il primo e il secondo tempo della gara. I cartoncini erano
lacerati appositamente o si stato solo un caso? Assente, Ammannati, la palla e'
passata nelle mani di Salvatore Cappicciola, l'ispettore spedito ad assistere
alle operazioni antidoping di Empoli-Reggina (la partita successiva) con lo
scopo di controllare se, effettivamente, quello contro la Pistoiese era stato
frutto di un caso o se era prassi comune «modificare» il sorteggio antidoping.
Cappicciola, conservando i tagliandi del sorteggio, per mezz'ora ha illustrato,
con Biagio Martino, vicepresidente della commissione antidoping della Figc,
tutto ciò che era successo nella gara con la Reggina. Cervara ha confermato che
c'era qualcosa che non andava nei tagliandi del sorteggio. «Faccio da tre anni
questo lavoro - ha detto Cervara - e soltanto in un'altra circostanza mi era
capitato di sostituire i cartoncini. Però allora, alcuni di essi erano proprio
strappati quindi la sostituzione e' stata automatica». A Pistoia, invece, non
e' andata cosi'.«Quando mi sono accorto che qualcosa non andava - ha continuato
- ho chiesto la sostituzione dei cartoncini».
«Non
vogliamo vincere barando»
«Il medico?
Se ha sbagliato pagherà» Il presidente Corsi «Siamo puliti, il primato è
frutto del nostro lavoro»
Li guarda, annuisce,
poi sbotta. Forse non avrebbe neppure voluto parlare. Ma alla fine, Silvio
Baldini non ce la fa più. «Sono contento per la decisione che hanno preso i
ragazzi - dice riferendosi alle cartelle cliniche rese pubbliche - Qualsiasi
dubbio dev'essere fugato».
«Da ora in poi - prosegue l'allenatore - vogliamo parlare solo di calcio.
Vogliamo essere citati per meriti o demeriti sportivi».
Resta l'amarezza per le chiacchiere, spesso a sproposito, spese anche dagli
addetti ai lavori, in questi giorni. «Troppe allusioni - sottolinea Baldini -
altre sarebbero vigliaccate. E se incontriamo vigliacchi sulla nostra strada
sapremo come comportarci». L'allenatore vuol difendere l'onorabilità dei suoi
ragazzi e della squadra. «Quel che ha fatto il medico - dice - non m'interessa».
Quasi come se prendesse le distanze. E ancor di più lo fa il direttore
sportivo. «Se siamo stati chiamati in causa - dice Pino Vitale - è perché
forse abbiamo commesso uno sbaglio. Chi lo ha commesso pagherà. Ma questo non
vuol dire che c'entri la squadra».
Su quel che è successo a Pistoia e poi con la Reggina in casa in occasione del
sorteggio antidoping, nessuno s'esprime. «Lo spiegherà il nostro medico alla
Procura, martedì, quando sarà interrogato. Quel che ci preme è che noi siamo
a disposizione per mostrare la nostra estraneità al doping: diteci quale esame
dobbiamo fare. E moi lo faremo».
Con Francesco Ammannati, i dirigenti hanno parlato a lungo, per fare chiarezza
su quel che è avvenuto con i «talloncini» utilizzati per l'antidoping del
dopopartita. «Il medico - dice Baldini - ci ha detto che è impossibile barare
se non c'è l'accordo del commissario. Lui non ha ammesso di aver fatto i
pallini su quei cartoncini».
L'allenatore poi torna sulla questione sportiva: «Vogliamo vincere - dice -
senza barare, questa è la nostra filosofia».
«Siamo puliti, trasparenti - sottolinea il presidente Fabrizio Corsi - I
risultati che abbiamo ottenuto in classifica sono il frutto del lavoro del
tecnico e dei giocatori. Certo, rimane la rabbia di aver saputo tutto dai
giornali. Fino a ieri sera non ci era stato comunicato nessun addebito rispetto
a questa vicenda».
«Poi verrà
il tempo delle querele...»
Il ds Vitale
difende la squadra ma sembra scaricare il medico sociale
EMPOLI. Sarà interrogato martedì pomeriggio Francesco Ammannati, il medico
sociale dell'Empoli, chiamato in causa dalla procura antidoping del Coni che lo
sospetta di aver pilotato i sorteggi antidoping in occasione del derby
Pistoiese-Empoli e della partita interna con la Reggina. Lo spostamento è stato
chiesto dallo stesso medico che, in questo modo, avrà più tempo per preparare
una linea difensiva, resa impossibile prima per la mancanza dei capi
d'imputazione. Fino a ieri, l'Empoli non sapeva per quale motivo era stata
chiamata in causa dalla Procura del Coni. Le contestazioni sono state formulate
ieri: violazione dell'articolo 12 del regolamento antidoping. E articolo 2 del
codice di giustizia sportiva.
Secondo la prima analisi fatta dai dirigenti azzurri la posizione della scoietà
empolese sembrerebbe alleggerita rispetto a quello che avevano ipotizzato
leggendo le «accuse» dai giornali. «Abbiamo appreso questa vicenda dalla
stampa - spiega il presidente Corsi - E in qualche caso c'è stato qualcuno che
aveva già formulato anche il verdetto».
A Roma, martedì, andrà anche lui. Ha chiesto di essere ascoltato insieme con
il medico. Intanto sembra completato anche il collegio dei difensori: la
candidatura di Coppi, ventilata in un primo momento, è caduta per
incompatibilità. Il famoso legale ha dei rapporti di lavoro proprio con il Coni
e non potrà difendere la società di piazza Matteotti. Ieri sera i dirigenti
hanno incontrato l'avvocato fiorentino Antonino D'Avirro. Sarà lui ad
affiancare la coppia di avvocati empolesi formata da Gianni Assirelli e da
Stefano Artini.
Sulla linea difensiva, intanto, tutto è da mettere a fuoco. «Anche se un'idea
l'abbiamo. La discuteremo con i legali» spiega Corsi.
Su quel che è successo in occasione del derby e nella gara interna con la
Reggina, al momento non c'è chiarezza. Sottolinea il direttore sportivo Pino
Vitale: «Se qualcuno ha sbagliato pagherà, ma la squadra non c'entra. È
pulita». Quasi come se prendesse le distanze dal medico sociale, dalla sua
azione contestata dagli ispettori del Coni. Ma non è l'unico avvertimento che
danno nel clan azzurro: «In questi giorni - spiega ancora Vitale - in molti si
sono divertiti a fare il tiro al bersaglio nei nostri confronti. Abbiamo fatto
una lista dei cattivi. Appena questa storia finirà, partiremo con le querele. E
coi soldi che ne ricaveremo, faremo tanta beneficienza».
Le annuncia
il ds Vitale
E ora le
querele
«Quante cattiverie.
Quanto fiele. Inq uesti due giorni molti giornali si sono divertiti a giocare al
tiro al bersaglio nei nostri confronti. Vi hanno partecipato anche alcuni
addetti ai lavori». La rabbia è quella di Pino Vitale, il direttore sportivo
dell'Empoli. Che annuncia: «State sicuri che non la passeranno liscia: abbiamo
già preparato una lista con i nomi dei cattivi. Quando questa storia sarà
finita passeremo alle querele. E coi soldi faremo tanta beneficienza».
DA PISTOIA
«Noi,
nessuna denuncia»
In seguito a notizie
pubblicate dalla stampa locale e nazionale, la Pistoiese respinge ogni accusa di
interferenze nella vicenda Empoli. «La società ha fatto soltanto presente agli
organi competenti - si legge in una nota del club arancione - un episodio
accaduto prima del derby con l'Empoli del 3 marzo scorso. D'ora in avanti,
giocatori, dirigenti e tecnici non potranno piu' rilasciare alcuna dichiarazione
sulla vicenda. A nome del club parlera' soltanto l'avvocato Claudio Pini».
Questa la risposta della società dopo alcuni articoli pubblicati dalla stampa,
nei quali era riportata la notizia che sarebbe stato il presidente Luciano Bozzi
a denunciare l'ingresso di un tesserato dell'Empoli nel locale dell'antidoping.
LA NAZIONE
Contestazione meno grave
I capi d'imputazione contestati all'Empoli riguardano l'articolo 12
del Regolamento antidoping (Violazioni delle norme) e l'articolo 2 del Codice di
giustizia sportiva (responsabilità di persone fisiche e società). Non quindi
l'articolo 1 che prevede sanzioni dall'ammenda alla penalizzazione. In questo
caso si tratta di una contestazione meno grave
Rivendichiamo un 'merito'
Nell'attimo in cui il caso Empoli è esploso in tutti i suoi
misteriosi e velenosi elementi c'è stata qualche 'bella mente' che ha voluto
commentare: ma che ha combinato La Nazione tirando fuori questa brutta storia?
Tutto perché un nostro giovane collaboratore appassionato di Internet aveva
scovato le accuse che Michele Plastino aveva lanciato su un paio di televisioni
di Roma e Napoli affermando, pur senza fare il nome dell'Empoli, come una delle
quattro squadre in testa alla B fosse implicata in una combine doping.
Ebbene tali accuse sono state riprese sulle nostre pagine 'in anticipo' su tutta
l'Italia, quando in pratica ancora nessuno o quasi nessuno sapeva del presunto
'bubbone' che sarebbe scoppiato. L'Empoli invece sapeva. Ecco perché la
segnalazione de La Nazione è stata preziosa, proprio perché ha regalato alla
società azzurra ventiquattro ore di vantaggio su tutto il can can scoppiato poi
sui maggiori quotidiani nazionali, sportivi e non.
Così, lo stesso presidente Fabrizio Corsi, sentendosi chiamare da mezza Italia
ha avuto tutto il tempo di assorbire il colpo basso e riproporsi fin da subito
in un attacco che, stando alle prime impressioni, dovrebbe alla fine risultare
vincente.
Non Coppi torna D'Avirro
Non più Franco Coppi ma Nino D'Avirro. L'Empoli ha dovuto cambiare
il legale difensore perchè l'avvocato romano, docente di diritto penale alla
'Sapienza' e legale di Giulio Andreotti nel processo per mafia e del professor
Bruno nel caso dell'omicidio di Marta Russo, è anche consulente del Coni e ci
sarebbero motivi di incompatibilità nell'incarico. I dirigenti azzurri, finora
assistiti dagli avvocati Stefano Artini e Gianni Assirelli, hanno incontrato
ieri sera D'Avirro a Firenze. Si tratta di un penalista che ha già esperienza
nel campo della giustizia sportiva, infatti ha già difeso l'Empoli nel processo
per il presunto accordo con la Triestina.
«Sono arrabbiato, stavolta è troppo»
Vorrebbe affidarsi al comunicato che viene consegnato alla stampa,
vorrebbe far parlare solo la squadra, vorrebbe stare zitto il più possibile per
lasciare spazio ai fatti, quelli che qualcuno sta cercando - non si sa bene come
- di mettere in discussione. Ma Fabrizio Corsi va oltre e non potrebbe essere
altrimenti. Avendo visto crescere questo piccolo 'miracolo' col passare dei
mesi, sapendo quanta fatica sia stata necessaria per arrivare a certi traguardi,
è impossibile per il presidente azzurro non andare oltre e difendere a spada
tratta una squadra che ha costruito il suo primo posto solo ed esclusivamente
sulle solide fondamenta del lavoro e della correttezza sia in campo che fuori.
«Abbiamo ufficialmente chiesto all'ufficio di procura antidoping del Coni di
essere sottoposti senza indugio e senza preavviso ad ogni e qualsivoglia esame o
accertamento. Chiunque vuole può prendere visione delle cartelle relative agli
esami di tutta la stagione che i ragazzi hanno messo a disposizione. Di più non
possiamo fare».
Quali sono le accuse a vostro carico?
«Al momento l'unica comunicazione ufficiale che è giunta è quella che
riguarda due convocazioni: quella del nostro medico e la mia a Roma. Andremo
insieme in procura martedì 26 alle 15, dopo il rinvio dell'interrogatorio del
dottor Ammannati, programmato per ieri mattina. Il resto lo abbiamo letto sui
giornali ed è francamente difficile organizzare una difesa non su contestazioni
che ci vengono mosse ufficialmente dai competenti organi, ma su articoli di
stampa. La situazione, al momento, è questa. Noi restiamo a disposizione per
qualunque chiarimento. Non abbiamo niente da temere o da nascondere».
Più preoccupato o arrabbiato?
«Più arrabbiato. Qualcuno ha oltrepassato i limiti. Ora non sarebbe elegante
farlo, ma al momento giusto tireremo fuori tutto dal cassetto».
Che idea vi siete fatti dell'intera vicenda?
«In attesa di avere le carte ufficiali, ci siamo fatti un'idea di cosa può
essere successo e degli elementi che dovremo mettere sul tavolo. Ma ora non è
certo il momento di dire di più perchè non possiamo sapere di più. Serve una
verifica reale degli addebiti che ci vengono mossi».
Baldini ha detto che c'è chi non sa perdere sul campo.
«Io dico che in giro c'è tanta invidia. Ma ripeto, stavolta c'è chi ha
superato il limite».
Fra l'altro nell'ambiente vi siete fatti conoscere ed ammirare per la vostra
serietà.
«Io da sportivo certe cose le so. Se vedo una squadra di Zeman che in primavera
viene fuori, fa risultati e corre più degli altri non penso a chissà cosa. So
che con i suoi metodi di lavoro la cosa è normale e casomai ci sarebbe da
meravigliarsi del contrario. Fare questi ragionamenti mi conforta. Lo stesso
vale per la nostra squadra».
Sembrano essere tornati vecchi fantasmi.
«Anni fa noi pagammo per una vicenda assurda e siamo stati gli unici a farlo.
Allora l'ho vissuta in modo diverso, soffrendoci anche a livello personale.
Stavolta è diverso e l'ho detto anche alla squadra. Le mie certezze superano le
accuse che si sentono dire. Per questo sono molto più sereno perchè l'Empoli
non ha niente da nascondere e più che mettere a disposizione le analisi non
possiamo davvero fare».
«Ci sono documenti utili al caso. La fuga di
notizie ci ha sorpreso»
L'avvocato Giacomo Ajello, capo della Procura antidoping del Coni, è
intervenuto a una trasmissione di Radioincontro chiarendo alcuni aspetti della
vicenda. Innanzitutto la fuga di notizie: «La Procura stava facendo un lavoro
sotto copertura abbastanza articolato e con tempi più lunghi di quelli che ci
impongono adesso le rivelazioni giornalistiche».
L'inchiesta: «Dopo Empoli-Reggina ci è sembrato opportuno avere dei riscontri
più robusti. Abbiamo in mano elementi documentali utili al caso, nonostante
l'inchiesta prosegua. Noi continuiamo a fare una serie di verifiche ad ampio
raggio, non so se otterremo risultati analoghi a quelli che avremmo ottenuto
senza la fuga di notizie».
I possibili sviluppi: «Il regolamento non prevede una norma che contempli
quanto è accaduto. I controlli si devono svolgere secondo le modalità previste
dal regolamento e quando si transige bisogna prendere dei provvedimenti come se
si trattasse di un problema di positività. Il regolamento antidoping prevede la
possibilità di annullamento di singole gare o di sospensione di tesserati della
società. Si può incorrere anche in sanzioni pecuniarie». Un sol caso
trattato: «Ci stiamo occupando solo dell'Empoli. Con la società azzurra non
abbiamo avuto rapporti fin da subito perché non c'erano gli estremi».
Poi Ajello critica anche l'attuale sistema antidoping... «Non è certamente
perfetto. Il problema del doping è bifronte: colpisce la regolarità della
competizione sportiva e la salute degli atleti. Per questo duplice motivo merita
di essere contrastato. L'auspicio è quello di arrivare a un'armonizzazione con
gli organismi internazionali. Intanto sta partendo una nuova campagna 'La mia
vita prima di tutto' che prevede test ematici periodici. E' più sofisticata di
quella precedente 'Io non rischio la salute'»
22/03/2002
ANSA -
2002-03-22 - 18:22:21
20020322-EMPOLI-SPR-CALCIO: DOPING : EMPOLI , BALDINI - L' allenatore dell'
Empoli, Silvio Baldini, durante la conferenza stampa di questa mattina dove ha
spiegato la sua posizione e quella della squadra riguardo all' accusa
indirizzata alla società su un caso non chiaro di analisi doping. MARCO BUCCO/ANSA/JI
ANSA -
2002-03-22 - 11:34:00
CALCIO: Doping, rinviata audizione
medico dell'Empoli
ROMA - Si terra' martedi' prossimo, alle
15, l'attesa audizione del medico sociale dell'Empoli, Francesco Ammannati, alla
Procura antidoping del Coni, che sta indagando sulle presunte irregolarita' nei
controlli antidoping di alcuni giocatori della squadra toscana, attuale leader
della classifica di serie B. Il professionista ha chiesto e ottenuto di
posticipare la sua convocazione, prevista per oggi. Questa mattina sono presenti
in Procura a Roma il medico della Pistoiese e il dirigente Romeo Dozzi. (ANSA).
LA NAZIONE
E' ufficiale l'apertura dell'inchiesta
E' ufficiale l'apertura dell'inchiesta da parte della Procura antidoping del
Coni sui presunti casi di pilotaggio sui sorteggi dei giocatori che si devono
sottoporre all'esame delle urine alla fine di ogni gara. Il procedimento
riguarda l'Empoli e sarebbero due gli episodio incriminati: il derby
Pistoiese-Empoli, dello scorso 3 marzo, e Empoli-Reggina di domenica scorsa al 'Castellani'.
Questa mattina a Roma il medico sociale azzurro dottor Francesco Ammannati sarà
ascoltato dall'ufficio delle istruttorie. Insieme a lui anche il medico della
Pistoiese e un dirigente accompagnatore degli arancioni, oltre che alcuni
ispettori della Figc.
Intanto il presidente azzurro Fabrizio Corsi annuncia un possibile ricorso alla
giustizia ordinaria anche per questo oggi è previsto un colloquio con
l'avvocato penalista romano Coppi.
I primi sospetti sulle irregolarità sarebbero partiti dal presidente della
Pistoiese, l'empolese Luciano Bozzi.
La città ora si interroga
«Al di là di quello che scritto sui giornali cosa c'è di vero in tutta questa
storia?» Più curiosi che preoccupati, i tifosi azzurri per strada chiedono ai
rappresentanti della stampa locale di fornire delle indiscrezioni in più sulla
vicenda che ieri ha avuto molta eco su tutta la stampa.
Di fronte alle nuove accuse nei confronti della squadra la reazione dei tifosi
è comunque improntata al fatalismo. Il sorriso è quello sarcastico di chi vede
le prime scene di un film già visto due volte. I commenti prudenti, nella
speranza che il finale sia diverso.
Graziano Mori dei Rangers: «Quando pensavamo di aver praticamente già
raggiunto l'obiettivo un nuovo ostacolo si pone sulla strada della squadra. Non
si sa quasi niente, dunque parlare adesso è quasi impossibile. In generale io
sono dell'opinione che se ci sono delle responsabilità queste vadano punite. Il
recente passato però insegna che spesso vengono adottati due pesi e due misure».
Il riferimento è alla penalizzazione per il caso Farina e al fatto che nello
stesso anno sia stata archiviata l'inchiesta sul caso di Venezia-Bari.
Athos Bagnoli dell'unione club invece sceglie la strada della prudenza. «Preferisco
non parlare - dice - perché al momento della vicenda non si sa quasi niente.
Posso solo dire che ho fiducia nella società e nel lavoro di tutto lo staff
tecnico. Per il resto non posso commentare perché tutto è ancora all'inizio e
si rischia di commentare qualcosa della quale non si conoscono tutti gli aspetti».
Azzurri tutti in 'silenzio stampa
Bocche cucite da parte dei tesserati dell'Empoli. La società è stata
chiara imponendo il 'silenzio stampa' su questa vicenda fino a che non sarà
chiarita la posizione del club azzurro. Un atteggiamento più che comprensibile
da parte dei giocatori e anche del dottor Francesco Ammannati in attesa di nuovi
sviluppi. Chiaramente la squadra di Silvio Baldini sta cercando di rimanere il
più possibile distaccata dal clamore suscitato in città e in tutto il mondo
calcistico dall'apertura dell'inchiesta della procura antidoping. In questo
senso la trasferta di ieri a Massa per il test con l'Atletico Carrara e la cena
in un locale della Versilia è riuscita a regalare momenti di tranquillità e di
coesione al gruppo azzurro.
Il caso ha avuto un'ampia eco sui media
I quotidiani nazionali ieri hanno dato ampio spazio, con titoli a caratteri
cubitali, sul presunto caso dei prelievi antidoping irregolari che riguarderebbe
l'Empoli con tanto di inchiesta aperta. Il Corriere della Sera ad esempio
titola: 'Empoli denunciato: prelievo antidoping irregolare. La società in testa
alla B dovrà rispondere alla Procura del Coni'.
La Repubblica è altrettanto esplicita: 'Serie B nella bufera inchiesta
sull'Empoli. Nel mirino i test antidoping della capolista. Un mese di indagini
tra sospetti e trappole degli 007 della Federcalcio, la società toscana rischia
grosso'. Anche il quotidiano partenopeo Il Mattino dà ampio spazio alla vicenda
inserendola in prima pagina: 'Scandalo doping in serie B. Coinvolta una delle
prime quattro. Il Napoli torna a sperare nella A'.
I quotidiani sportivi danno ovviamente grande risalto. La Gazzetta dello Sport
in prima pagina: 'Pasticci antidoping. Nei guai l'Empoli. Partita un'inchiesta'.
E poi all'interno: 'La capolista della B avrebbe cercato di evitare i controlli'.
Il Corriere dello Sport avanza un punto interrogativo: 'Empoli, sorteggi
pilotati? Nel mirino le gare con Pistoiese e Regina: inchiesta della Procura
Coni. A rischio la promozione in serie A'.
In tv tutti i telegiornali nazionali di Rai, Mediaset e La 7 hanno dato spazio
al caso.
A scatenare la bufera una voce 'velenosa Dopo... l'ufficialità
Da una velenosa indiscrezione che aveva molto il sapore di 'bufala' e poco di
verità è emersa un'intera vicenda che, a quanto pare, la Procura antidoping
del Coni voleva tenere ancora segreta per cercare di indagare ulteriormente e in
modo più approfondito. E invece lunedì sera Michele Plastino, giornalista
romano, durante il suo programma sportivo 'Goal di Notte' in onda su Canale 21
in Campania, si è lasciato andare un'indiscrezione su un presunto caso di
doping ai vertici della serie B. Alla luce degli sviluppi anche il diretto
interessato ha commentato: «Non credevo di creare tutto questo polverone».
Michele Plastino ha parlato in diretta... «Di un'inchiesta su una vicenda di
presunte irregolarità sul doping di una delle prime quattro della serie B». La
notizia martedì pomeriggio è stata ripresa dal sito Internet www.tifonet.it.
Si tratta di un sito Web dedicato soprattutto ai tifosi e pare che la
segnalazione sia arrivata proprio dal Sud. Quindi mercoledì le pagine sportive
empolesi de La Nazione hanno segnalato l'uscita di Plastino, che a questo punto
è stato ben imbeccato dai suoi informatori. Oltre al nostro giornale la notizia
ha trovato spazio su La Provincia di Como e su Cronache del Sud, quotidiano di
Salerno. Il resto è storia di ieri con tutti i maggiori quotidiani che si sono
'tuffati' sulla notizia. Infatti mercoledì si è registrato un tam-tam
mediatico fra le varie redazioni dei giornali a caccia di indiscrezioni,
conferme e verifiche. Ieri poi la prova dell'apertura di un'inchiesta da parte
della Procura antidoping con la comunicazione ufficiale nella sede di Piazza
Matteotti. Ma come spesso accade in queste situazioni la notizia era giunta alla
dirigenza della società azzurra solo attraverso i giornali.
IL TIRRENO
La Procura
convoca il medico dell'Empoli
Sarà
ascoltato dall'Antidoping con altre 5 persone Una voce: l'inchiesta presto
potrebbe «allargarsi» Nel mirino i controlli dopo il derby di Pistoia e la
sfida con la Reggina
L''inchiesta sull'Empoli c'è e, come avevamo anticipato, sono i
sorteggi antidoping ad essere nel mirino del Coni. Alcune irregolarità
sarebbero state notate nei controlli relativi al derby con la Pistoiese del 3
marzo e alla partita di domenica scorsa contro la Reggina. Anzi, secondo fonti
romane nella seconda circostanza sarebbe scattata una vera e propria «trappola»
per verificare i sospetti emersi in precedenza. Ma di sicuro, per ora, c'è solo
che la Procura antidoping stamattina inizierà gli interrogatori e ha convocato
il dottor Francesco Ammannati, medico dell'Empoli.
Gli interrogatori. A Roma, con Ammannati, saranno ascoltati anche il
vicepresidente della commissione antidoping della Figc, Di Martino, gli
ispettori Salvatore Cappicciola e Antonio Cervara, il dirigente della Pistoiese
Dozzi, il medico degli arancioni Galli. Gli interrogatori inizieranno alle 11.
Martedì, invece, alle 15 sarà ascoltato il dottor Martinelli della Figc.
L'accusa. Secondo le indiscrezioni al momento dei controlli del dopo-derby, il
commissario dell'antidoping avrebbe notato irregolarità sui talloncini nei
quali vengono segnati i numeri di maglia dei giocatori. Avrebbe addirittura
chiesto una nuova scheda e il sorteggio sarebbe stato poi regolare (Grella e
Bresciano i controllati). Il commissario, però, avrebbe segnalato i sospetti
alla Procura, che avrebbe fatto scattare una trappola (con esiti negativi per
gli azzurri) in occasione di Empoli-Reggina (Rocchi e Cappellini gli estratti).
La difesa. Ma si pone subito una questione. Le schede per l'antidoping, vengono
preparate dalla società di casa. Dunque sarebbe stato, semmai, un addetto della
Pistoiese a contrassegnare i giocatori dell'Empoli da estrarre. Ieri il dottor
Ammannati è rimasto in silenzio. Si è lasciato sfuggire solo un «sono
tranquillo». Ma anche Romeo Dozzi, dirigente della Pistoiese che ha seguito la
procedura (il dottor Galli stava curando un infortunato) ha smorzato i toni. «Il
sorteggio? Non di visto niente di strano - ha detto - e lo ripeterò anche alla
Procura». Anche Barbieri, il medico del Coni che poi ha effettuato l'esame,
cade dalle nuvole. «Il mio compito - spiega - è quello di fare il prelievo.
Davanti a me si sono presentati i due giocatori sorteggiati e mi sono limitato
ad eseguire il test». L'Empoli ha un altro punto a suo favore: tutti i test
sono risultati negativi.
Il rischio. Se l'Empoli risultasse colpevole potrebbe rischiare da una semplice
ammenda alla penalizzazione in classifica (che sarebbe tale da pregiudicare
l'eventuale promozione). La società, infatti, potrebbe essere accusata di aver
violato l'articolo 1 (slealtà sportiva). Oppure il meno grave articolo 34 (elusione
dei controlli).
L'avvocato. Ad ogni modo, per far valere le sue ragioni, l'Empoli ha già scelto
il suo legale (dopo un incontro con l'avvocato Artini). L'Empoli si avvarrà
dell'avvocato Coppi, già difensore di Andreotti.
La novità. Ma c'è una voce nuova, che si è diffusa in serata. La Procura
starebbe indagando non solo sull'Empoli, ma su molte società di A e B. Si teme,
insomma, che il sistema dei sorteggi pilotati sia una prassi comune del calcio.
L'inchiesta, insomma, potrebbe presto allargarsi. A cominciare, forse, dalla
Reggina.
Corsi e Baldini: «Solo
perché siamo i più forti»
Serenità per le
inchieste, rabbia per il clamore suscitato dalla notizia. Stati d'animo opposti,
a Empoli, per l'inchiesta della Procura antidoping. E' il presidente Fabrizio
Corsi a parlare della vicenda. «Sono tranquillo - spiega - perché conosco i
nostri metodi di lavoro e la nostra trasparenza. Sono arrabbiato, però, perché
si è innescato un meccanismo che getta una pesante ombra sulla nostra immagine.
Per questo siamo pronti a far valere le nostre ragioni, magari facendo ricorso
alla magistratura ordinaria». Il massimo dirigente, in particolare, è
indispettito per il modo in cui si è diffusa la notizia. «Sicuramente -
insiste - c'è qualcosa che non quadra. Una tv ne ha parlato domenica alle 19, a
poche ore dalla fine della partita contro la Reggina».
Alla squadra è stato ordinato di non parlare della vicenda, ma ieri Silvio
Baldini ha detto la sua. «Mi dispiace perché questo gruppo di ragazzi sta
lavorando con grande impegno e grande spirito di sacrificio. Queste accuse
infangano quanto facciamo e potrebbe togliere serenità ai ragazzi». Del resto,
lo stesso allenatore si dice tranquillo. «Sono sereno - spiega Silvio Baldini -
perché so come lavoriamo e quanto lavoriamo. Forse tutto questo è nato perché
non riescono a fermare l'Empoli sul campo e ci provano con altri metodi».
Solidarietà all'Empoli è stata epressa anche dal sindaco Vittorio Bugli. «Sono
certo che l'Empoli non ha niente a che fare con questa storia. L'Empoli si
avvale di dirigenti seri e competenti e i tifosi possono stare tranquilli: non
succederà niente ai ragazzi di Silvio Baldini». E i tifosi? C'è chi
preferisce non parlare, chi, come gli ultrà, si dicono tranquilli e sicuri del
comportamento dell'Empoli.
Così avviene il
sorteggio dei giocatori
Il sorteggio,
dunque, è nel mirino della Procura antidoping. Sarebbe «truccato», secondo
l'accusa. E allora cerchiamo per prima cosa di capire come avviene. La società
di casa, e solo la società di casa, ha a disposizione un foglio di carta
composto da talloncini staccabili, che consegna al commissario antidoping.
Questi lo complila, staccandone le varie parte e scrivendo su ogni pezzettino il
numero della maglia di un giocatore, fino a completare le liste dei 18 delle due
formazioni impegnate. Nel corso dell'intervallo i medici (o i dirigenti) Delle
due squadre, davanti al commissario, effettuano l'estrazione dei due giocatori
(per squadre) che dovranno effettuare il controllo e di due eventuali riserve.
Il rappresentante dell'antidoping, poco prima della fine della partita, si
avvicina alle panchine e notifica gli estratti ai medici o ai dirigenti
accompagnatori delle due squadre. A fine partita avviene il prelievo di urina,
dal medico addetto, che poi invia i campioni ai vari laboratori. Il commissario,
però ha il compito di segnalare subito alla Procura antidoping eventuali
comportamenti scorretti o sospetti.
Nel mondo del calcio
Il ct
Gentile è innocentista, Sonzogni no
Naturalmente c'è
anche chi spera in una dura punizione ai danni dell'Empoli. Come, ad esempio,
Cappioli, capitano del Palermo. «Inutile negarlo: è uno spiraglio in più
nella corsa per la promozione». Sulla vicenda è intervenuto anche l'allenatore
del Palermo, Mutti. «Non auguro a nessuno di finire coinvolto in queste
vicende, ma se qualcuno ha sbagliato deve pagare». Dure, invece, le
dichiarazioni di Sonzogni, l'anno scorso alla guida del Palermo e quest'anno
esonerato dall'Avellino. «Può essere che l'Empoli sia davvero coinvolto in
questa vicenda, anche perché è una voce che circola da qualche tempo. Di
solito le voci nascondono qualche verità. Ma non è un fatto nuovo per
l'Empoli: anche quando era in serie A si diceva che, per certi versi, si
bombassero». Contenuta la reazione della Reggina. Il presidente Foti si è
limitato ad una battute. «Seguiremo la vicenda, ma non tocca a noi esprimere o
azzardare giudizi su fatti che non conosciamo». Gentile, ct dell'Italia Under
21, crede nella buona fede della società azzurra. «Ci vogliono le prove certe:
è già successo in passato che accuse del genere si siano rivelate infondate.
Confido nella buona fede dei giocatori e della società». Infine Zeman, tecnico
della Salernitana. «Se dovesse accadere qualcosa, sarei dispiaciuto per il
calcio».
LE REAZIONI
Corsi:
«Ci rivolgeremo alla giustizia ordinaria» Baldini: «Provano a fermarci fuori
dal campo»
«Come sto? Da una
parte sono tranquillo, dall'altra molto, molto arrabbiato». Fabrizio Corsi,
presidente dell'Empoli, è pronto a giurare sull'innocenza della sua società e
dei suoi tesserati. A suo avviso non ci saranno problemi a fare chiarezza su
tutta la vicenda, ma certo il clamore suscitato dalla notizia - e soprattutto il
modo in cui è uscita - non lo convincono affatto.
«Sono tranquillo - spiega - perché conosco i nostri metodi di lavoro e la
nostra trasparenza. Sono arrabbiato, però, perché si è innescato un
meccanismo che getta una pesante ombra sulla nostra immagine. Per questo siamo
pronti a far valere le nostre ragioni, magari facendo ricorso alla magistratura
ordinaria». Il massimo dirigente, in particolare, è indispettito per il
trattamento subito da alcuni organi di informazione e per il modo in cui si è
diffusa la notizia. «Sicuramente - insiste - c'è qualcosa che non quadra. Noi
siamo stati gli ultimi a sapere le cose, mentre una tv privata avrebbe dato la
notizia domenica alle 19, a poche ore dalla fine della partita contro la Reggina».
Il sospetto, la paura dei tifosi è che ci sia una congiura. «Ripeto che noi
siamo sereni. Forse - ammette Corsi - abbiamo passato una giornataccia l'altro
ieri, quando si erano diffuse le voci più disparate e non sapevamo neanche
quale accusa si venisse mossa. Oggi non è così, perché ripeto, i nostri
metodi di lavoro sono cristallini. Potrebbe testimoniarlo anche Zeman, che
spesso ha seguito i nostri allenamenti quando era disoccupato. Baldini è come
lui: ha la cultura del lavoro. Ed è per questo che loro squadre corrono. In più
non ci sono casi di positività registrati, e questo è importante, fondamentale».
E la squadra? «Sono arrabbiato, perché non si rendono conto di quello che gli
sta succedendo intorno. Speriamo che questa storia si risolva il prima possibile».
Alla squadra è stato ordinato di non parlare della vicenda, ma ieri Silvio
Baldini ha detto la sua. «Mi dispiace perché questo gruppo di ragazzi sta
lavorando con grande impegno e grande spirito di sacrificio. Queste accuse
infangono quanto facciamo e potrebbe togliere serenità ai ragazzi. Speriamo che
questo non accada».
Del resto, lo stesso allenatore si dice tranquillo. «Sono sereno - spiega
Silvio Baldini - perché so come lavoriamo e quanto lavoriamo. Forse tutto
questo è nato perché non riescono a fermare l'Empoli sul campo e ci provano
con altri metodi».
Autorità e tifosi
non ci stanno «Siamo puliti, questo è sicuro»
Non ha nessun dubbio
Vittorio Bugli: l'Empoli è solo vittima di una situazione inverosimile. Il
sindaco è sereno e le sue parole cercano di tranquilizzare i tifosi. «Sono
certo che l'Empoli non ha niente a che fare con questa storia. Non conosco bene
come funziona il procedimento per i controlli antidoping, ma confido nella
serietà di Corsi e dei suoi collaboratori. L'Empoli si avvale di dirigenti seri
e competenti e i tifosi possono stare tranquilli: non succederà niente ai
ragazzi di Silvio Baldini». Il primo cittadino empolese, tuttavia, spera che
sia fatta chiarezza al più presto. «Queste situazioni sono delicate e
rischiano di assumere le somiglianze di una spada di damocle per l'Empoli.
Dunque, è necessario che sia fatta subito chiarezza, per dimostrare che il club
azzurro è estraneo alla vincenda». Sulla stessa lunghezza d'onda Gianni
Cerrini, assessore allo sport. «Conosco bene Corsi e gli altri dirigenti: sono
persone corrette e non penso minimamente che la squadra possa subire una
penalizzazione. Sono sereno e spero che tutto si risolva in fretta. L'Empoli
merita la serie A ed è solo grazie all'impegno e al lavoro che svolge durante
la settimana se è così in alto». Il tifo organizzato, invece ha scelto di
conoscere meglio gli sviluppi della storia. «Preferisco non parlare - dice
Athos Bagnoli, presidente dell'Unione club azzurri - sono troppo deluso. Non
capisco perché si voglia sempre danneggiare l'Empoli. Speriamo solo che non si
ripeta un secondo caso-Farina». Fiducioso Claudio Tasso, uno ultrà più
rappresentativi della Maratona. «Ho piena fiducia nei nostri dirigenti:
altrimenti che ci andiamo a che fare allo stadio? Insomma, noi ultrà siamo
tranquilli e ottimisti».
21/03/2002
ANSA - 2002-03-21 - 18:37:00ANSA - 2002-03-21 - 17:30:00
CALCIO: Empoli, Procura Coni convoca anche
ispettori Figc
ROMA - La Procura antidoping del Coni ha convocato per domani anche gli
ispettori della federcalcio e alcuni dirigenti della Pistoiese in merito
all'inchiesta su presunte irregolarita' nei controlli antidoping dell'Empoli.
Saranno ascoltati il vicepresidente della commissione antidoping della Figc,
Biagio Di Martino, gli ispettori federali Salvatore Cappicciola e Antonio
Cervara, il dirigente della Pistoiese Romeo Dozzi e il medico sociale Paolo
Stringara, e il medico dell'Empoli Francesco Ammannati. Martedi' 26 marzo sara'
invece ascoltato il dottor Domenico Martinelli, della Figc. (ANSA).
ADKRONOS: 21-MAR-02 ore 16
CALCIO: PROCURA ANTIDOPING APRE INCHIESTA SULL'EMPOLI
DOMANI AL CONI SARANNO INTERROGATI DIRIGENTI FIGC E SOCIETA'
Roma, 21 mar. - (Adnkronos) - La procura antidoping del Coni procede nell'inchiesta sull'Empoli. Per questo, ha disposto per domani alle 11 la convocazione di Biagio Di Martino, vicepresidente della commissione federale antidoping della Figc; Salvatore Cappicciola e Antonio Cervara, ispettori della Figc; Romeo Dozzi e Paolo Stringara, dirigente e medico sociale della Pistoiese; Francesco Ammannati, medico sociale dell'Empoli. Il 26 marzo alle 15 e' stato convocato Domenico Martinelli, rappresentante della Figc.(Flo/Rs/Adnkronos)
CORRIERE DELLA SERA 21/03/2002
IL CASO / La società in testa alla B dovrà rispondere alla Procura del ConiLA GAZZETTA DELLO SPORT 21/03/2002
L'ombra lunga del doping sull'Empoli
La Procura Coni accelera i tempi dell'inchiesta,
appena aperta: si indaga su presunte irregolarità nei controlli di alcuni
giocatori della capolista di B.
MILANO, 21 marzo 2002 - Voci, supposizioni,
tensione, ma anche molta rabbia. A Empoli si respira un'atmosfera irreale, che
fa a pugni con l'entusiasmo dopo la conquista del primo posto in serie B. A
minare i sogni di gloria della società toscana è l'ombra lunga del doping.
Tutto era nato mercoledì, allorché un'emittente televisiva romana aveva
diffuso la notizia di un presunto caso di doping collettivo in cui sarebbe
coinvolta una delle prime quattro squadre del campionato cadetto. Dito indice
poi puntato proprio sulla squadra toscana.
Ora la Procura del Coni accelera i tempi
dell'inchiesta, appena aperta: si indaga su presunte irregolarità nei controlli
antidoping di alcuni giocatori del club toscano. L'ufficio che si occupa delle
istruttorie ascolterà venerdì alle 12 a Roma il medico sociale del club
toscano, Francesco Ammannati. Sempre in giornata la procura antidoping potrebbe
sentire altri rappresentanti dell'Empoli, mentre per sabato è in cantiere
probabilmente l'audizione del medico sociale della Pistoiese. Il fascicolo della
procura è stato aperto dopo la segnalazione del capo ispettore antidoping della
Federcalcio, a seguito di sospetti sui controlli effettuati su Empoli-Reggina,
domenica scorsa. Sotto osservazione è finita anche Pistoiese-Empoli, del 3
marzo. Per ora, l'inchiesta del Coni si incentra esclusivamente sull'Empoli. Ma
non è escluso che a breve si estenda. Il vertice societario è intanto riunito
per decidere la strategia societaria.
Le voci circolanti nelle ultime ore sulle indagini
sono state accolte con scetticismo e anche ironia dall'amministratore delegato
della società azzurra. "Ma scherziamo - ha dichiarato Francesco Ghelfi -
sono tranquillissimo e con la coscienza a posto come lo è tutta la
squadra". "Ogni trenta-trentacinque giorni i nostri giocatori si
sottopongono agli esami del sangue. L'ultimo controllo è stato effettuato tra
lunedi e martedi. La nostra è una casa di cristallo. E le porte sono sempre
aperte", hanno tuonato dalla sede biancoceleste di piazza Matteotti, da
dove è partito un messaggio forte e chiaro: "Attenti a parlare dell'Empoli
perché siamo pronti a tutto pur di difendere il nostro buon nome e il nostro
prestigio. Abbiamo già allertato alcuni avvocati. Tra l'altro, abbiamo bisogno
di soldi per il nuovo centro sportivo che stiamo per costruire".
LA NAZIONE - EMPOLI 21/03/2002
TRANQUILLITA' ASSOLUTA!
Tranquillità assoluta. Ecco il sentimento che attraversa le
menti e i cuori del clan azzurro dopo che da Roma e da Napoli - per voce di
Michele Plastino, giornalista - sono rimbalzate notizie su un presunto caso di
doping che interesserebbe una delle quattro squadre in vetta alla classifica
della serie B. Chiaramente le accuse non sono state confortate da nessuna prova,
ma troverebbero motivo di essere in quello che al grande accusatore sarebbe
stato raccontato dall'interno della commissione doping.
Di fronte a tutto ciò né il presidente Fabrizio Corsi né il ds Pino Vitale,
non avendo elementi a cui replicare e non avendo nessuno in verità parlato
dell'Empoli, confessano solo la loro più assoluta serenità, auspicando semmai
che il discorso possa esser già morto sul nascere, anche perché chiunque
dovesse infangare la società azzurra dovrebbe poi risponderne di fronte alla
giustizia.
Il caso ha fatto il giro d'Italia
Le affermazioni di Michele Plastino non sono state riprese solo da La
Nazione, anche altri due quotidiani hanno trattato questa vicenda sull'edizione
di ieri. Si tratta de La Provincia di Como e di Cronache del Sud, quotidiano di
Salerno.
La notizia delle dichiarazioni di Plastino fatte su Canale 21 era apparsa martedì
pomeriggio sul sito Web www.tifonet.it.
«Ma quale caso doping? E' solo una montatura»
Le voci in arrivo da Roma e Napoli, relative a un presunto caso di
doping in cui sarebbe coinvolta una delle squadre in vetta alla classifica della
serie B, lasciano il tempo che trovano nel clan azzurro. «E cosa possiamo dire
- commentano il presidente Fabrizio Corsi e il ds Pino Vitale - se le accuse
appaiono così maldestre e fantasiose da non fornire appigli. E siamo anche
ragionevolmente certi che tutto finirà lì perché, in caso contrario, chi vorrà
andar oltre dovrà risponderne di fronte alla giustizia. La nostra trasparenza
è tale da non consentire sconti a nessuno. Puliti siamo e puliti tutti ci
devono considerare. Altrimenti, cosa se li fanno a fare i nostri giocatori gli
esami del sangue e delle urine ogni mese? Sono quelli i risultati che ci
interessano, non le voci che vagano senza senso».
Insomma nessun accenno di turbamento, ma soltanto il sorriso della più assoluta
tranquillità. «Se proprio vogliamo andare a cercare il pelo nell'uovo -
aggiunge Pino Vitale - potremmo ricordare che in occasione di una trasferta
avevamo pochi minuti per agguantare un areo e allora suggerimmo al medico
dell'antidoping di sottoporre all'esame due che non avevano giocato e che erano
già cambiati, mentre gli altri fra doccia e tutto sarebbero arrivati un po' più
tardi. Ma sono cose che in casi particolari tutti richiedono. Solo che il
medico fu inflessibile e così a sottoporsi al controllo furono i giocatori
inizialmente sorteggiati. Se questo è un 'peccato mortale' - conclude il ds -
ben vengano anche le voci più incredibili. Ecco dunque il motivo della nostra
assoluta tranquillità. D'altra parte non possiamo rispondere a tutte le accuse
più false. Noi abbiamo da pensare solo alla serie A».
13/07/2001
In
ritiro da lunedì ventiquattro giocatori, otto i 'debuttanti'
Sono 24 gli azzurri che sabato
si presenteranno al raduno dell'Empoli.
La squadra per la stagione 2001/2002 è composta da due portieri, otto
difensori, dieci centrocampisti e quattro attaccanti. Il ritiro inizierà lunedì,
gli allenamenti si svolgeranno al «Castellani», parte della preparazione sarà
svolta in piscina.
Questi i 24 convocati.
Portieri: Gianluca Berti, Giacomo Mazzi (fine prestito dal Lecco).
Difensori: Gianluca Atzori (acquistato dal Ravenna, non ancora
ufficializzato) Manuel Belleri, Emilson Cribari Sanchez, Andrea Cupi, Pietro
Fusco, Roberto Mirri, Francesco Pratali (riscattata la metà dalla Lodigiani),
Federico Vettori (salito dalla Primavera),
Centrocampisti: Riccardo Bonetto (proveniente dall'Arezzo, in comproprietà
con la Juventus), Mark Bresciano, Massimiliano Cappellini, Flavio Giampieretti,
Vincenzo Grella (riscattata la metà dalla Ternana), Fabrizio Ficini (confermato
ma acquistata la metà dalla Sampdoria), Daniele Moro (salito dalla Primavera),
Francesco Lodi, Ibrahim Abdul Razak (era tesserato per il Castelfiorentino),
Filippo Zacchei ( acquistata la metà dal Prato).
Attaccanti: Antonio Di Natale, Massimo Maccarone, Tommaso Rocchi (
proveniente dal Treviso, acquistato dal Como), Francesco Tavano (in arrivo dalla
Rondinella a metà con la Fiorentina).
SI TENTANO GLI ULTIMI MOVIMENTI:
LA SITUAZIONE
ll
box dell'Empoli F.C. al Crowne Plaza di San Donato Milanese oggi sarà animato
da tanti operatori di mercato. Sono numerosi infatti gli appuntamenti che il
direttore sportivo Pino Vitale ha in agenda. All'ordine del giorno l'affare
Maccarone, ma anche le situazioni di Barollo, Bianconi e Gazzoli.
Per quanto riguarda il bomber azzurro entro stasera ci dovrebbero essere novità.
L'Empoli tratta la cessione del giocatore a condizione che resti in prestito
alla corte di Silvio Baldini. «Maccarone giocherà il prossimo anno
nell'Empoli», queste le parole, perentorie, del ds azzurro. Nelle ultime ore
pare che il Milan abbia fatto retromarcia: tanti i 15 miliardi richiesti per
l'intero cartellino, pochi i denari a disposizione di Arriedo Braida, ds
rossonero. E' forse una mossa per abbassare la valutazione? Fra i club che
acquisterebbero, e poi presterebbero, l'attaccante dell'Under 21 ci sono anche
il Parma, il Venezia e il Torino. Ma in questo caso potrebbe essere il giocatore
a puntare i piedi. Infatti Maccarone è disposto a rimanere azzurro solo se
rientrasse nella scuderia milanista. Rinuncerebbe, in pratica, alla serie A in
virtù di una sorta di rispetto verso la società in cui è cresciuto. E
l'Empoli proprietario del cartellino, pagato 6,1 miliardi per la metà? Con un
contratto che scade fra 3 anni? La società azzurra ha il coltello dalla parte
del manico ed è tranquilla, ma pare che al raduno, se non sarà del Milan,
troveremo un Maccarone un po' indispettito. In ogni caso il mercato
presenta ogni giorno situazioni di questo tipo, poi un ingaggio importante
riesce ad appianare tutti gli ostacoli. Vedremo.
D'ingaggio si parlerà a breve anche con Di Natale. L'attaccante ha
sentito parlare di cifre esorbitanti da parte del Verona e della Salernitana che
non mollano la presa. Molto probabilmente, come promesso, avrà un adeguamento
di contratto e lui prolungherà il legame con l'Empoli che scade nel 2003. Per Barollo
e Bianconi non ci sono novità particolari: oggi Vitale cercherà di
piazzarli. Se si arrivasse a lunedì senza la loro cessione però non partiranno
per il ritiro. Stessa situazione per Gazzoli: per il portiere, oltre al
Pisa e alla Lucchese, sembra si possa riaprire l'ipotesi Ancona visto che
Storari potrebbe andare alla Fiorentina. Infine Gori, a metà col Prato,
potrebbe andare a fare esperienza a Siena o a Modena, con la 'benedizione'
dell'Empoli che lo vedrebbe maturare in B.
30/06/2001
MACCARONE E' DI PROPRIETA' DELL'EMPOLI
Stamattina alle 11 sono state aperte
le buste in Lega per risolvere le comproprietà ancora in corso e a sorpresa il
Milan ha offerto meno dell'Empoli per Maccarone. Così è tutto di proprietà
dell'Empoli.
Adesso potrebbero sorgere alcuni grossi problemi, come spiega il D.S. Vitale
nell'intervista sotto riportata. Oltre all'esborso economico invertito (invece
di prendere una decina di miliardi dal Milan dobbiamo pagarli noi a loro) che
toglie molta liquidità al mercato della società e anche se si riuscisse a
superare lo scoglio dei soldi per il suo stipendio che stravolgerebbe la
politica parsimoniosa adottata da sempre nella società dell'Empoli (visto che
al Milan avrebbe preso il doppio del tetto massimo che l'Empoli paga ai suoi
giocatori), c'è il problema del giocatore che dovrà essere convinto e
trattenuto a giocare nell'Empoli in serie B per il prossimo anno,
La sua ambizione di voler giocare in serie A potrebbe essere ancora più
difficile da superare.
A questo punto non è da escludere che la società cerchi di piazzarlo altrove
visto il buon nome che si è fatto nel calcio italiano.
Forse forse sarebbe la soluzione migliore se dobbiamo ritrovarci un giocatore
che malvolentieri giocherebbe il prossimo campionato con noi e che romperebbe
gli equilibri economici che da sempre regolano il sistema della nostra squadra e
che contribuiscono a farci restare a galla in un calcio che invece si
permette di fare follie.
30/06/2001
Maccarone:
il verdetto arriva stamani
(Il Tirreno)
Secondo
Milan Channel i rossoneri avrebbero offerto 9,5 miliardi
Col fiato sospeso, fino a stamattina. Alle 11, in Lega, si aprono le
buste per le comproprietà. Empoli e Milan aspettano di conoscere il futuro di
Massimo Maccarone. Il duello - come spiega il ds Pino Vitale - è stato duro,
combattuto. Ora siamo arrivati al dunque. E, come avevamo anticipato,
l'ottimismo delle scorse settimane sembra scemato. L'ultimo colpo è arrivato
ieri, dalle news di «Milan Channel». Secondo la tv rossonera, infatti,
l'offerta in busta del Milan sarebbe di 9,5 miliardi. Roba da capogiro. Altre
indiscrezioni, invece, dicono che l'offerta sia di 5,5 miliardi.
«Se l'offerta è di 9,5 miliardi - sentenzia Vitale - l'attaccante
torna al Milan. E' una cifra che noi non possiamo neanche sognare, ma soltanto
stamattina sapremo la verità».
L'esito della busta è decisivo per il mercato?
«Sì. Ora aspettiamo le buste, poi faremo il punto della situazione con
Corsi e Baldini. Non ci manca molto, per completare la squadra, ma dobbiamo fare
chiarezza prima di decidere le ultime strategie».
Se Maccarone se ne andrà, arriverà qualcuno?
«Forse. Decideremo quando ci incontreremo».
Chi vincerà il duello?
«Non riesco ad immaginarlo. E' stata una busta difficile, combattuta.
Duellare con il Milan è come essere su un canotto e andare contro una
portaerei. Però io ci spero».
Conferma che, se vincesse l'Empoli, potrebbe nascere un problema d'ingaggio?
«Purtroppo è tutto
vero. Il Milan ha fatto, o promesso, al giocatore uno stipendio che è il doppio
del nostro tetto massimo. Ovviamente non potremmo mai arrivare a quella cifra.
Inoltre i problemi potrebbero essere anche altri».
Cioé?
«Il giocatore potrebbe
avere aspettative diverse. Gli hanno promesso la serie A, sarà difficile
togliergli dalla testa questa idea».
Dunque?
«Dunque aspettiamo. Come ho detto non possiamo fare nessun tipo di discorso
prima dell'apertura delle buste. Infatti oggi non abbiamo fatto niente».
Neanche su Atzori e Rizzo?
«No, è tutto rimandato alla prossima settimana».
Pino Vitale ha confermato le
impressioni: Maccarone si allontana dall'Empoli, perché battere il Milan è
impresa titanica e perché, in caso di successo, sarebbe difficile venire
incontro alle aspettative - economiche e non solo - dall'attaccante. Nel
weekend, dunque, il ds farà il punto della situazione con Corsi e Silvio
Baldini e deciderà le strategie. Se davvero il bomber se ne andrà, l'Empoli
avrà tre possibilità: restare così come è, acquistare un giocatore di
valore, puntare su un emergente. Sono già diversi i candidati. O almeno quelli
noti perchè in verità c'è anche chi parla di una grossa sorpresa. Vediamo,
comunque, gli attuali papabili.
Carlo Taldo (Cesena). L'Empoli lo segue da tempo, il Cesena vuole
cederlo. Non a caso i dirigenti bianconeri seguono con interessi gli sviluppi
del caso-Maccarone. Lo vogliono in tanti, ma Empoli sarebbe una delle prime
scelte. Costo probabile dell'operazione intorno ai 3 miliardi.
Stefano Ghirardello (Cittadella). Piace perché è un combattente nato.
Forse meno quotato di altri candidati, ma è elemento di rendimento (una decina
di gol li segna sempre). A una chiamata degli azzurri non direbbe di no. Costo
probabile dell'operazione: 3 miliardi.
Mario Frick (Arezzo). Rivelazione della C1. E' del Liechtenstein. Lo
vogliono molte squadre di B e A, ma Vitale, in buoni rapporti con Tito Corsi,
potrebbe strapparlo alla concorrenza. Costo probabile dell'operazione: 4
miliardi.
Domenico Costanzo (Pisa). Ha realizzato 9 gol in C1, dimostrando doti
tecniche e grinta. E' un giovane che, con la cura-Baldini, potrebbe anche
esplodere. Costo probabile dell'operazione: 1 miliardo.
Florian Myrtaj (Teramo). E' esploso in C2, con Ettore Donati. E' potente
e abile di testa. Anche in questo caso si tratterebbe di un investimento per il
futuro. Sul giocatore, però, c'è la Roma che lo vorrebbe per girarlo al
Palermo. Costo probabile dell'operazione: 2 miliardi.
15/06/2001
Dall'Empoli una
bici nuova al super tifoso ottantenne
Si chiama MARIO
MAZZANTINI, ha più di 80 anni e una passione infinita: quella per l'Empoli. Da
una vita segue le sorti degli azzurri, ma da qualche anno il suo feeling con la
squadra è diventato inscindibile. Nell'anno della promozione in B, gestione
Spalletti, Mario (o Mariolino, come lo chiamano tutti al Castellani) ebbe un
brutto incidente: fu investito e le sue condizioni erano molto gravi. Bianconi e
Birindelli andarono a trovarlo e, da allora, Mariolino non si perde più un
allenamento. Tutti i giorni, sole o pioggia, Mariolino arriva allo stadio con
una bicicletta con tanto di specchietto retrovisore. Bicicletta che però, dopo
anni e anni, non ha più. Ed allora ecco l'idea dei giocatori dell'Empoli: una
bici nuova fiammante per il mitico Mario. «Sabato scorso - racconta Mario -
come faccio ormai da molti anni, sono venuto a salutare la squadra prima della
partenza. Sono arrivato con la mia vecchia bicicletta e sono entrato negli
spogliatoi per andare da Silvio Baldini. Quando sono uscito insieme al gruppo
sono andato verso la mia bicicletta, ma non era quella di sempre, era nuova
fiammante. Quando mi sono girato ho visto tutta la squadra schierata dietro di
me e mi hanno fatto un grande applauso. Non credevo ai miei occhi, questi
ragazzi sono veramente straordinari, ma non pensavo che arrivassero a così
tanto. Grazie di cuore, ai giocatori al tecnico e alla società». Anche ieri,
con la sua nuova due ruote, Mario è venuto a dare l'ultimo saluto alla squadra.
«Adesso non devo più forzare sui pedali per fare il ponte sull'Orme», dice
con un filo di commozione. E' felice Mario, anzi felicissimo. Un regalo dalla
sua squadra del cuore, è più di quanto potesse sperare. Un rammarico però,
Mario ce l'ha. «Non è venuta la serie A, però ci andremo l'anno prossimo. Ma
ora come farò - chiede sconsolato - a stare un mese senza il mio Empoli?».
Nomi nuovi
per l'attacco: Frick e Taldo
(Il Tirreno)
Uno dei due
potrebbe arrivare se il Milan vincerà le buste per Maccarone
E' troppo
esperto, Pino Vitale, per cadere nel trabocchetto. Quando parla delle strategie
dell'Empoli non si lascia neanche interrompere, per non correre il rischio di
fare nomi, ma in verità le stretegie dell'Empoli sono ormai abbastanza chiare.
Partiamo dalla cessione di Marchionni. Ieri sera Vitale è stato visto nella
sede delle Fiorentina. Probabile, dunque, che le firme siano arrivate con un
giorni di anticipo. L'operazione, comunque, sarà ufficializzata soltanto dopo
la firma del procuratore del giocatore (domani o venerdì). Insieme, ovviamente,
sarà annunciato Tavano. Ed eccoci al bello. Vitale ha annunciato che, per
completare l'Empoli del futuro, mancano due difensori, un centrocampista, due
tornanti di destra e due o tre attaccanti (dipende dalle buste per Maccarone).
Quindi andiamo con ordine.
In difesa arriverà Gianluca Atzori dal Ravenna. C'è ancora da vincere la
concorrenza del Modena, ma il giocatore (anche grazie alla mediazione del
portiere Berti) è orientato verso la Toscana. E l'altro? Sono circolati i nomi
di Mantelli della Salernitana e Comazzi del Monza. Ma il giocatore dovrebbe
essere il giovane Francesco Pratali, che l'Empoli riscatterà dalla Lodigiani.
In C1, come difensore centrale, ha fatto cose eccellenti.
Veniamo al centrocampo. L'obiettivo dichiarato è trattenere Fabrizio Ficini.
L'accordo con la Sampdoria (per prenderlo in comproprietà) c'è, manca quello
con il giocatore. E, i primi contatti, non sono stati positivi. C'è una bella
differenza tra offerta e domanda. Gli azzurri sperano di arrivare a un accordo,
ma non sono disposti ad aumentare la loro offerta perché Corsi e Vitale hanno
deciso, ormai da un po' di tempo, di abbassare (e non di poco) il tetto degli
ingaggi. Dunque se non si arriverà a un accordo l'Empoli potrebbe orientarsi
altrove per un mediano. Per i due nuovi tornanti di destra gli obiettivi sono il
giovane Zacchei del Prato e l'esperto Bellotto della Pistoiese.
In attacco, come detto, i vuoti da colmare sono due. Ma in verità non è così
perché Tavano arriverà nell'ambito dell'affare Marchionni e perchè Rocchi è
ormai a un passo (Como e Treviso devono prima risolvere la comproprietà), se
non già fatto. Ma Vitale comincia a muoversi anche nel caso dovesse perdere
Maccarone (e vincere una busta con il Milan non è certo facile). Così il ds ha
messo sotto tiro un paio di giocatori ambitissimi. Il solito Carlo Taldo del
Cesena, ma soprattutto Mario Frick dell'Arezzo. Sarà difficile riuscire a
portarli fino al dopo-buste, ma provarci è il minimo.
Infine le comproprietà. Detto di Maccarone e Pratali, risolto Grella, l'Empoli
cederà Dainelli (per 5 miliardi) al miglior offerente. Mirri, Iacopino e
Barollo non sembrano rientrare nei piani.
«La nuova
squadra è pronta al 99%»
Vitale
disegna l'Empoli del futuro, ringrazia Corsi e ufficializza gli arrivi di
Bonetto, Grella e Mazzi
EMPOLI. Aveva
promesso e - come sempre - ha mantenuto la parola. Pino Vitale ha atteso la fine
della stagione, le vacanze della squadra, ma ieri ha fatto il punto della
situazione sul mercato dell'Empoli. Ed è un mercato che, a sentire il direttore
sportivo, è decisamente a buon punto.
«Al 99% - dice il dirigente - l'Empoli del domani è pronto. Abbiamo acquistato
Bonetto dalla Juve in comproprietà (per 1 miliardo, ndr), abbiamo ripreso
Grella (per 1,2 miliardi, nd) e Mazzi, che sarà il secondo portiere e ha
firmato un contratto fino al 2004. Ma, in generale, abbiamo molte trattative ben
avviate. Ripeto, al 99% siamo a posto».
E allora, con le parole del ds, cerchiamo di capire cosa è successo e cosa
succederà.
PORTIERI. «Berti è confermato. Bini torna a Pisa per fine prestito.
Gazzoli sarà di nuovo ceduto. Il secondo portiere sarà Mazzi».
DIFESA. «Abbiamo Belleri, Cribari, Fusco e Cupi. Bianconi ha chiesto di
essere ceduto, Daniele Baldini sarà il nostro nuovo allenatore in seconda. Per
Mirri c'è da risolvere la comproprietà. Il reparto sarà completato dal
giovane Vettori, che arriva dalla Primavera, e da due giocatori che stiamo
cercando sul mercato. Nomi? Non ne faccio, ma siamo a buon punto».
CENTROCAMPO. «Ci sono Giampieretti e Bresciano. Abbiamo ripreso Grella e
acquistato Bonetto. Ficini? Con la Samp siamo d'accordo, in linea di massima,
per acquistarlo in comproprietà. Ora stiamo trattando con il giocatore. E' un
elemento importante e ci piacerebbe tenerlo, ma non possiamo svenarci. Abbiamo
un budget da rispettare. Dunque, al momento, diciamo che ci manca un
centrocampista. Speriamo che possa essere proprio Ficini. Il giovane Moro salirà
in prima squadra. Per quanto riguarda i fantasisti abbiamo Cappellini e Lodi,
che sarà in pianta stabile con la prima squadra. Il contratto di Cappellini?
Scadrà a giugno del 2002. Vorremmo rinnovarlo, ma alle nostre cifre. Altrimenti
resterà con quello in essere e andrà in scadenza a fine stagione. Sulla destra
non ci sarà più Marchionni e noi vogliamo acquistare due giocatori per coprire
quel ruolo. La cessioni? Allegretti e D'Aniello hanno chiesto di andare a
giocare. E' legittimo e cercheremo di accontentarli».
ATTACCO. «C'è soltanto Di Natale, per ora. Speriamo di trattenere
Maccarone e andremo alle buste con il Milan. Banchelli non sembra orientato ad
accettare la nostra offerta. Così, se Maccarone dovesse restare, mancano
comunque 2 attaccanti. Come sapete abbiamo trattative in corso, e sono ben
avviate, per coprire questi due vuoti».
COMPROPRIETA'. «Ne abbiamo tante. Alcune importanti: Maccarone, Dainelli,
Pratali, Mirri, Iacopino e Barollo. Cercheremo di risolverle, ma in alcuni casi
le buste saranno necessarie».
LO STAFF. «Daniele Baldini al posto di Carli. Ecco la novità.
Ringraziamo Marcello, che avrà un squadra del vivaio (gli Allievi nazionali,
ndr), per tutto quello che ha fatto e che farà per noi».
Ritiro
ancora a Vinci
Ritornerà
il lavoro in piscina
Nessuna novità nel
ritiro degli azzurri per la stagione 2001/2002. La sede degli allenamenti sarà
sempre il campo Sussidiario (e il Castellani) e i giocatori soggiorneranno
nell'Hotel Alexandra di Vinci. Confermato anche il lavoro in piscina. Come
l'anno scorso, la truppa di Silvio Baldini inizierà la preparazione nella vasca
del Circolo tennis di Empoli. Claudio Selmi (preparatore atletico) ha constato,
insieme all'allenatore azzurro, la «bontà» di questa idea. L'appuntamento per
il raduno è fissato per la mattina di sabato 14 luglio, mentre la preparazione
inizierà il 16 luglio. Confermati, ricordiamolo, anche i due partner della
società: lo sponsor commerciale Computer Gross e lo sponsor tecnico Errea.
L'EMPOLI E' PRONTO PER LA SERIE A
Silvio
Baldini promuove l'Empoli «Noi, un gruppo da serie A»
(Il Tirreno)
Onesto fino in
fondo, con gli altri ma soprattutto con se stesso. Silvio Baldini è così: un
uomo vero, che ha poco a che spartire con l'ambiente del calcio. Certo, in
questo mondo ci vive, ma gli va stretto. Il tecnico dell'Empoli non è il tipo
da sentirsi parte di una nicchia. Per lui tutto è vita, per lui comportarsi
bene e più importante che vincere una partita. E così, a pochi giorni dalla
fine del campionato, l'allenatore di Massa si confessa. O meglio, analizza - con
la sua sincerità - quello che è stato. Parla del sogno-promozione sfumato, ma
anche dell'eccezionalità del gruppo. Parla di moduli, ma anche di uomini. Parla
del passato, ma anche del futuro. E allora ascoltiamolo, leggiamolo, perchè le
cose che dice una persona così meritano sempre il massimo interesse.
Mister, siamo a bocce ferme, cosa prova?
«Un grande vuoto. Il mio lavoro, il contatto con il campo, già mi manca. Mi
serviranno un po' di giorni per farci l'abitudine e riuscire a godermi le
vacanze».
E se ripensa al campionato?
«Se guardo indietro vedo una stagione straordinaria. Ancora una volta ho dato
il massimo di me stesso e questo mi rende appagato, soddisfatto. Dispiace di non
essere riuscito, ancora una volta, a vincere questo campionato».
Le era già successo a Brescia.
«Forse questo è il mio destino. Comunque sono una persona che nelle difficoltà
riesce sempre ad esprimere il meglio».
Meritavate la serie A?
«Non è questione di meriti. Tutti noi, per tutto l'anno, abbiamo tenuto un
atteggiamento da serie A. Forse alla gente non basta, ma io spero che i tifosi
siano soddisfatti, come lo siamo noi, di quello che ha fatto l'Empoli».
Le pesa il fatto di non essere andato in A con 64 punti?
«No. So che è la prima volta che succede, ma lo sport è questo. Forse l'anno
prossimo 59 punti basteranno per essere promossi. Ogni campionato ha la sua
storia».
Rimpianti?
«Nessuno. Ripeto, abbiamo dato tutto».
40 punti nel girone di ritorno, 24 all'andata: i conti non tornano.
«Ma anche nel girone di andata le prestazioni erano state sempre all'altezza
della situazione, degne di un cammino di vertice. Purtroppo non facevamo gli
stessi gol che abbiamo fatto nel girone di ritorno. Prendo, come esempio
generale, la partita di Ancona. In pratica dominammo la scena, soprattutto nel
primo tempo, eppure perdemmo. Una sconfitta incredibile. E non è stata l'unica
della prima parte della stagione».
Ma qualcosa deve essere successo per spiegare una cosa evidente differenza di
rendimento?
«Soprattutto è stata il frutto della maturazione. La squadra era giovane,
molto giovane. Piano piano ha acquistato fiducia, convinzione. In questo senso
credo che Pistoia sia stata la partita della svolta. Non eravamo in un periodo
facile e la vittoria ci ridette grande morale».
Il cambio di modulo (dal 3-5-2 al 4-2-3-1) ha influito?
«Credo di sì. Di sicuro siamo stati più equilibrati. Però non è stato
soltanto quello a determinare il nostro cambiamento».
Quanto ha pesato, invece, il fatto di aver giocato gran parte della stagione
senza un attaccante di riserva?
«Purtroppo Budan si è rivelato un acquisto sbagliato. Ci abbiamo provato,
l'abbiamo aspettato, ma non ha mai risposto come volevamo noi. Se avessimo avuto
subito Banchelli forse saremmo andati in serie A. E anche se non ce lo avessero
tolto per due mesi potevamo fare di più. Ma questi sono i rischi che si corrono
quando si fa calcio.
Budan è stata la delusione, e la rivelazione?
«Il gruppo, senza dubbio. Si è unito ancora di più, creando un'alchimia
eccezionale. Si sono aiutati, si sono fatti forza a vicenda, hanno dato tutto. E
lo hanno fatto anche la scorsa settimana, prima dell'inutile gara di Venezia».
Ma un singolo ci sarà pur stato. Noi pensiamo a Bresciano e Di Natale.
«Il giocatore che più mi ha sorpreso è Di Natale. Bresciano lasciava intuire
qualcosa, Totò era una scommessa. Ed esploso. Ha fatto vedere cose grandissime,
giocate sublimi. I suoi numeri valevano da soli il prezzo del biglietto».
Alla fine è soddisfatto?
«Molto. Posso dire che questa è una delle squadre che ho allenato che più mi
ha dato soddisfazione. Sono orgoglioso di questi ragazzi».
Quanto c'è di suo in questo Empoli?
«Meno di quanto si creda. Per fare bene un tecnico ha bisogno di avere un buon
feeling con la società. E qui c'è Pino Vitale che per me è un fratello
maggiore. Ha la pazienza di trattare con me, che sono una persona difficile, mi
risolve tutti i problemi che si creano. Insomma credo che in questo Empoli ci
siamo molto di Pino Vitale».
Ha detto che è una persona difficile. Lo è anche per i suoi giocatori?
«Sì, ma con una differenza. Loro hanno sempre il campo».
Cosa intende?
«Che io posso stare una stagione senza parlare con un giocatore, perché tra di
noi c'è antipatia, ma se lui è più bravo degli altri e se lo dimostra in
allenamento, la domenica gioca. Di sicuro».
Lei pretende molto dai suoi giocatori.
«Pretendo moltissimo, perché credo di dare sempre il massimo».
Parliamo del futuro. Ad inizio stagione avete dichiarato che l'obiettivo era
migliorarsi, se lo ripeterete significherebbe lottare per la serie A da subito.
«Noi dobbiamo sempre cercare di migliorarci e questo, ve lo dico subito, sarà
il nostro obiettivo. Questo però non significa fare 65 punti, arrivare quarti e
andare in A. Significa dare di più di quello che abbiamo dato quest'anno. Per
vincere, poi, serve la fortuna, serve che nessuno si faccia male. Insomma è
imponderabile. Ma, ripeto, noi dobbiamo dare di più».
Quindi non avete dato il 100%?
«No, ma ci siamo andati vicini. Abbiamo dato il 98 o il 99%. Un margine di
miglioramento, insomma, c'è».
Però non ci sarà più Marchionni.
«Marco è stato un giocatore importante per noi. Ha dato tanto all'Empoli e
l'Empoli ha dato tanto a lui. Mi piacerebbe trovare un altro giocatore del suo
calibro. Ma non mi riferisco alle qualità tecniche, ma a quelle umane.
Marchionni ha dei principi e quando parti da queste basi sei destinato a fare
strada».
Con Marchionni ceduto, molto sembra essere legato alla comproprietà di
Maccarone.
«Se perderemo Maccarone non smetteremo di fare calcio. Sarebbe importante
tenerlo perché a lui sono serviti 6 mesi di lavoro per diventare quello che è
ora. Con un altro servirebbero altri 6 mesi. Comunque una squadra di calcio non
dipende, e non può dipendere, da una busta».
Ma non voglia di farsi costruire uno squadrone per riuscire, finalmente, a
conquistarsi la serie A?
«La voglia c'è, eccome. Ma non posso chiedere all'Empoli di cambiare il suo
modo di fare calcio. La serie A non vale un ricatto a questa società».
Dunque?
«Dunque faremo come sempre. Punteremo su giocatori sconosciuti al grande
pubblico per farli diventare grandi».
Non teme che questa sua capacità di valorizzare i giovani diventi un'«etichetta»
per lei?
«Per me lavorare con i giovani è gratificante. Forse sono proprio queste le
mie caratteristiche. Non so se da un grande campione potrei pretendere così
tanto. Se poi dovesse essere un'etichetta, poco importa. Non mi dicono mica che
sono un untore e diffondo l'Aids nel mondo».
Cosa ne pensa di Rocchi e Bonetto?
«Mi sembra che per ora l'Empoli abbia scelto i giovani più promettenti che ci
sono in circolazione».
Cambierà molto la squadra?
«La squadra di base perderà Marchionni, poi vedremo cosa succederà con
Maccarone. Poi ci saranno altri movimenti. Ci sono dei ragazzi che hanno bisogno
di andare a giocare e la società tenterà di accontentarli. Ovviamente non ci
sarà più Daniele Baldini. Ma il capitano resterà con noi, con il gruppo, è
già questo è importantissimo per me e per l'Empoli».
Ripartirà con il 4-2-3-1?
«Penso di sì. Anche se poi dovremo valutare se sarà il modulo migliore».
Abbiamo parlato di Di Natale, ma chi potrà essere la rivelazione della prossima
stagione?
«Io penso che Lodi sia destinato a regalare grandi soddisfazioni all'Empoli. E'
dotato, disponibile al lavoro, intelligente. Mi ha già capito come tecnico e
come uomo. Forse non sarà pronto ad inizio stagione, ma credo che tra marzo a
aprile potrà diventare l'arma in più dell'Empoli. E se confermerà le attese
farà una grande carriera».
Cosa si augura, Silvio Baldini, per la prossima avventura con l'Empoli?
«Mi auguro di essere messo in discussione per le mie qualità tecniche, per le
mie scelte professionali, ma mai per le qualità morali. Nel calcio si fa
presto, purtroppo, ad accomunare errori tecnici ad errori umani. Spero che
questo non accada mai».
Ha firmato fino al 2005. E' pentito?
«No. Non mi hanno messo la pistola alla testa per firmare il contratto».
Ma non ci venga a raccontare che non avrebbe la possibilità di allenare in A.
«Questo è un altro discorso».
L'hanno già cercata?
«Sì, ma non vi dico chi. Anche perché io penso soltanto all'Empoli e, finché
sento la fiducia nell'uomo Baldini, da qui non mi muovo».
A proposito, com'è il rapporto con gli empolesi?
«Credo ottimo. A parte gli amici, mi sembra che le gente mi apprezzi. Questo mi
rende felice. Io non sono uno di quei tecnici che va ad esultare sotto gli
ultras, anche se chi lo fa è degno del massimo rispetto. Comunque io cerco di
non mettermi troppo in mostra. Se la gente di Empoli mi vuole bene è perché mi
ha capito e apprezza il mio lavoro. E di questo, ovviamente, sono orgoglioso».
Chiudiamo con un «pagellone»: un voto per Silvio Baldini, uno per l'Empoli.
«Sono gli altri che devono giudicare il mio lavoro. All'Empoli, però, non
posso che dare un bel 10».