ARCHIVIO NEWS EMPOLI 2001-2002

Le notizie importanti passate dalla home page dei Rangers nel campionato di serie B 2001/2002
relative alla squadra e ai tifosi dell'Empoli Calcio nonchè altre ritenute importanti per gli empolesi

In questo spazio vengono inserite tutte le notizie apparse sul nostro sito nell'anno in corso 
in modo che non vadano perse e affinchè possano essere lette anche in futuro.

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L'EMPOLI VOLA DI NUOVO IN SERIE A
Per la quinta volta l'Empoli, il piccolissimo Empoli che rappresenta la piccolissima cittadina di Empoli con i suoi pochissimi tifosi, è nuovamente fra le grandi della serie A (1986/87 - 1987/88 - 1997/98 - 1998/99 e adesso 2002/03) a dispetto di chi ci vuole male e di chi avrebbe preferito squadre più blasonate e di richiamo rappresentanti grandi città e metropoli. Che goduria, i grossi e potenti club che comandano il calcio italiano (e lo hanno portato sull'orlo del baratro con la loro politica di mercato senza scrupoli) devono abbassarsi ancora una volta a venire a giocare nel nostro campetto comunale di cittadina di provincia e magari, perchè no, uscirne sconfitti. Noi siamo una speranza positiva per il calcio vero e passionale. Una piccola realtà che è un grande esempio per tutti a dimostrazione che chi vuole fermamente un traguardo, anche se impossibile, può ottenerlo con lavoro e con umiltà anche senza avere alle spalle potere economico e milioni di tifosi. 
Un sincero saluto invece a chi invece si rode il fegato per questa nostra promozione.......
.CIAO INVIDIOSI!!

24/03/2002

Gli Ultrà azzurri contro il razzismo

Giovedì una rappresentanza degli Ultrà azzurri ha partecipato a una riunione dell'associazione Fare (Footbal Against Racism in Europe, Calcio contro il razzismo in Europa). Nella settimana che va dal 12 al 21 aprile ci sarà una serie di manifestazioni negli stadi italiani, e anche a Empoli, per protestare contro l'intolleranza razziale. Sono previsti anche sfide a calcetto fra i vari Ultrà.

IL TIRRENO

L'ISPETTORE DELLA FIGC
«Nel derby di Pistoia fu regolare il sorteggio»
«Posso solo dire che il sorteggio per la designazione dei calciatori sottoposti all'antidoping è avvenuto regolarmente: la relazione da me inviata alla Procura è scaturita da una contestazione manifestata da un esponente della Pistoiese, per cui è necessario fare chiarezza». A parlare è Antonio Cervara, l'ispettore della Federcalcio, tra i protagonisti dell'inchiesta sulle presunte irregolarità nei controlli del derby Pistoiese-Empoli. Cervara è apparso tranquillo, ma non ha voluto rilasciare altre dichiarazioni: «Non posso aggiungere altro, c'è un'indagine e la vicenda è delicata» ha precisato. Forse martedì sarà convocato a Roma per un faccia a faccia col medico dell'Empoli. Cervara, è nato a Pontremoli 34 anni fa; celibe, vive coi genitori, è ragioniere e dipendente comunale. Dopo una buona carriera da calciatore nei campionati di 1ª e 2ª categoria (con Pontremolese, Terrarossa, Groppoli), è entrato nella Figc col compito di vigilare sul rispetto delle corrette procedure per i controlli antidoping. Per lui, finora, tante «uscite» in B e C1, ma anche qualche esperienza in A, come in occasione di Fiorentina-Bologna.

L'Empoli sta definendo la linea difensiva
EMPOLI. L'Empoli ha scelto l'avvocato Nino D'Avirro, del foro di Firenze, per difendersi nell'inchiesta aperta dalla Procura del Coni in merito alle procedure seguite per il sorteggio antidoping del 3 marzo (Pistoiese-Empoli) e 17 marzo (Empoli-Reggina). Domani i dirigenti incontreranno l'avvocato, che si era preso due giorni per studiare le carte, e stabiliranno la linea da seguire. I punti fermi saranno i risultati dei test. Almeno per ora, infatti, non ci sono casi di positività a carico di giocatori dell'Empoli. Consegnare spontaneamente le cartelle cliniche (lo farà Corsi, martedì, quando sarà interrogato insieme al medico sociale Francesco Ammannati), poi, sembra aver colpito positivamente la Procura. Inoltre, visto il meccanismo del sorteggio, è impossibile pilotare le estrazioni, se non con l'eventuale complicità dei commissari. I dirigenti azzurri lasciano trasparire serenità assoluta (in effetti è difficile pensare a una penalizzazione in classifica, senza casi accertati di positività), ma il problema è che la vicenda è nuova: non si tratta di doping, ma di un tentativo di aggirare i controlli. Su quanto accaduto, ovviamente, dovrà fare chiarezza il dottor Ammannati. Contro la Pistoiese il sorteggio, lo ha confermato anche ieri il commissario Cervara, è stato regolare («la mia relazione alla Procura - ha spiegato - è scaturita da una contestazione manifestata da un esponente della Pistoiese»). E con la Reggina? Sarebbe scattata una «trappola» e i talloncini segnati sarebbero ora nella mani della Procura. Ma perché cercare di pilotare il sorteggio se non c'è doping? Una tesi arriva da Gigi Cagni, intervistato ieri a Salerno. «Se vogliamo - ha detto - è anche normale cercare di far sostenere l'antidoping a che è stato schierato in panchina. E' anche una questione di tempo che si recupera, perché magari possono sottoporsi prima all'esame. Non ci vedo nessun caso».

LA NAZIONE

Attesa per l'audizione di martedì al Coni. L'avvocato Nino D'Avirro già al lavoro
A questo punto non rimane che attendere le audizioni di martedì pomeriggio a Roma che vedranno di fronte al capo della procura antidoping del Coni, l'avvocato Giacomo Aiello, il presidente Fabrizio Corsi e il medico sociale Francesco Ammannati. Tanto più che ancora la situazione globale della vicenda deve ancora essere chiarita. Al di là delle interpretazioni giornalistiche del caso infatti, che tra l'altro trovano molte discrepanze da giornale a giornale (colpa dell'area geografica di diffusione?) il punto è che né all'Empoli, né ai suoi tesserati sono pervenute accuse concrete, ma solo contestazioni di irregolarità nelle procedure antidoping.
Intanto l'incontro di venerdì sera a Firenze tra i dirigenti azzurri e l'avvocato Antonio D'Avirro è andato a buon fine. Il legale che si è assunto la difesa della società è già al lavoro nel suo studio fiorentino: «Sto esaminando la documentazione che mi ha fornito la società - spiega - e quindi sto valutando quale sarà la linea difensiva. In ogni caso non essendo stata formulata ancora un'accusa ben definita è difficile parlare». La prudenza non è mai troppa e quindi il legale ha perfettamente ragione a stare cauto nel delineare il caso. Anche la dirigenza azzurra del resto non ha più voglia né bisogno di parlare: quanto è stato detto ha esaurito qualsiasi dubbio. La squadra ha messo alla luce del sole la sua lealtà mostrando i valori delle analisi: una mossa indovinata che ha avuto ampio risalto in tutta l'opinione pubblica. Adesso speriamo che a sciogliere l'ultimo interrogativo sia l'audizione di martedì. Da chiarire se davvero i cartoncini per il sorteggio siano stati 'manomessi', e se sì, da chi e qual'è il motivo del tentato pilotaggio.


23/03/2002

IL TIRRENO

LE ACCUSE DEL CONI
«Alleggerita» la posizione della società?
Forse sarà Antonino D'Avirro a completare il collegio difensivo (insieme agli avvocati empolesi Stefano Artini e Gianni Assirelli) che il medico sociale, Francesco Ammannati (nella foto), porterà davanti alla Procura antidoping del Coni martedì pomeriggio. La candidatura di Coppi, l'avvocato segnalato in un primo momento come difensore dell'Empoli è caduta per incompatiblità: il legale ha collaborazioni anche con il Coni. Intanto ieri sono state anche formulate, ufficialmente le contestazioni che vengono fatte alla società, in seguito alla vicenda del derby Pistoiese-Empoli. Si tratta delle violazioni dell'articolo 12 del regolamento antidoping (riguarda la violazione delle norme antidoping) e dell'articolo 2 (parla di responsabilità generiche della società). Secondo i primi commenti dei dirigenti azzurri, la posizione della società risulterebbe alleggerita. Non è contestato, infatti, l'articolo 1 sulla lealtà sportiva, quello che porta alle penalizzazioni.

«Queste le nostre analisi, pubblicatele»
I giocatori: «Sono la prova che siamo con la coscienza a posto»
 Si sono presentati in sala stampa tutti insieme. Ognuno con la sua cartella clinica tra le mani. Pronte a mostrarle. I giocatori dell'Empoli non ci stanno a passare da «dopati». Sono puliti e vogliono dimostrarlo. Lo hanno scritto al Coni, con un fax: «Siamo pronti a ogni esame. Anche a sorpresa. E comunque mettiamo a disposizione le nostre cartelle cliniche. Ci sono gli esami fatti da luglio a oggi».
Quel messaggio è partito ieri mattina: destinazione la Procura antidoping del Coni. Che non si è fatto attendere, con la risposta. Nel pomeriggio, nel comunicare i capi d'accusa alla società di piazza Matteotti ha accolto l'invito della squadra, chiedendo di avere - martedì quando sarà interrogato il medico, Francesco Ammannati - proprio quelle cartelle. Per martedì è stato convocato anche il presidente dell'Empoli, Fabrizio Corsi. «Abbiamo deciso di convocare questa conferenza stampa - spiega il capitano Massimiliano Cappellini - anche con il conforto e col sostegno dell'Associazione Italiana Calciatori, per dare voce al nostro pensiero in merito alle vicende che ci vedono coinvolti in questi giorni. Come giocatori di calcio e come uomini affermiamo con forza la nostra totale estraneità riguardo la presunta irregolarità nell'effettuazione del sorteggio antidoping delle scorse settimane. Intendiamo respingere e allontanare con fermezza qualsiasi coinvolgimento e responsabilità legati a questa vicenda. Allo stesso tempo vogliamo esternare la nostra totale serenità e la grande tranquillità che regnano nelle nostre coscienze».
Prosegue Cappellini: «Diamo la nostra completa disponibilità agli organi competenti per tutti gli accertamenti e gli approfondimenti che volessero effettuare. Vogliamo sottolineare che i risultati sportivi da noi ottenuti fino ad oggi sono la conseguenza delle nostre qualità e del duro lavoro che svolgiamo ogni giorno durante gli allenamenti».
Dalle cartelle cliniche si può capire se un atleta ha fatto uso di sostanze proibite. L'ultimo esame risale a martedì. Era programmato. «Ci permette di valutare la situazione anche rispetto a sei mesi fa - spiega Giovanni Falai, medico della società - Ad esempio valori come la emoglobina e l'ematocrito, se superano i livelli, indicano l'uso di eritroporetina». Il dosaggio ormonale del sangue serve a togliere eventuai sospetti sull'uso di sostanze dopanti. L'esame dell'urina, invece, mette in evidenza l'uso di stimolanti, anfetamine e anabolizzanti.

Le cartelle cliniche degli azzurri richieste dal Coni
Si sono presentati in sala stampa tutti con la cartella clinica tra le mani. Ognuno la sua. E hanno affidato al capitano il loro pensiero: «Qui dentro ci sono le nostre analisi - ha spiegato Massimiliano Cappellini - tutte quelle fatte da luglio dello scorso anno a oggi. Per pura combinazione ne avevamo programmate alcune anche per martedì.
E dentro ci sono i risultati. Tutto in regola, nessun minimo sospetto dell'uso di sostanze dopanti. Sono a disposizione di chi vuol vederle».
Lo stesso messaggio lo hanno inviato, ieri mattina attraverso un fax, alla Procura del Coni che sta indagando sull'Empoli. «Se non volete le cartelle cliniche - hanno scritto - diteci quali esami fare, anche a sorpresa, per dimostrare la nostra estraneità al fatto».
E la risposta del Coni non s'è fatta attendere: nel pomeriggio, accogliendo la richiesta del presidente Corsi - che vuole essere ascoltato dal procuratore antidoping - quelle cartelle sono state chieste. Le porterà il massimo dirigente azzurro, martedì pomeriggio, a Roma. «Abbiamo il sostegno dell'Associazione italiana calciatori - dice Cappellini, a nome dei compagni - per dare voce al nostro pensiero in merito a questa vicenda. Affermiamo con forza la nostra totale estraneità riguardo la presunta irregolarità nell'effettuazione del sorteggio antidoping delle scorse settimane. Intendiamo respingere e allontanare con fermezza qualsiasi coinvolgimento e responsabilità legati a questa storia. I risultati sportivi da noi ottenuti fino ad oggi sono la conseguenza delle nostre qualità e del duro lavoro che svolgiamo ogni giorno durante gli allenamenti».
Silvio Baldini ha partecipato da spettatore all'incontro voluto dalla squadra con la stampa. Poi ha sbottato: «Sono contento della decisione dei miei giocatori. Qualsiasi dubbio dev'essere fugato. Da ora in poi vogliamo solo parlare di calcio. Essere citati per meriti o demeriti sportivi».
A chi gli ha chiesto quali ripercussioni può avere questa vicenda sul gruppo ha risposto: «Stamani ho impegnato i miei ragazzi in un allenamento duro. Li ho visti allenarsi con tanta dedizione che quasi mi sono commosso. Non l'ho fatto per non vergognarmi. Ma ho detto loro che se da ora in avanti useremo questo spirito, siamo in grado anche di vincere tutte e dieci le gare che rimangono».

Baldini difende i suoi giocatori
Giornata importante sulla vicenda del doping
E' stata una giornata molto importante per la vicenda che coinvolge la società azzurra nella procedura dei controlli antidoping. Protagonisti i giocatori dell'Empoli, che hanno deciso di prendere la parola per mettere in chiaro il loro pensiero. Tutto è iniziato intorno alle 15, quando capitan Cappellini si è seduto in sala stampa (con accanto Silvio Baldini e intorno il resto del gruppo) e ha letto il comunicato scritto insieme ai suoi compagni. Dopo è intervenuto Silvio Baldini, che ha ribadito i concetti già espressi giovedì al termine del test-amichevole di Carrara. Il tecnico di Massa, tuttavia, è apparso più convinto che mai ed ha invitato i «colleghi furbini» a venire ad Empoli a verificare con i propri occhi le analisi del sangue a cui sono sottoposti suoi giocatori. Alcune dichiarazioni sono arrivate anche dal presidente Fabrizio Corsi e dal ds Pino Vitale. Finita la conferenza stampa, il dottor Falai e il massaggiatore Capaccioli si sono prestati a dare delucidazioni sui valori e su certi termini settoriali presenti nelle cartelle cliniche lasciate volontariamente sul tavolo dagli azzurri. Poco dopo le 16 sono state comunicate altre due notizie: l'incontro fissato a Firenze con l'avvocato D'Avirro e il fax della procura antidoping che spiega i motivi dell'interrogazione al medico sociale Ammannati

«Pensiamo solo al calcio»
Berti invita i compagni a concentrarsi sul campionato «Questa storia ci ha fatto arrabbiare ma siamo tranquilli»
C'è voglia di parlare solo di calcio nello spogliatoio azzurro. Di godersi, dopo la rabbia provocata dalla vicenda legata all'antidoping, i due giorni di relax concessi da Silvio Baldini ai suoi allievi. E Gianluca Berti invita i suoi compagni a restare concentrati sul campionato.
Silvio Baldini ha detto di essersi commosso durante l'allenamento sostenuto ieri mattina.
«Tutta questa storia ci ha fatto arrabbiare, ma noi siamo tranquilli e vogliamo dimostrare che ci meritiamo il primo posto. Così siamo ritornati ad allenarci con serenità, con la voglia di ripartire alla grande dopo la sosta. Anch'io ho avvertito delle bellissime sensazioni durante quell'allenamento».
Il tecnico ha aggiunto che l'Empoli può vincere le dieci partite che restano da giocare.
«Sono d'accordo. Questa squadra è forte, fortissima e non deve porsi dei limiti. Da luglio lavoriamo sodo e, a questo punto, il nostro obiettivo è di arrivare primi. Ce la possiamo fare».
Purtroppo ci siamo dimenticati in fretta della vittoria contro la Reggina. Un peccato vista l'impresa...
«Noi giocatori non ce la siamo dimenticata. E' stato un successo molto importante, una tappa di avvicinamento alla serie A. In molti pensavano ad un comodo pareggio, ma l'Empoli vuole tutto: non si accontenta. Fa parte della nostra mentalità».
Mentalità che ha contagiato proprio tutti: il gol di testa di Mirri ne è la testimonianza.
«Sono molto contento per Roberto. Ha sofferto tanto: stare fuori non è piacevole, soprattutto quando ci si allena bene durante la settimana. La sua rete, poi, è stata bellissima: per scelta di tempo ed esecuzione. Ha attaccato la palla e ha lasciato sul posto un difensore come Vargas. Bravissimo».
La sosta a cosa vi servirà?
«Per staccare un po' la spina e ritrovare la serenità della famiglia. Ho raccomandato ai miei compagni di restare concentrati sul campionato e di pensare che sarà una volata finale molto intensa».
Teme il ritorno della Salernitana?
«Temo solo l'Empoli. Nel senso che solo noi possiamo perdere questo campionato. Ma non succederà: siamo un gruppo deciso a tutto pur di vincere e, ripeto, vogliamo provare ad arrivare in testa alla classifica».
Como, Modena e Reggina: chi può insidiare il vostro primato?
«Sono tre ottime formazioni. Ma sarebbe un grave errore sottovalutare la trasferta di Crotone. Nel calcio nessuno ci sta a perdere in partenza, nemmeno i pitagorici che sono quasi spacciati. Sono convinto che sarà un'altra dura trasferta, da affrontare come le gare di Pistoia e di Cagliari».

«Ecco cos'è accaduto nel derby»
L'ufficio di Procura antidoping del Coni interrogherà Francesco Ammannati, medico sociale dell'Empoli, martedì alle ore 15: lo ha chiesto lo stesso medico. Ieri la Procura presieduta dall'avvocato Giacomo Aiello ha ascoltato il medico della Pistoiese e il dirigente Romeo Dozzi. Il primo a entrare nella stanza del procuratore federale è stato il medico sociale della Pistoiese, Michele Galli, che ha confermato di non essere stato presente al sorteggio. Subito dopo è stata la volta del dirigente della società arancione Romeo Dozzi il quale ha confermato che per lui il sorteggio era avvenuto regolarmente. La Procura ha deciso di capire perché sono stati sostituiti i cartoncini corrispondenti ai numeri di maglia dei giocatori empolesi. La segnalazione era arrivata il lunedì mattina sul tavolo dell'avvocato Aiello, con una raccomandata dell' ispettore federale Antonio Cervara, cioé di colui che presenziava alle operazioni di sorteggio tra il primo e il secondo tempo della gara. I cartoncini erano lacerati appositamente o si stato solo un caso? Assente, Ammannati, la palla e' passata nelle mani di Salvatore Cappicciola, l'ispettore spedito ad assistere alle operazioni antidoping di Empoli-Reggina (la partita successiva) con lo scopo di controllare se, effettivamente, quello contro la Pistoiese era stato frutto di un caso o se era prassi comune «modificare» il sorteggio antidoping. Cappicciola, conservando i tagliandi del sorteggio, per mezz'ora ha illustrato, con Biagio Martino, vicepresidente della commissione antidoping della Figc, tutto ciò che era successo nella gara con la Reggina. Cervara ha confermato che c'era qualcosa che non andava nei tagliandi del sorteggio. «Faccio da tre anni questo lavoro - ha detto Cervara - e soltanto in un'altra circostanza mi era capitato di sostituire i cartoncini. Però allora, alcuni di essi erano proprio strappati quindi la sostituzione e' stata automatica». A Pistoia, invece, non e' andata cosi'.«Quando mi sono accorto che qualcosa non andava - ha continuato - ho chiesto la sostituzione dei cartoncini».

«Non vogliamo vincere barando»
«Il medico? Se ha sbagliato pagherà» Il presidente Corsi «Siamo puliti, il primato è frutto del nostro lavoro»
Li guarda, annuisce, poi sbotta. Forse non avrebbe neppure voluto parlare. Ma alla fine, Silvio Baldini non ce la fa più. «Sono contento per la decisione che hanno preso i ragazzi - dice riferendosi alle cartelle cliniche rese pubbliche - Qualsiasi dubbio dev'essere fugato».
«Da ora in poi - prosegue l'allenatore - vogliamo parlare solo di calcio. Vogliamo essere citati per meriti o demeriti sportivi».
Resta l'amarezza per le chiacchiere, spesso a sproposito, spese anche dagli addetti ai lavori, in questi giorni. «Troppe allusioni - sottolinea Baldini - altre sarebbero vigliaccate. E se incontriamo vigliacchi sulla nostra strada sapremo come comportarci». L'allenatore vuol difendere l'onorabilità dei suoi ragazzi e della squadra. «Quel che ha fatto il medico - dice - non m'interessa». Quasi come se prendesse le distanze. E ancor di più lo fa il direttore sportivo. «Se siamo stati chiamati in causa - dice Pino Vitale - è perché forse abbiamo commesso uno sbaglio. Chi lo ha commesso pagherà. Ma questo non vuol dire che c'entri la squadra».
Su quel che è successo a Pistoia e poi con la Reggina in casa in occasione del sorteggio antidoping, nessuno s'esprime. «Lo spiegherà il nostro medico alla Procura, martedì, quando sarà interrogato. Quel che ci preme è che noi siamo a disposizione per mostrare la nostra estraneità al doping: diteci quale esame dobbiamo fare. E moi lo faremo».
Con Francesco Ammannati, i dirigenti hanno parlato a lungo, per fare chiarezza su quel che è avvenuto con i «talloncini» utilizzati per l'antidoping del dopopartita. «Il medico - dice Baldini - ci ha detto che è impossibile barare se non c'è l'accordo del commissario. Lui non ha ammesso di aver fatto i pallini su quei cartoncini».
L'allenatore poi torna sulla questione sportiva: «Vogliamo vincere - dice - senza barare, questa è la nostra filosofia».
«Siamo puliti, trasparenti - sottolinea il presidente Fabrizio Corsi - I risultati che abbiamo ottenuto in classifica sono il frutto del lavoro del tecnico e dei giocatori. Certo, rimane la rabbia di aver saputo tutto dai giornali. Fino a ieri sera non ci era stato comunicato nessun addebito rispetto a questa vicenda».

«Poi verrà il tempo delle querele...»
Il ds Vitale difende la squadra ma sembra scaricare il medico sociale
EMPOLI. Sarà interrogato martedì pomeriggio Francesco Ammannati, il medico sociale dell'Empoli, chiamato in causa dalla procura antidoping del Coni che lo sospetta di aver pilotato i sorteggi antidoping in occasione del derby Pistoiese-Empoli e della partita interna con la Reggina. Lo spostamento è stato chiesto dallo stesso medico che, in questo modo, avrà più tempo per preparare una linea difensiva, resa impossibile prima per la mancanza dei capi d'imputazione. Fino a ieri, l'Empoli non sapeva per quale motivo era stata chiamata in causa dalla Procura del Coni. Le contestazioni sono state formulate ieri: violazione dell'articolo 12 del regolamento antidoping. E articolo 2 del codice di giustizia sportiva.
Secondo la prima analisi fatta dai dirigenti azzurri la posizione della scoietà empolese sembrerebbe alleggerita rispetto a quello che avevano ipotizzato leggendo le «accuse» dai giornali. «Abbiamo appreso questa vicenda dalla stampa - spiega il presidente Corsi - E in qualche caso c'è stato qualcuno che aveva già formulato anche il verdetto».
A Roma, martedì, andrà anche lui. Ha chiesto di essere ascoltato insieme con il medico. Intanto sembra completato anche il collegio dei difensori: la candidatura di Coppi, ventilata in un primo momento, è caduta per incompatibilità. Il famoso legale ha dei rapporti di lavoro proprio con il Coni e non potrà difendere la società di piazza Matteotti. Ieri sera i dirigenti hanno incontrato l'avvocato fiorentino Antonino D'Avirro. Sarà lui ad affiancare la coppia di avvocati empolesi formata da Gianni Assirelli e da Stefano Artini.
Sulla linea difensiva, intanto, tutto è da mettere a fuoco. «Anche se un'idea l'abbiamo. La discuteremo con i legali» spiega Corsi.
Su quel che è successo in occasione del derby e nella gara interna con la Reggina, al momento non c'è chiarezza. Sottolinea il direttore sportivo Pino Vitale: «Se qualcuno ha sbagliato pagherà, ma la squadra non c'entra. È pulita». Quasi come se prendesse le distanze dal medico sociale, dalla sua azione contestata dagli ispettori del Coni. Ma non è l'unico avvertimento che danno nel clan azzurro: «In questi giorni - spiega ancora Vitale - in molti si sono divertiti a fare il tiro al bersaglio nei nostri confronti. Abbiamo fatto una lista dei cattivi. Appena questa storia finirà, partiremo con le querele. E coi soldi che ne ricaveremo, faremo tanta beneficienza».

Le annuncia il ds Vitale
E ora le querele
«Quante cattiverie. Quanto fiele. Inq uesti due giorni molti giornali si sono divertiti a giocare al tiro al bersaglio nei nostri confronti. Vi hanno partecipato anche alcuni addetti ai lavori». La rabbia è quella di Pino Vitale, il direttore sportivo dell'Empoli. Che annuncia: «State sicuri che non la passeranno liscia: abbiamo già preparato una lista con i nomi dei cattivi. Quando questa storia sarà finita passeremo alle querele. E coi soldi faremo tanta beneficienza».

DA PISTOIA
«Noi, nessuna denuncia»
In seguito a notizie pubblicate dalla stampa locale e nazionale, la Pistoiese respinge ogni accusa di interferenze nella vicenda Empoli. «La società ha fatto soltanto presente agli organi competenti - si legge in una nota del club arancione - un episodio accaduto prima del derby con l'Empoli del 3 marzo scorso. D'ora in avanti, giocatori, dirigenti e tecnici non potranno piu' rilasciare alcuna dichiarazione sulla vicenda. A nome del club parlera' soltanto l'avvocato Claudio Pini». Questa la risposta della società dopo alcuni articoli pubblicati dalla stampa, nei quali era riportata la notizia che sarebbe stato il presidente Luciano Bozzi a denunciare l'ingresso di un tesserato dell'Empoli nel locale dell'antidoping.

LA NAZIONE

Contestazione meno grave
I capi d'imputazione contestati all'Empoli riguardano l'articolo 12 del Regolamento antidoping (Violazioni delle norme) e l'articolo 2 del Codice di giustizia sportiva (responsabilità di persone fisiche e società). Non quindi l'articolo 1 che prevede sanzioni dall'ammenda alla penalizzazione. In questo caso si tratta di una contestazione meno grave

Rivendichiamo un 'merito'
Nell'attimo in cui il caso Empoli è esploso in tutti i suoi misteriosi e velenosi elementi c'è stata qualche 'bella mente' che ha voluto commentare: ma che ha combinato La Nazione tirando fuori questa brutta storia? Tutto perché un nostro giovane collaboratore appassionato di Internet aveva scovato le accuse che Michele Plastino aveva lanciato su un paio di televisioni di Roma e Napoli affermando, pur senza fare il nome dell'Empoli, come una delle quattro squadre in testa alla B fosse implicata in una combine doping.
Ebbene tali accuse sono state riprese sulle nostre pagine 'in anticipo' su tutta l'Italia, quando in pratica ancora nessuno o quasi nessuno sapeva del presunto 'bubbone' che sarebbe scoppiato. L'Empoli invece sapeva. Ecco perché la segnalazione de La Nazione è stata preziosa, proprio perché ha regalato alla società azzurra ventiquattro ore di vantaggio su tutto il can can scoppiato poi sui maggiori quotidiani nazionali, sportivi e non.
Così, lo stesso presidente Fabrizio Corsi, sentendosi chiamare da mezza Italia ha avuto tutto il tempo di assorbire il colpo basso e riproporsi fin da subito in un attacco che, stando alle prime impressioni, dovrebbe alla fine risultare vincente.

Non Coppi torna D'Avirro
Non più Franco Coppi ma Nino D'Avirro. L'Empoli ha dovuto cambiare il legale difensore perchè l'avvocato romano, docente di diritto penale alla 'Sapienza' e legale di Giulio Andreotti nel processo per mafia e del professor Bruno nel caso dell'omicidio di Marta Russo, è anche consulente del Coni e ci sarebbero motivi di incompatibilità nell'incarico. I dirigenti azzurri, finora assistiti dagli avvocati Stefano Artini e Gianni Assirelli, hanno incontrato ieri sera D'Avirro a Firenze. Si tratta di un penalista che ha già esperienza nel campo della giustizia sportiva, infatti ha già difeso l'Empoli nel processo per il presunto accordo con la Triestina.

«Sono arrabbiato, stavolta è troppo»
Vorrebbe affidarsi al comunicato che viene consegnato alla stampa, vorrebbe far parlare solo la squadra, vorrebbe stare zitto il più possibile per lasciare spazio ai fatti, quelli che qualcuno sta cercando - non si sa bene come - di mettere in discussione. Ma Fabrizio Corsi va oltre e non potrebbe essere altrimenti. Avendo visto crescere questo piccolo 'miracolo' col passare dei mesi, sapendo quanta fatica sia stata necessaria per arrivare a certi traguardi, è impossibile per il presidente azzurro non andare oltre e difendere a spada tratta una squadra che ha costruito il suo primo posto solo ed esclusivamente sulle solide fondamenta del lavoro e della correttezza sia in campo che fuori. «Abbiamo ufficialmente chiesto all'ufficio di procura antidoping del Coni di essere sottoposti senza indugio e senza preavviso ad ogni e qualsivoglia esame o accertamento. Chiunque vuole può prendere visione delle cartelle relative agli esami di tutta la stagione che i ragazzi hanno messo a disposizione. Di più non possiamo fare».
Quali sono le accuse a vostro carico?
«Al momento l'unica comunicazione ufficiale che è giunta è quella che riguarda due convocazioni: quella del nostro medico e la mia a Roma. Andremo insieme in procura martedì 26 alle 15, dopo il rinvio dell'interrogatorio del dottor Ammannati, programmato per ieri mattina. Il resto lo abbiamo letto sui giornali ed è francamente difficile organizzare una difesa non su contestazioni che ci vengono mosse ufficialmente dai competenti organi, ma su articoli di stampa. La situazione, al momento, è questa. Noi restiamo a disposizione per qualunque chiarimento. Non abbiamo niente da temere o da nascondere».
Più preoccupato o arrabbiato?
«Più arrabbiato. Qualcuno ha oltrepassato i limiti. Ora non sarebbe elegante farlo, ma al momento giusto tireremo fuori tutto dal cassetto».
Che idea vi siete fatti dell'intera vicenda?
«In attesa di avere le carte ufficiali, ci siamo fatti un'idea di cosa può essere successo e degli elementi che dovremo mettere sul tavolo. Ma ora non è certo il momento di dire di più perchè non possiamo sapere di più. Serve una verifica reale degli addebiti che ci vengono mossi».
Baldini ha detto che c'è chi non sa perdere sul campo.
«Io dico che in giro c'è tanta invidia. Ma ripeto, stavolta c'è chi ha superato il limite».
Fra l'altro nell'ambiente vi siete fatti conoscere ed ammirare per la vostra serietà.
«Io da sportivo certe cose le so. Se vedo una squadra di Zeman che in primavera viene fuori, fa risultati e corre più degli altri non penso a chissà cosa. So che con i suoi metodi di lavoro la cosa è normale e casomai ci sarebbe da meravigliarsi del contrario. Fare questi ragionamenti mi conforta. Lo stesso vale per la nostra squadra».
Sembrano essere tornati vecchi fantasmi.
«Anni fa noi pagammo per una vicenda assurda e siamo stati gli unici a farlo. Allora l'ho vissuta in modo diverso, soffrendoci anche a livello personale. Stavolta è diverso e l'ho detto anche alla squadra. Le mie certezze superano le accuse che si sentono dire. Per questo sono molto più sereno perchè l'Empoli non ha niente da nascondere e più che mettere a disposizione le analisi non possiamo davvero fare».

«Ci sono documenti utili al caso. La fuga di notizie ci ha sorpreso»
L'avvocato Giacomo Ajello, capo della Procura antidoping del Coni, è intervenuto a una trasmissione di Radioincontro chiarendo alcuni aspetti della vicenda. Innanzitutto la fuga di notizie: «La Procura stava facendo un lavoro sotto copertura abbastanza articolato e con tempi più lunghi di quelli che ci impongono adesso le rivelazioni giornalistiche».
L'inchiesta: «Dopo Empoli-Reggina ci è sembrato opportuno avere dei riscontri più robusti. Abbiamo in mano elementi documentali utili al caso, nonostante l'inchiesta prosegua. Noi continuiamo a fare una serie di verifiche ad ampio raggio, non so se otterremo risultati analoghi a quelli che avremmo ottenuto senza la fuga di notizie».
I possibili sviluppi: «Il regolamento non prevede una norma che contempli quanto è accaduto. I controlli si devono svolgere secondo le modalità previste dal regolamento e quando si transige bisogna prendere dei provvedimenti come se si trattasse di un problema di positività. Il regolamento antidoping prevede la possibilità di annullamento di singole gare o di sospensione di tesserati della società. Si può incorrere anche in sanzioni pecuniarie». Un sol caso trattato: «Ci stiamo occupando solo dell'Empoli. Con la società azzurra non abbiamo avuto rapporti fin da subito perché non c'erano gli estremi».
Poi Ajello critica anche l'attuale sistema antidoping... «Non è certamente perfetto. Il problema del doping è bifronte: colpisce la regolarità della competizione sportiva e la salute degli atleti. Per questo duplice motivo merita di essere contrastato. L'auspicio è quello di arrivare a un'armonizzazione con gli organismi internazionali. Intanto sta partendo una nuova campagna 'La mia vita prima di tutto' che prevede test ematici periodici. E' più sofisticata di quella precedente 'Io non rischio la salute'»


22/03/2002

ANSA  - 2002-03-22 - 18:22:21
20020322-EMPOLI-SPR-CALCIO: DOPING : EMPOLI , BALDINI - L' allenatore dell' Empoli, Silvio Baldini, durante la conferenza stampa di questa mattina dove ha spiegato la sua posizione e quella della squadra riguardo all' accusa indirizzata alla società su un caso non chiaro di analisi doping. MARCO BUCCO/ANSA/JI

ANSA  - 2002-03-22 - 11:34:00
CALCIO: Doping, rinviata audizione medico dell'Empoli
ROMA - Si terra' martedi' prossimo, alle 15, l'attesa audizione del medico sociale dell'Empoli, Francesco Ammannati, alla Procura antidoping del Coni, che sta indagando sulle presunte irregolarita' nei controlli antidoping di alcuni giocatori della squadra toscana, attuale leader della classifica di serie B. Il professionista ha chiesto e ottenuto di posticipare la sua convocazione, prevista per oggi. Questa mattina sono presenti in Procura a Roma il medico della Pistoiese e il dirigente Romeo Dozzi. (ANSA).

LA NAZIONE

E' ufficiale l'apertura dell'inchiesta
E' ufficiale l'apertura dell'inchiesta da parte della Procura antidoping del Coni sui presunti casi di pilotaggio sui sorteggi dei giocatori che si devono sottoporre all'esame delle urine alla fine di ogni gara. Il procedimento riguarda l'Empoli e sarebbero due gli episodio incriminati: il derby Pistoiese-Empoli, dello scorso 3 marzo, e Empoli-Reggina di domenica scorsa al 'Castellani'. Questa mattina a Roma il medico sociale azzurro dottor Francesco Ammannati sarà ascoltato dall'ufficio delle istruttorie. Insieme a lui anche il medico della Pistoiese e un dirigente accompagnatore degli arancioni, oltre che alcuni ispettori della Figc.
Intanto il presidente azzurro Fabrizio Corsi annuncia un possibile ricorso alla giustizia ordinaria anche per questo oggi è previsto un colloquio con l'avvocato penalista romano Coppi.
I primi sospetti sulle irregolarità sarebbero partiti dal presidente della Pistoiese, l'empolese Luciano Bozzi.
La città ora si interroga
«Al di là di quello che scritto sui giornali cosa c'è di vero in tutta questa storia?» Più curiosi che preoccupati, i tifosi azzurri per strada chiedono ai rappresentanti della stampa locale di fornire delle indiscrezioni in più sulla vicenda che ieri ha avuto molta eco su tutta la stampa.
Di fronte alle nuove accuse nei confronti della squadra la reazione dei tifosi è comunque improntata al fatalismo. Il sorriso è quello sarcastico di chi vede le prime scene di un film già visto due volte. I commenti prudenti, nella speranza che il finale sia diverso.
Graziano Mori dei Rangers: «Quando pensavamo di aver praticamente già raggiunto l'obiettivo un nuovo ostacolo si pone sulla strada della squadra. Non si sa quasi niente, dunque parlare adesso è quasi impossibile. In generale io sono dell'opinione che se ci sono delle responsabilità queste vadano punite. Il recente passato però insegna che spesso vengono adottati due pesi e due misure». Il riferimento è alla penalizzazione per il caso Farina e al fatto che nello stesso anno sia stata archiviata l'inchiesta sul caso di Venezia-Bari.
Athos Bagnoli dell'unione club invece sceglie la strada della prudenza. «Preferisco non parlare - dice - perché al momento della vicenda non si sa quasi niente. Posso solo dire che ho fiducia nella società e nel lavoro di tutto lo staff tecnico. Per il resto non posso commentare perché tutto è ancora all'inizio e si rischia di commentare qualcosa della quale non si conoscono tutti gli aspetti».
Azzurri tutti in 'silenzio stampa
Bocche cucite da parte dei tesserati dell'Empoli. La società è stata chiara imponendo il 'silenzio stampa' su questa vicenda fino a che non sarà chiarita la posizione del club azzurro. Un atteggiamento più che comprensibile da parte dei giocatori e anche del dottor Francesco Ammannati in attesa di nuovi sviluppi. Chiaramente la squadra di Silvio Baldini sta cercando di rimanere il più possibile distaccata dal clamore suscitato in città e in tutto il mondo calcistico dall'apertura dell'inchiesta della procura antidoping. In questo senso la trasferta di ieri a Massa per il test con l'Atletico Carrara e la cena in un locale della Versilia è riuscita a regalare momenti di tranquillità e di coesione al gruppo azzurro.
Il caso ha avuto un'ampia eco sui media
I quotidiani nazionali ieri hanno dato ampio spazio, con titoli a caratteri cubitali, sul presunto caso dei prelievi antidoping irregolari che riguarderebbe l'Empoli con tanto di inchiesta aperta. Il Corriere della Sera ad esempio titola: 'Empoli denunciato: prelievo antidoping irregolare. La società in testa alla B dovrà rispondere alla Procura del Coni'.
La Repubblica è altrettanto esplicita: 'Serie B nella bufera inchiesta sull'Empoli. Nel mirino i test antidoping della capolista. Un mese di indagini tra sospetti e trappole degli 007 della Federcalcio, la società toscana rischia grosso'. Anche il quotidiano partenopeo Il Mattino dà ampio spazio alla vicenda inserendola in prima pagina: 'Scandalo doping in serie B. Coinvolta una delle prime quattro. Il Napoli torna a sperare nella A'.
I quotidiani sportivi danno ovviamente grande risalto. La Gazzetta dello Sport in prima pagina: 'Pasticci antidoping. Nei guai l'Empoli. Partita un'inchiesta'. E poi all'interno: 'La capolista della B avrebbe cercato di evitare i controlli'. Il Corriere dello Sport avanza un punto interrogativo: 'Empoli, sorteggi pilotati? Nel mirino le gare con Pistoiese e Regina: inchiesta della Procura Coni. A rischio la promozione in serie A'.
In tv tutti i telegiornali nazionali di Rai, Mediaset e La 7 hanno dato spazio al caso.
A scatenare la bufera una voce 'velenosa Dopo... l'ufficialità
Da una velenosa indiscrezione che aveva molto il sapore di 'bufala' e poco di verità è emersa un'intera vicenda che, a quanto pare, la Procura antidoping del Coni voleva tenere ancora segreta per cercare di indagare ulteriormente e in modo più approfondito. E invece lunedì sera Michele Plastino, giornalista romano, durante il suo programma sportivo 'Goal di Notte' in onda su Canale 21 in Campania, si è lasciato andare un'indiscrezione su un presunto caso di doping ai vertici della serie B. Alla luce degli sviluppi anche il diretto interessato ha commentato: «Non credevo di creare tutto questo polverone». Michele Plastino ha parlato in diretta... «Di un'inchiesta su una vicenda di presunte irregolarità sul doping di una delle prime quattro della serie B». La notizia martedì pomeriggio è stata ripresa dal sito Internet www.tifonet.it. Si tratta di un sito Web dedicato soprattutto ai tifosi e pare che la segnalazione sia arrivata proprio dal Sud. Quindi mercoledì le pagine sportive empolesi de La Nazione hanno segnalato l'uscita di Plastino, che a questo punto è stato ben imbeccato dai suoi informatori. Oltre al nostro giornale la notizia ha trovato spazio su La Provincia di Como e su Cronache del Sud, quotidiano di Salerno. Il resto è storia di ieri con tutti i maggiori quotidiani che si sono 'tuffati' sulla notizia. Infatti mercoledì si è registrato un tam-tam mediatico fra le varie redazioni dei giornali a caccia di indiscrezioni, conferme e verifiche. Ieri poi la prova dell'apertura di un'inchiesta da parte della Procura antidoping con la comunicazione ufficiale nella sede di Piazza Matteotti. Ma come spesso accade in queste situazioni la notizia era giunta alla dirigenza della società azzurra solo attraverso i giornali.

IL TIRRENO

La Procura convoca il medico dell'Empoli
Sarà ascoltato dall'Antidoping con altre 5 persone Una voce: l'inchiesta presto potrebbe «allargarsi» Nel mirino i controlli dopo il derby di Pistoia e la sfida con la Reggina
L''inchiesta sull'Empoli c'è e, come avevamo anticipato, sono i sorteggi antidoping ad essere nel mirino del Coni. Alcune irregolarità sarebbero state notate nei controlli relativi al derby con la Pistoiese del 3 marzo e alla partita di domenica scorsa contro la Reggina. Anzi, secondo fonti romane nella seconda circostanza sarebbe scattata una vera e propria «trappola» per verificare i sospetti emersi in precedenza. Ma di sicuro, per ora, c'è solo che la Procura antidoping stamattina inizierà gli interrogatori e ha convocato il dottor Francesco Ammannati, medico dell'Empoli.
Gli interrogatori. A Roma, con Ammannati, saranno ascoltati anche il vicepresidente della commissione antidoping della Figc, Di Martino, gli ispettori Salvatore Cappicciola e Antonio Cervara, il dirigente della Pistoiese Dozzi, il medico degli arancioni Galli. Gli interrogatori inizieranno alle 11. Martedì, invece, alle 15 sarà ascoltato il dottor Martinelli della Figc.
L'accusa. Secondo le indiscrezioni al momento dei controlli del dopo-derby, il commissario dell'antidoping avrebbe notato irregolarità sui talloncini nei quali vengono segnati i numeri di maglia dei giocatori. Avrebbe addirittura chiesto una nuova scheda e il sorteggio sarebbe stato poi regolare (Grella e Bresciano i controllati). Il commissario, però, avrebbe segnalato i sospetti alla Procura, che avrebbe fatto scattare una trappola (con esiti negativi per gli azzurri) in occasione di Empoli-Reggina (Rocchi e Cappellini gli estratti).
La difesa. Ma si pone subito una questione. Le schede per l'antidoping, vengono preparate dalla società di casa. Dunque sarebbe stato, semmai, un addetto della Pistoiese a contrassegnare i giocatori dell'Empoli da estrarre. Ieri il dottor Ammannati è rimasto in silenzio. Si è lasciato sfuggire solo un «sono tranquillo». Ma anche Romeo Dozzi, dirigente della Pistoiese che ha seguito la procedura (il dottor Galli stava curando un infortunato) ha smorzato i toni. «Il sorteggio? Non di visto niente di strano - ha detto - e lo ripeterò anche alla Procura». Anche Barbieri, il medico del Coni che poi ha effettuato l'esame, cade dalle nuvole. «Il mio compito - spiega - è quello di fare il prelievo. Davanti a me si sono presentati i due giocatori sorteggiati e mi sono limitato ad eseguire il test». L'Empoli ha un altro punto a suo favore: tutti i test sono risultati negativi.
Il rischio. Se l'Empoli risultasse colpevole potrebbe rischiare da una semplice ammenda alla penalizzazione in classifica (che sarebbe tale da pregiudicare l'eventuale promozione). La società, infatti, potrebbe essere accusata di aver violato l'articolo 1 (slealtà sportiva). Oppure il meno grave articolo 34 (elusione dei controlli).
L'avvocato. Ad ogni modo, per far valere le sue ragioni, l'Empoli ha già scelto il suo legale (dopo un incontro con l'avvocato Artini). L'Empoli si avvarrà dell'avvocato Coppi, già difensore di Andreotti.
La novità. Ma c'è una voce nuova, che si è diffusa in serata. La Procura starebbe indagando non solo sull'Empoli, ma su molte società di A e B. Si teme, insomma, che il sistema dei sorteggi pilotati sia una prassi comune del calcio. L'inchiesta, insomma, potrebbe presto allargarsi. A cominciare, forse, dalla Reggina.
Corsi e Baldini: «Solo perché siamo i più forti»
Serenità per le inchieste, rabbia per il clamore suscitato dalla notizia. Stati d'animo opposti, a Empoli, per l'inchiesta della Procura antidoping. E' il presidente Fabrizio Corsi a parlare della vicenda. «Sono tranquillo - spiega - perché conosco i nostri metodi di lavoro e la nostra trasparenza. Sono arrabbiato, però, perché si è innescato un meccanismo che getta una pesante ombra sulla nostra immagine. Per questo siamo pronti a far valere le nostre ragioni, magari facendo ricorso alla magistratura ordinaria». Il massimo dirigente, in particolare, è indispettito per il modo in cui si è diffusa la notizia. «Sicuramente - insiste - c'è qualcosa che non quadra. Una tv ne ha parlato domenica alle 19, a poche ore dalla fine della partita contro la Reggina».
Alla squadra è stato ordinato di non parlare della vicenda, ma ieri Silvio Baldini ha detto la sua. «Mi dispiace perché questo gruppo di ragazzi sta lavorando con grande impegno e grande spirito di sacrificio. Queste accuse infangano quanto facciamo e potrebbe togliere serenità ai ragazzi». Del resto, lo stesso allenatore si dice tranquillo. «Sono sereno - spiega Silvio Baldini - perché so come lavoriamo e quanto lavoriamo. Forse tutto questo è nato perché non riescono a fermare l'Empoli sul campo e ci provano con altri metodi». Solidarietà all'Empoli è stata epressa anche dal sindaco Vittorio Bugli. «Sono certo che l'Empoli non ha niente a che fare con questa storia. L'Empoli si avvale di dirigenti seri e competenti e i tifosi possono stare tranquilli: non succederà niente ai ragazzi di Silvio Baldini». E i tifosi? C'è chi preferisce non parlare, chi, come gli ultrà, si dicono tranquilli e sicuri del comportamento dell'Empoli.
Così avviene il sorteggio dei giocatori
Il sorteggio, dunque, è nel mirino della Procura antidoping. Sarebbe «truccato», secondo l'accusa. E allora cerchiamo per prima cosa di capire come avviene. La società di casa, e solo la società di casa, ha a disposizione un foglio di carta composto da talloncini staccabili, che consegna al commissario antidoping. Questi lo complila, staccandone le varie parte e scrivendo su ogni pezzettino il numero della maglia di un giocatore, fino a completare le liste dei 18 delle due formazioni impegnate. Nel corso dell'intervallo i medici (o i dirigenti) Delle due squadre, davanti al commissario, effettuano l'estrazione dei due giocatori (per squadre) che dovranno effettuare il controllo e di due eventuali riserve. Il rappresentante dell'antidoping, poco prima della fine della partita, si avvicina alle panchine e notifica gli estratti ai medici o ai dirigenti accompagnatori delle due squadre. A fine partita avviene il prelievo di urina, dal medico addetto, che poi invia i campioni ai vari laboratori. Il commissario, però ha il compito di segnalare subito alla Procura antidoping eventuali comportamenti scorretti o sospetti.
Nel mondo del calcio
Il ct Gentile è innocentista, Sonzogni no
Naturalmente c'è anche chi spera in una dura punizione ai danni dell'Empoli. Come, ad esempio, Cappioli, capitano del Palermo. «Inutile negarlo: è uno spiraglio in più nella corsa per la promozione». Sulla vicenda è intervenuto anche l'allenatore del Palermo, Mutti. «Non auguro a nessuno di finire coinvolto in queste vicende, ma se qualcuno ha sbagliato deve pagare». Dure, invece, le dichiarazioni di Sonzogni, l'anno scorso alla guida del Palermo e quest'anno esonerato dall'Avellino. «Può essere che l'Empoli sia davvero coinvolto in questa vicenda, anche perché è una voce che circola da qualche tempo. Di solito le voci nascondono qualche verità. Ma non è un fatto nuovo per l'Empoli: anche quando era in serie A si diceva che, per certi versi, si bombassero». Contenuta la reazione della Reggina. Il presidente Foti si è limitato ad una battute. «Seguiremo la vicenda, ma non tocca a noi esprimere o azzardare giudizi su fatti che non conosciamo». Gentile, ct dell'Italia Under 21, crede nella buona fede della società azzurra. «Ci vogliono le prove certe: è già successo in passato che accuse del genere si siano rivelate infondate. Confido nella buona fede dei giocatori e della società». Infine Zeman, tecnico della Salernitana. «Se dovesse accadere qualcosa, sarei dispiaciuto per il calcio».
LE REAZIONI
Corsi: «Ci rivolgeremo alla giustizia ordinaria» Baldini: «Provano a fermarci fuori dal campo»
«Come sto? Da una parte sono tranquillo, dall'altra molto, molto arrabbiato». Fabrizio Corsi, presidente dell'Empoli, è pronto a giurare sull'innocenza della sua società e dei suoi tesserati. A suo avviso non ci saranno problemi a fare chiarezza su tutta la vicenda, ma certo il clamore suscitato dalla notizia - e soprattutto il modo in cui è uscita - non lo convincono affatto.
«Sono tranquillo - spiega - perché conosco i nostri metodi di lavoro e la nostra trasparenza. Sono arrabbiato, però, perché si è innescato un meccanismo che getta una pesante ombra sulla nostra immagine. Per questo siamo pronti a far valere le nostre ragioni, magari facendo ricorso alla magistratura ordinaria». Il massimo dirigente, in particolare, è indispettito per il trattamento subito da alcuni organi di informazione e per il modo in cui si è diffusa la notizia. «Sicuramente - insiste - c'è qualcosa che non quadra. Noi siamo stati gli ultimi a sapere le cose, mentre una tv privata avrebbe dato la notizia domenica alle 19, a poche ore dalla fine della partita contro la Reggina».
Il sospetto, la paura dei tifosi è che ci sia una congiura. «Ripeto che noi siamo sereni. Forse - ammette Corsi - abbiamo passato una giornataccia l'altro ieri, quando si erano diffuse le voci più disparate e non sapevamo neanche quale accusa si venisse mossa. Oggi non è così, perché ripeto, i nostri metodi di lavoro sono cristallini. Potrebbe testimoniarlo anche Zeman, che spesso ha seguito i nostri allenamenti quando era disoccupato. Baldini è come lui: ha la cultura del lavoro. Ed è per questo che loro squadre corrono. In più non ci sono casi di positività registrati, e questo è importante, fondamentale».
E la squadra? «Sono arrabbiato, perché non si rendono conto di quello che gli sta succedendo intorno. Speriamo che questa storia si risolva il prima possibile».
Alla squadra è stato ordinato di non parlare della vicenda, ma ieri Silvio Baldini ha detto la sua. «Mi dispiace perché questo gruppo di ragazzi sta lavorando con grande impegno e grande spirito di sacrificio. Queste accuse infangono quanto facciamo e potrebbe togliere serenità ai ragazzi. Speriamo che questo non accada».
Del resto, lo stesso allenatore si dice tranquillo. «Sono sereno - spiega Silvio Baldini - perché so come lavoriamo e quanto lavoriamo. Forse tutto questo è nato perché non riescono a fermare l'Empoli sul campo e ci provano con altri metodi».
Autorità e tifosi non ci stanno «Siamo puliti, questo è sicuro»
Non ha nessun dubbio Vittorio Bugli: l'Empoli è solo vittima di una situazione inverosimile. Il sindaco è sereno e le sue parole cercano di tranquilizzare i tifosi. «Sono certo che l'Empoli non ha niente a che fare con questa storia. Non conosco bene come funziona il procedimento per i controlli antidoping, ma confido nella serietà di Corsi e dei suoi collaboratori. L'Empoli si avvale di dirigenti seri e competenti e i tifosi possono stare tranquilli: non succederà niente ai ragazzi di Silvio Baldini». Il primo cittadino empolese, tuttavia, spera che sia fatta chiarezza al più presto. «Queste situazioni sono delicate e rischiano di assumere le somiglianze di una spada di damocle per l'Empoli. Dunque, è necessario che sia fatta subito chiarezza, per dimostrare che il club azzurro è estraneo alla vincenda». Sulla stessa lunghezza d'onda Gianni Cerrini, assessore allo sport. «Conosco bene Corsi e gli altri dirigenti: sono persone corrette e non penso minimamente che la squadra possa subire una penalizzazione. Sono sereno e spero che tutto si risolva in fretta. L'Empoli merita la serie A ed è solo grazie all'impegno e al lavoro che svolge durante la settimana se è così in alto». Il tifo organizzato, invece ha scelto di conoscere meglio gli sviluppi della storia. «Preferisco non parlare - dice Athos Bagnoli, presidente dell'Unione club azzurri - sono troppo deluso. Non capisco perché si voglia sempre danneggiare l'Empoli. Speriamo solo che non si ripeta un secondo caso-Farina». Fiducioso Claudio Tasso, uno ultrà più rappresentativi della Maratona. «Ho piena fiducia nei nostri dirigenti: altrimenti che ci andiamo a che fare allo stadio? Insomma, noi ultrà siamo tranquilli e ottimisti».


21/03/2002

ANSA  -   2002-03-21 - 18:37:00
CALCIO Doping, "Empoli pronto a rivolgersi a magistratura Il presidente del club dice di essere "tranquillo"
EMPOLI - Per difendere l' immagine dell' Empoli, macchiata da un presunto pilotaggio dei sorteggi antidoping, il presidente del club azzurro, Fabrizio Corsi, è pronto a rivolgersi alla magistratura. "Conosco come lavorano gli uomini della mia società e credo nella trasparenza e nella correttezza dei loro metodi. Per questo - ha detto - sono tranquillo e per difenderci non escludo il ricorso alla giustizia ordinaria. La società ha subito un danno d' immagine e il lavoro del tecnico e dei giocatori è stato infangato". Per avvalorare l' onestà del lavoro di Baldini, paragona il suo tecnico al paladino dell' antidoping Zdenek Zeman. "Baldini è come Zeman, crede solo nel lavoro. Non è un caso che in primavera le squadre del tecnico boemo e quelle di Baldini corrano molto: raccolgono i frutti della preparazione". (ANSA).

ANSA  -   2002-03-21 - 17:30:00 
CALCIO: Empoli, Procura Coni convoca anche ispettori Figc
ROMA - La Procura antidoping del Coni ha convocato per domani anche gli ispettori della federcalcio e alcuni dirigenti della Pistoiese in merito all'inchiesta su presunte irregolarita' nei controlli antidoping dell'Empoli. Saranno ascoltati il vicepresidente della commissione antidoping della Figc, Biagio Di Martino, gli ispettori federali Salvatore Cappicciola e Antonio Cervara, il dirigente della Pistoiese Romeo Dozzi e il medico sociale Paolo Stringara, e il medico dell'Empoli Francesco Ammannati. Martedi' 26 marzo sara' invece ascoltato il dottor Domenico Martinelli, della Figc. (ANSA).

ADKRONOS: 21-MAR-02 ore 16

CALCIO: PROCURA ANTIDOPING APRE INCHIESTA SULL'EMPOLI
DOMANI AL CONI SARANNO INTERROGATI DIRIGENTI FIGC E SOCIETA'

Roma, 21 mar. - (Adnkronos) - La procura antidoping del Coni procede nell'inchiesta sull'Empoli. Per questo, ha disposto per domani alle 11 la convocazione di Biagio Di Martino, vicepresidente della commissione federale antidoping della Figc; Salvatore Cappicciola e Antonio Cervara, ispettori della Figc; Romeo Dozzi e Paolo Stringara, dirigente e medico sociale della Pistoiese; Francesco Ammannati, medico sociale dell'Empoli. Il 26 marzo alle 15 e' stato convocato Domenico Martinelli, rappresentante della Figc.(Flo/Rs/Adnkronos)

CORRIERE DELLA SERA 21/03/2002

IL CASO / La società in testa alla B dovrà rispondere alla Procura del Coni
Empoli denunciato: prelievo antidoping irregolare
ROMA - L’Empoli è stato denunciato nei giorni scorsi alla Procura antidoping del Coni. L’ufficio guidato dall’avvocato Giacomo Aiello ha immediatamente aperto un procedimento a carico della società toscana, attualmente in testa alla classifica della serie B, in seguito ad alcune presunte irregolarità che sarebbero state commesse durante il sorteggio e il prelievo antidoping effettuati nella partita giocata dall’Empoli quattro giorni fa contro la Reggina (2-1). Il sospetto della Procura antidoping è che i toscani abbiano escogitato un metodo per aggirare i controlli antidoping. Siamo, naturalmente, ancora nel campo delle ipotesi di accusa, e il condizionale è più che mai d’obbligo. Tuttavia questa storia nascerebbe in occasione del derby tra lo stesso Empoli e la Pistoiese (3 marzo scorso). Quella domenica la squadra allenata da Baldini avrebbe cercato di sostituire i due giocatori sorteggiati dall’antidoping, dicendo che avevano urgenza di partire subito dopo l’incontro.
L’ispettore federale, che si sarebbe precedentemente accorto della presenza di minuscoli puntini su due biglietti recanti i numeri dei calciatori sorteggiati, ha prima respinto la richiesta di scambio, e poi ha stilato un rapporto che ha inviato al dottor Pino Capua, responsabile della Commissione antidoping della Federcalcio. Il quale, a sua volta, ha subito girato la pratica alla Procura del Coni.
Domenica scorsa, contro la Reggina, sarebbe scattata la trappola messa a punto dagli inquirenti. Al sorteggio antidoping si è presentato infatti un altro ispettore che avrebbe volutamente lasciato mano libera agli incaricati dell’Empoli. Ha annotato i numeri sui due biglietti recanti sempre i puntini, ha aspettato il sorteggio, ha verificato che i giocatori dell’Empoli che sarebbero stati testati all’antidoping corrispondevano proprio a quei numeri e ha nuovamente informato i capi.
L’avvocato Aiello nelle ultime ore avrebbe già messo a punto le convocazioni al Foro Italico degli interessati da interrogare su questa vicenda. D’altra parte, ad esempio, per la Procura del Coni il nome del dottor Giovanni Falai, uno dei medici dell’Empoli, non è del tutto estraneo alla sua attività. Contemporaneamente, la Commissione della Federcalcio, guidata da Capua, si è attivata per vedere se è il caso (e sarà probabilmente il caso) di «blindare» seriamente il meccanismo del sorteggio antidoping. Una prima fase, purtroppo, nonostante lo scandalo dei controlli fasulli del vecchio laboratorio dell’Acquacetosa (’98), rimasta a galleggiare in una zona d’ombra che fa ancora comodo a chi vuole «barare».
La circolazione di questa notizia, così delicata e riservata, ha molto irritato la Procura antidoping. Che proprio in seguito a queste segnalazioni sull’Empoli, aveva predisposto un piano per verificare se questo e altri «trucchi» venivano praticati in altre parti, in altri campionati e da altre società. In questo modo, invece, un lavoro ad ampio raggio è stato praticamente stroncato sul nascere. È verosimile ipotizzare l’interesse di qualcuno a portare subito a galla quest’inchiesta?
Non solo. Se le ipotesi accusatorie della Procura dovessero essere confermate dall’indagine, nascerebbero automaticamente almeno un paio di domande cruciali: perché quei trucchi? Che cosa dovevano nascondere?

LA GAZZETTA DELLO SPORT 21/03/2002

L'ombra lunga del doping sull'Empoli
La Procura Coni accelera i tempi dell'inchiesta, appena aperta: si indaga su presunte irregolarità nei controlli di alcuni giocatori della capolista di B.
MILANO, 21 marzo 2002 - Voci, supposizioni, tensione, ma anche molta rabbia. A Empoli si respira un'atmosfera irreale, che fa a pugni con l'entusiasmo dopo la conquista del primo posto in serie B. A minare i sogni di gloria della società toscana è l'ombra lunga del doping. Tutto era nato mercoledì, allorché un'emittente televisiva romana aveva diffuso la notizia di un presunto caso di doping collettivo in cui sarebbe coinvolta una delle prime quattro squadre del campionato cadetto. Dito indice poi puntato proprio sulla squadra toscana.
Ora la Procura del Coni accelera i tempi dell'inchiesta, appena aperta: si indaga su presunte irregolarità nei controlli antidoping di alcuni giocatori del club toscano. L'ufficio che si occupa delle istruttorie ascolterà venerdì alle 12 a Roma il medico sociale del club toscano, Francesco Ammannati. Sempre in giornata la procura antidoping potrebbe sentire altri rappresentanti dell'Empoli, mentre per sabato è in cantiere probabilmente l'audizione del medico sociale della Pistoiese. Il fascicolo della procura è stato aperto dopo la segnalazione del capo ispettore antidoping della Federcalcio, a seguito di sospetti sui controlli effettuati su Empoli-Reggina, domenica scorsa. Sotto osservazione è finita anche Pistoiese-Empoli, del 3 marzo. Per ora, l'inchiesta del Coni si incentra esclusivamente sull'Empoli. Ma non è escluso che a breve si estenda. Il vertice societario è intanto riunito per decidere la strategia societaria.
Le voci circolanti nelle ultime ore sulle indagini sono state accolte con scetticismo e anche ironia dall'amministratore delegato della società azzurra. "Ma scherziamo - ha dichiarato Francesco Ghelfi - sono tranquillissimo e con la coscienza a posto come lo è tutta la squadra". "Ogni trenta-trentacinque giorni i nostri giocatori si sottopongono agli esami del sangue. L'ultimo controllo è stato effettuato tra lunedi e martedi. La nostra è una casa di cristallo. E le porte sono sempre aperte", hanno tuonato dalla sede biancoceleste di piazza Matteotti, da dove è partito un messaggio forte e chiaro: "Attenti a parlare dell'Empoli perché siamo pronti a tutto pur di difendere il nostro buon nome e il nostro prestigio. Abbiamo già allertato alcuni avvocati. Tra l'altro, abbiamo bisogno di soldi per il nuovo centro sportivo che stiamo per costruire".

LA NAZIONE - EMPOLI 21/03/2002

TRANQUILLITA' ASSOLUTA!
Tranquillità assoluta. Ecco il sentimento che attraversa le menti e i cuori del clan azzurro dopo che da Roma e da Napoli - per voce di Michele Plastino, giornalista - sono rimbalzate notizie su un presunto caso di doping che interesserebbe una delle quattro squadre in vetta alla classifica della serie B. Chiaramente le accuse non sono state confortate da nessuna prova, ma troverebbero motivo di essere in quello che al grande accusatore sarebbe stato raccontato dall'interno della commissione doping.
Di fronte a tutto ciò né il presidente Fabrizio Corsi né il ds Pino Vitale, non avendo elementi a cui replicare e non avendo nessuno in verità parlato dell'Empoli, confessano solo la loro più assoluta serenità, auspicando semmai che il discorso possa esser già morto sul nascere, anche perché chiunque dovesse infangare la società azzurra dovrebbe poi risponderne di fronte alla giustizia.
Il caso ha fatto il giro d'Italia
Le affermazioni di Michele Plastino non sono state riprese solo da La Nazione, anche altri due quotidiani hanno trattato questa vicenda sull'edizione di ieri. Si tratta de La Provincia di Como e di Cronache del Sud, quotidiano di Salerno.
La notizia delle dichiarazioni di Plastino fatte su Canale 21 era apparsa martedì pomeriggio sul sito Web www.tifonet.it.

«Ma quale caso doping? E' solo una montatura»
Le voci in arrivo da Roma e Napoli, relative a un presunto caso di doping in cui sarebbe coinvolta una delle squadre in vetta alla classifica della serie B, lasciano il tempo che trovano nel clan azzurro. «E cosa possiamo dire - commentano il presidente Fabrizio Corsi e il ds Pino Vitale - se le accuse appaiono così maldestre e fantasiose da non fornire appigli. E siamo anche ragionevolmente certi che tutto finirà lì perché, in caso contrario, chi vorrà andar oltre dovrà risponderne di fronte alla giustizia. La nostra trasparenza è tale da non consentire sconti a nessuno. Puliti siamo e puliti tutti ci devono considerare. Altrimenti, cosa se li fanno a fare i nostri giocatori gli esami del sangue e delle urine ogni mese? Sono quelli i risultati che ci interessano, non le voci che vagano senza senso».
Insomma nessun accenno di turbamento, ma soltanto il sorriso della più assoluta tranquillità. «Se proprio vogliamo andare a cercare il pelo nell'uovo - aggiunge Pino Vitale - potremmo ricordare che in occasione di una trasferta avevamo pochi minuti per agguantare un areo e allora suggerimmo al medico dell'antidoping di sottoporre all'esame due che non avevano giocato e che erano già cambiati, mentre gli altri fra doccia e tutto sarebbero arrivati un po' più tardi. Ma sono cose che in casi particolari tutti richiedono. Solo che il medico fu inflessibile e così a sottoporsi al controllo furono i giocatori inizialmente sorteggiati. Se questo è un 'peccato mortale' - conclude il ds - ben vengano anche le voci più incredibili. Ecco dunque il motivo della nostra assoluta tranquillità. D'altra parte non possiamo rispondere a tutte le accuse più false. Noi abbiamo da pensare solo alla serie A».


13/07/2001

In ritiro da lunedì ventiquattro giocatori, otto i 'debuttanti'
Sono 24 gli azzurri che sabato si presenteranno al raduno dell'Empoli. 
La squadra per la stagione 2001/2002 è composta da due portieri, otto difensori, dieci centrocampisti e quattro attaccanti. Il ritiro inizierà lunedì, gli allenamenti si svolgeranno al «Castellani», parte della preparazione sarà svolta in piscina. 
Questi i 24 convocati.
Portieri: Gianluca Berti, Giacomo Mazzi (fine prestito dal Lecco). 
Difensori: Gianluca Atzori (acquistato dal Ravenna, non ancora ufficializzato) Manuel Belleri, Emilson Cribari Sanchez, Andrea Cupi, Pietro Fusco, Roberto Mirri, Francesco Pratali (riscattata la metà dalla Lodigiani), Federico Vettori (salito dalla Primavera), 
Centrocampisti: Riccardo Bonetto (proveniente dall'Arezzo, in comproprietà con la Juventus), Mark Bresciano, Massimiliano Cappellini, Flavio Giampieretti, Vincenzo Grella (riscattata la metà dalla Ternana), Fabrizio Ficini (confermato ma acquistata la metà dalla Sampdoria), Daniele Moro (salito dalla Primavera), Francesco Lodi, Ibrahim Abdul Razak (era tesserato per il Castelfiorentino), Filippo Zacchei ( acquistata la metà dal Prato).
Attaccanti: Antonio Di Natale, Massimo Maccarone, Tommaso Rocchi ( proveniente dal Treviso, acquistato dal Como), Francesco Tavano (in arrivo dalla Rondinella a metà con la Fiorentina).

SI TENTANO GLI ULTIMI MOVIMENTI: LA SITUAZIONE
ll box dell'Empoli F.C. al Crowne Plaza di San Donato Milanese oggi sarà animato da tanti operatori di mercato. Sono numerosi infatti gli appuntamenti che il direttore sportivo Pino Vitale ha in agenda. All'ordine del giorno l'affare Maccarone, ma anche le situazioni di Barollo, Bianconi e Gazzoli.
Per quanto riguarda il bomber azzurro entro stasera ci dovrebbero essere novità. L'Empoli tratta la cessione del giocatore a condizione che resti in prestito alla corte di Silvio Baldini. «Maccarone giocherà il prossimo anno nell'Empoli», queste le parole, perentorie, del ds azzurro. Nelle ultime ore pare che il Milan abbia fatto retromarcia: tanti i 15 miliardi richiesti per l'intero cartellino, pochi i denari a disposizione di Arriedo Braida, ds rossonero. E' forse una mossa per abbassare la valutazione? Fra i club che acquisterebbero, e poi presterebbero, l'attaccante dell'Under 21 ci sono anche il Parma, il Venezia e il Torino. Ma in questo caso potrebbe essere il giocatore a puntare i piedi. Infatti Maccarone è disposto a rimanere azzurro solo se rientrasse nella scuderia milanista. Rinuncerebbe, in pratica, alla serie A in virtù di una sorta di rispetto verso la società in cui è cresciuto. E l'Empoli proprietario del cartellino, pagato 6,1 miliardi per la metà? Con un contratto che scade fra 3 anni? La società azzurra ha il coltello dalla parte del manico ed è tranquilla, ma pare che al raduno, se non sarà del Milan, troveremo un Maccarone un po' indispettito. In ogni caso il mercato presenta ogni giorno situazioni di questo tipo, poi un ingaggio importante riesce ad appianare tutti gli ostacoli. Vedremo.
D'ingaggio si parlerà a breve anche con Di Natale. L'attaccante ha sentito parlare di cifre esorbitanti da parte del Verona e della Salernitana che non mollano la presa. Molto probabilmente, come promesso, avrà un adeguamento di contratto e lui prolungherà il legame con l'Empoli che scade nel 2003. Per Barollo e Bianconi non ci sono novità particolari: oggi Vitale cercherà di piazzarli. Se si arrivasse a lunedì senza la loro cessione però non partiranno per il ritiro. Stessa situazione per Gazzoli: per il portiere, oltre al Pisa e alla Lucchese, sembra si possa riaprire l'ipotesi Ancona visto che Storari potrebbe andare alla Fiorentina. Infine Gori, a metà col Prato, potrebbe andare a fare esperienza a Siena o a Modena, con la 'benedizione' dell'Empoli che lo vedrebbe maturare in B.

30/06/2001

MACCARONE E' DI PROPRIETA' DELL'EMPOLI

Stamattina alle 11 sono state aperte le buste in Lega per risolvere le comproprietà ancora in corso e a sorpresa il Milan ha offerto meno dell'Empoli per Maccarone. Così è tutto di proprietà dell'Empoli.
Adesso potrebbero sorgere alcuni grossi problemi, come spiega il D.S. Vitale nell'intervista sotto riportata. Oltre all'esborso economico invertito (invece di prendere una decina di miliardi dal Milan dobbiamo pagarli noi a loro) che toglie molta liquidità al mercato della società e anche se si riuscisse a superare lo scoglio dei soldi per il suo stipendio che stravolgerebbe la politica parsimoniosa adottata da sempre nella società dell'Empoli (visto che al Milan avrebbe preso il doppio del tetto massimo che l'Empoli paga ai suoi giocatori), c'è il problema del giocatore che dovrà essere convinto e trattenuto a giocare nell'Empoli in serie B per il prossimo anno,  
La sua ambizione di voler giocare in serie A potrebbe essere ancora più difficile da superare. 
A questo punto non è da escludere che la società cerchi di piazzarlo altrove visto il buon nome che si è fatto nel calcio italiano. 
Forse forse sarebbe la soluzione migliore se dobbiamo ritrovarci un giocatore che malvolentieri giocherebbe il prossimo campionato con noi e che romperebbe gli equilibri economici che da sempre regolano il sistema della nostra squadra e che contribuiscono a farci restare a galla  in un calcio che invece si permette di fare follie.

30/06/2001

Maccarone: il verdetto arriva stamani      (Il Tirreno) 
Secondo Milan Channel i rossoneri avrebbero offerto 9,5 miliardi
Col fiato sospeso, fino a stamattina. Alle 11, in Lega, si aprono le buste per le comproprietà. Empoli e Milan aspettano di conoscere il futuro di Massimo Maccarone. Il duello - come spiega il ds Pino Vitale - è stato duro, combattuto. Ora siamo arrivati al dunque. E, come avevamo anticipato, l'ottimismo delle scorse settimane sembra scemato. L'ultimo colpo è arrivato ieri, dalle news di «Milan Channel». Secondo la tv rossonera, infatti, l'offerta in busta del Milan sarebbe di 9,5 miliardi. Roba da capogiro. Altre indiscrezioni, invece, dicono che l'offerta sia di 5,5 miliardi.
«Se l'offerta è di 9,5 miliardi - sentenzia Vitale - l'attaccante torna al Milan. E' una cifra che noi non possiamo neanche sognare, ma soltanto stamattina sapremo la verità».
L'esito della busta è decisivo per il mercato?
«Sì. Ora aspettiamo le buste, poi faremo il punto della situazione con Corsi e Baldini. Non ci manca molto, per completare la squadra, ma dobbiamo fare chiarezza prima di decidere le ultime strategie».
Se Maccarone se ne andrà, arriverà qualcuno?
«Forse. Decideremo quando ci incontreremo».
Chi vincerà il duello?
«Non riesco ad immaginarlo. E' stata una busta difficile, combattuta. Duellare con il Milan è come essere su un canotto e andare contro una portaerei. Però io ci spero».
Conferma che, se vincesse l'Empoli, potrebbe nascere un problema d'ingaggio?
«
Purtroppo è tutto vero. Il Milan ha fatto, o promesso, al giocatore uno stipendio che è il doppio del nostro tetto massimo. Ovviamente non potremmo mai arrivare a quella cifra. Inoltre i problemi potrebbero essere anche altri».
Cioé?
«
Il giocatore potrebbe avere aspettative diverse. Gli hanno promesso la serie A, sarà difficile togliergli dalla testa questa idea».
Dunque?
«Dunque aspettiamo. Come ho detto non possiamo fare nessun tipo di discorso prima dell'apertura delle buste. Infatti oggi  non abbiamo fatto niente».
Neanche su Atzori e Rizzo?
«No, è tutto rimandato alla prossima settimana».

Pino Vitale ha confermato le impressioni: Maccarone si allontana dall'Empoli, perché battere il Milan è impresa titanica e perché, in caso di successo, sarebbe difficile venire incontro alle aspettative - economiche e non solo - dall'attaccante. Nel weekend, dunque, il ds farà il punto della situazione con Corsi e Silvio Baldini e deciderà le strategie. Se davvero il bomber se ne andrà, l'Empoli avrà tre possibilità: restare così come è, acquistare un giocatore di valore, puntare su un emergente. Sono già diversi i candidati. O almeno quelli noti perchè in verità c'è anche chi parla di una grossa sorpresa. Vediamo, comunque, gli attuali papabili.
Carlo Taldo (Cesena). L'Empoli lo segue da tempo, il Cesena vuole cederlo. Non a caso i dirigenti bianconeri seguono con interessi gli sviluppi del caso-Maccarone. Lo vogliono in tanti, ma Empoli sarebbe una delle prime scelte. Costo probabile dell'operazione intorno ai 3 miliardi.
Stefano Ghirardello (Cittadella). Piace perché è un combattente nato. Forse meno quotato di altri candidati, ma è elemento di rendimento (una decina di gol li segna sempre). A una chiamata degli azzurri non direbbe di no. Costo probabile dell'operazione: 3 miliardi.
Mario Frick (Arezzo). Rivelazione della C1. E' del Liechtenstein. Lo vogliono molte squadre di B e A, ma Vitale, in buoni rapporti con Tito Corsi, potrebbe strapparlo alla concorrenza. Costo probabile dell'operazione: 4 miliardi.
Domenico Costanzo (Pisa). Ha realizzato 9 gol in C1, dimostrando doti tecniche e grinta. E' un giovane che, con la cura-Baldini, potrebbe anche esplodere. Costo probabile dell'operazione: 1 miliardo.
Florian Myrtaj (Teramo). E' esploso in C2, con Ettore Donati. E' potente e abile di testa. Anche in questo caso si tratterebbe di un investimento per il futuro. Sul giocatore, però, c'è la Roma che lo vorrebbe per girarlo al Palermo. Costo probabile dell'operazione: 2 miliardi.

15/06/2001

Dall'Empoli una bici nuova al super tifoso ottantenne
Si chiama MARIO MAZZANTINI, ha più di 80 anni e una passione infinita: quella per l'Empoli. Da una vita segue le sorti degli azzurri, ma da qualche anno il suo feeling con la squadra è diventato inscindibile. Nell'anno della promozione in B, gestione Spalletti, Mario (o Mariolino, come lo chiamano tutti al Castellani) ebbe un brutto incidente: fu investito e le sue condizioni erano molto gravi. Bianconi e Birindelli andarono a trovarlo e, da allora, Mariolino non si perde più un allenamento. Tutti i giorni, sole o pioggia, Mariolino arriva allo stadio con una bicicletta con tanto di specchietto retrovisore. Bicicletta che però, dopo anni e anni, non ha più. Ed allora ecco l'idea dei giocatori dell'Empoli: una bici nuova fiammante per il mitico Mario. «Sabato scorso - racconta Mario - come faccio ormai da molti anni, sono venuto a salutare la squadra prima della partenza. Sono arrivato con la mia vecchia bicicletta e sono entrato negli spogliatoi per andare da Silvio Baldini. Quando sono uscito insieme al gruppo sono andato verso la mia bicicletta, ma non era quella di sempre, era nuova fiammante. Quando mi sono girato ho visto tutta la squadra schierata dietro di me e mi hanno fatto un grande applauso. Non credevo ai miei occhi, questi ragazzi sono veramente straordinari, ma non pensavo che arrivassero a così tanto. Grazie di cuore, ai giocatori al tecnico e alla società». Anche ieri, con la sua nuova due ruote, Mario è venuto a dare l'ultimo saluto alla squadra. «Adesso non devo più forzare sui pedali per fare il ponte sull'Orme», dice con un filo di commozione. E' felice Mario, anzi felicissimo. Un regalo dalla sua squadra del cuore, è più di quanto potesse sperare. Un rammarico però, Mario ce l'ha. «Non è venuta la serie A, però ci andremo l'anno prossimo. Ma ora come farò - chiede sconsolato - a stare un mese senza il mio Empoli?».

Nomi nuovi per l'attacco: Frick e Taldo  (Il Tirreno)
Uno dei due potrebbe arrivare se il Milan vincerà le buste per Maccarone
 E' troppo esperto, Pino Vitale, per cadere nel trabocchetto. Quando parla delle strategie dell'Empoli non si lascia neanche interrompere, per non correre il rischio di fare nomi, ma in verità le stretegie dell'Empoli sono ormai abbastanza chiare.
Partiamo dalla cessione di Marchionni. Ieri sera Vitale è stato visto nella sede delle Fiorentina. Probabile, dunque, che le firme siano arrivate con un giorni di anticipo. L'operazione, comunque, sarà ufficializzata soltanto dopo la firma del procuratore del giocatore (domani o venerdì). Insieme, ovviamente, sarà annunciato Tavano. Ed eccoci al bello. Vitale ha annunciato che, per completare l'Empoli del futuro, mancano due difensori, un centrocampista, due tornanti di destra e due o tre attaccanti (dipende dalle buste per Maccarone). Quindi andiamo con ordine.
In difesa arriverà Gianluca Atzori dal Ravenna. C'è ancora da vincere la concorrenza del Modena, ma il giocatore (anche grazie alla mediazione del portiere Berti) è orientato verso la Toscana. E l'altro? Sono circolati i nomi di Mantelli della Salernitana e Comazzi del Monza. Ma il giocatore dovrebbe essere il giovane Francesco Pratali, che l'Empoli riscatterà dalla Lodigiani. In C1, come difensore centrale, ha fatto cose eccellenti.
Veniamo al centrocampo. L'obiettivo dichiarato è trattenere Fabrizio Ficini. L'accordo con la Sampdoria (per prenderlo in comproprietà) c'è, manca quello con il giocatore. E, i primi contatti, non sono stati positivi. C'è una bella differenza tra offerta e domanda. Gli azzurri sperano di arrivare a un accordo, ma non sono disposti ad aumentare la loro offerta perché Corsi e Vitale hanno deciso, ormai da un po' di tempo, di abbassare (e non di poco) il tetto degli ingaggi. Dunque se non si arriverà a un accordo l'Empoli potrebbe orientarsi altrove per un mediano. Per i due nuovi tornanti di destra gli obiettivi sono il giovane Zacchei del Prato e l'esperto Bellotto della Pistoiese.
In attacco, come detto, i vuoti da colmare sono due. Ma in verità non è così perché Tavano arriverà nell'ambito dell'affare Marchionni e perchè Rocchi è ormai a un passo (Como e Treviso devono prima risolvere la comproprietà), se non già fatto. Ma Vitale comincia a muoversi anche nel caso dovesse perdere Maccarone (e vincere una busta con il Milan non è certo facile). Così il ds ha messo sotto tiro un paio di giocatori ambitissimi. Il solito Carlo Taldo del Cesena, ma soprattutto Mario Frick dell'Arezzo. Sarà difficile riuscire a portarli fino al dopo-buste, ma provarci è il minimo.
Infine le comproprietà. Detto di Maccarone e Pratali, risolto Grella, l'Empoli cederà Dainelli (per 5 miliardi) al miglior offerente. Mirri, Iacopino e Barollo non sembrano rientrare nei piani.

«La nuova squadra è pronta al 99%»
Vitale disegna l'Empoli del futuro, ringrazia Corsi e ufficializza gli arrivi di Bonetto, Grella e Mazzi
EMPOLI. Aveva promesso e - come sempre - ha mantenuto la parola. Pino Vitale ha atteso la fine della stagione, le vacanze della squadra, ma ieri ha fatto il punto della situazione sul mercato dell'Empoli. Ed è un mercato che, a sentire il direttore sportivo, è decisamente a buon punto.
«Al 99% - dice il dirigente - l'Empoli del domani è pronto. Abbiamo acquistato Bonetto dalla Juve in comproprietà (per 1 miliardo, ndr), abbiamo ripreso Grella (per 1,2 miliardi, nd) e Mazzi, che sarà il secondo portiere e ha firmato un contratto fino al 2004. Ma, in generale, abbiamo molte trattative ben avviate. Ripeto, al 99% siamo a posto».
E allora, con le parole del ds, cerchiamo di capire cosa è successo e cosa succederà.
PORTIERI. «Berti è confermato. Bini torna a Pisa per fine prestito. Gazzoli sarà di nuovo ceduto. Il secondo portiere sarà Mazzi».
DIFESA. «Abbiamo Belleri, Cribari, Fusco e Cupi. Bianconi ha chiesto di essere ceduto, Daniele Baldini sarà il nostro nuovo allenatore in seconda. Per Mirri c'è da risolvere la comproprietà. Il reparto sarà completato dal giovane Vettori, che arriva dalla Primavera, e da due giocatori che stiamo cercando sul mercato. Nomi? Non ne faccio, ma siamo a buon punto».
CENTROCAMPO. «Ci sono Giampieretti e Bresciano. Abbiamo ripreso Grella e acquistato Bonetto. Ficini? Con la Samp siamo d'accordo, in linea di massima, per acquistarlo in comproprietà. Ora stiamo trattando con il giocatore. E' un elemento importante e ci piacerebbe tenerlo, ma non possiamo svenarci. Abbiamo un budget da rispettare. Dunque, al momento, diciamo che ci manca un centrocampista. Speriamo che possa essere proprio Ficini. Il giovane Moro salirà in prima squadra. Per quanto riguarda i fantasisti abbiamo Cappellini e Lodi, che sarà in pianta stabile con la prima squadra. Il contratto di Cappellini? Scadrà a giugno del 2002. Vorremmo rinnovarlo, ma alle nostre cifre. Altrimenti resterà con quello in essere e andrà in scadenza a fine stagione. Sulla destra non ci sarà più Marchionni e noi vogliamo acquistare due giocatori per coprire quel ruolo. La cessioni? Allegretti e D'Aniello hanno chiesto di andare a giocare. E' legittimo e cercheremo di accontentarli».
ATTACCO. «C'è soltanto Di Natale, per ora. Speriamo di trattenere Maccarone e andremo alle buste con il Milan. Banchelli non sembra orientato ad accettare la nostra offerta. Così, se Maccarone dovesse restare, mancano comunque 2 attaccanti. Come sapete abbiamo trattative in corso, e sono ben avviate, per coprire questi due vuoti».
COMPROPRIETA'. «Ne abbiamo tante. Alcune importanti: Maccarone, Dainelli, Pratali, Mirri, Iacopino e Barollo. Cercheremo di risolverle, ma in alcuni casi le buste saranno necessarie».
LO STAFF. «Daniele Baldini al posto di Carli. Ecco la novità. Ringraziamo Marcello, che avrà un squadra del vivaio (gli Allievi nazionali, ndr), per tutto quello che ha fatto e che farà per noi».

Ritiro ancora a Vinci
Ritornerà il lavoro in piscina
Nessuna novità nel ritiro degli azzurri per la stagione 2001/2002. La sede degli allenamenti sarà sempre il campo Sussidiario (e il Castellani) e i giocatori soggiorneranno nell'Hotel Alexandra di Vinci. Confermato anche il lavoro in piscina. Come l'anno scorso, la truppa di Silvio Baldini inizierà la preparazione nella vasca del Circolo tennis di Empoli. Claudio Selmi (preparatore atletico) ha constato, insieme all'allenatore azzurro, la «bontà» di questa idea. L'appuntamento per il raduno è fissato per la mattina di sabato 14 luglio, mentre la preparazione inizierà il 16 luglio. Confermati, ricordiamolo, anche i due partner della società: lo sponsor commerciale Computer Gross e lo sponsor tecnico Errea.

L'EMPOLI E' PRONTO PER LA SERIE A

Silvio Baldini promuove l'Empoli  «Noi, un gruppo da serie A» (Il Tirreno)
 Onesto fino in fondo, con gli altri ma soprattutto con se stesso. Silvio Baldini è così: un uomo vero, che ha poco a che spartire con l'ambiente del calcio. Certo, in questo mondo ci vive, ma gli va stretto. Il tecnico dell'Empoli non è il tipo da sentirsi parte di una nicchia. Per lui tutto è vita, per lui comportarsi bene e più importante che vincere una partita. E così, a pochi giorni dalla fine del campionato, l'allenatore di Massa si confessa. O meglio, analizza - con la sua sincerità - quello che è stato. Parla del sogno-promozione sfumato, ma anche dell'eccezionalità del gruppo. Parla di moduli, ma anche di uomini. Parla del passato, ma anche del futuro. E allora ascoltiamolo, leggiamolo, perchè le cose che dice una persona così meritano sempre il massimo interesse.
Mister, siamo a bocce ferme, cosa prova?
«Un grande vuoto. Il mio lavoro, il contatto con il campo, già mi manca. Mi serviranno un po' di giorni per farci l'abitudine e riuscire a godermi le vacanze».
E se ripensa al campionato?
«Se guardo indietro vedo una stagione straordinaria. Ancora una volta ho dato il massimo di me stesso e questo mi rende appagato, soddisfatto. Dispiace di non essere riuscito, ancora una volta, a vincere questo campionato».
Le era già successo a Brescia.
«Forse questo è il mio destino. Comunque sono una persona che nelle difficoltà riesce sempre ad esprimere il meglio».
Meritavate la serie A?
«Non è questione di meriti. Tutti noi, per tutto l'anno, abbiamo tenuto un atteggiamento da serie A. Forse alla gente non basta, ma io spero che i tifosi siano soddisfatti, come lo siamo noi, di quello che ha fatto l'Empoli».
Le pesa il fatto di non essere andato in A con 64 punti?
«No. So che è la prima volta che succede, ma lo sport è questo. Forse l'anno prossimo 59 punti basteranno per essere promossi. Ogni campionato ha la sua storia».
Rimpianti?
«Nessuno. Ripeto, abbiamo dato tutto».
40 punti nel girone di ritorno, 24 all'andata: i conti non tornano.
«Ma anche nel girone di andata le prestazioni erano state sempre all'altezza della situazione, degne di un cammino di vertice. Purtroppo non facevamo gli stessi gol che abbiamo fatto nel girone di ritorno. Prendo, come esempio generale, la partita di Ancona. In pratica dominammo la scena, soprattutto nel primo tempo, eppure perdemmo. Una sconfitta incredibile. E non è stata l'unica della prima parte della stagione».
Ma qualcosa deve essere successo per spiegare una cosa evidente differenza di rendimento?
«Soprattutto è stata il frutto della maturazione. La squadra era giovane, molto giovane. Piano piano ha acquistato fiducia, convinzione. In questo senso credo che Pistoia sia stata la partita della svolta. Non eravamo in un periodo facile e la vittoria ci ridette grande morale».
Il cambio di modulo (dal 3-5-2 al 4-2-3-1) ha influito?
«Credo di sì. Di sicuro siamo stati più equilibrati. Però non è stato soltanto quello a determinare il nostro cambiamento».
Quanto ha pesato, invece, il fatto di aver giocato gran parte della stagione senza un attaccante di riserva?
«Purtroppo Budan si è rivelato un acquisto sbagliato. Ci abbiamo provato, l'abbiamo aspettato, ma non ha mai risposto come volevamo noi. Se avessimo avuto subito Banchelli forse saremmo andati in serie A. E anche se non ce lo avessero tolto per due mesi potevamo fare di più. Ma questi sono i rischi che si corrono quando si fa calcio.
Budan è stata la delusione, e la rivelazione?
«Il gruppo, senza dubbio. Si è unito ancora di più, creando un'alchimia eccezionale. Si sono aiutati, si sono fatti forza a vicenda, hanno dato tutto. E lo hanno fatto anche la scorsa settimana, prima dell'inutile gara di Venezia».
Ma un singolo ci sarà pur stato. Noi pensiamo a Bresciano e Di Natale.
«Il giocatore che più mi ha sorpreso è Di Natale. Bresciano lasciava intuire qualcosa, Totò era una scommessa. Ed esploso. Ha fatto vedere cose grandissime, giocate sublimi. I suoi numeri valevano da soli il prezzo del biglietto».
Alla fine è soddisfatto?
«Molto. Posso dire che questa è una delle squadre che ho allenato che più mi ha dato soddisfazione. Sono orgoglioso di questi ragazzi».
Quanto c'è di suo in questo Empoli?
«Meno di quanto si creda. Per fare bene un tecnico ha bisogno di avere un buon feeling con la società. E qui c'è Pino Vitale che per me è un fratello maggiore. Ha la pazienza di trattare con me, che sono una persona difficile, mi risolve tutti i problemi che si creano. Insomma credo che in questo Empoli ci siamo molto di Pino Vitale».
Ha detto che è una persona difficile. Lo è anche per i suoi giocatori?
«Sì, ma con una differenza. Loro hanno sempre il campo».
Cosa intende?
«Che io posso stare una stagione senza parlare con un giocatore, perché tra di noi c'è antipatia, ma se lui è più bravo degli altri e se lo dimostra in allenamento, la domenica gioca. Di sicuro».
Lei pretende molto dai suoi giocatori.
«Pretendo moltissimo, perché credo di dare sempre il massimo».
Parliamo del futuro. Ad inizio stagione avete dichiarato che l'obiettivo era migliorarsi, se lo ripeterete significherebbe lottare per la serie A da subito.
«Noi dobbiamo sempre cercare di migliorarci e questo, ve lo dico subito, sarà il nostro obiettivo. Questo però non significa fare 65 punti, arrivare quarti e andare in A. Significa dare di più di quello che abbiamo dato quest'anno. Per vincere, poi, serve la fortuna, serve che nessuno si faccia male. Insomma è imponderabile. Ma, ripeto, noi dobbiamo dare di più».
Quindi non avete dato il 100%?
«No, ma ci siamo andati vicini. Abbiamo dato il 98 o il 99%. Un margine di miglioramento, insomma, c'è».
Però non ci sarà più Marchionni.
«Marco è stato un giocatore importante per noi. Ha dato tanto all'Empoli e l'Empoli ha dato tanto a lui. Mi piacerebbe trovare un altro giocatore del suo calibro. Ma non mi riferisco alle qualità tecniche, ma a quelle umane. Marchionni ha dei principi e quando parti da queste basi sei destinato a fare strada».
Con Marchionni ceduto, molto sembra essere legato alla comproprietà di Maccarone.
«Se perderemo Maccarone non smetteremo di fare calcio. Sarebbe importante tenerlo perché a lui sono serviti 6 mesi di lavoro per diventare quello che è ora. Con un altro servirebbero altri 6 mesi. Comunque una squadra di calcio non dipende, e non può dipendere, da una busta».
Ma non voglia di farsi costruire uno squadrone per riuscire, finalmente, a conquistarsi la serie A?
«La voglia c'è, eccome. Ma non posso chiedere all'Empoli di cambiare il suo modo di fare calcio. La serie A non vale un ricatto a questa società».
Dunque?
«Dunque faremo come sempre. Punteremo su giocatori sconosciuti al grande pubblico per farli diventare grandi».
Non teme che questa sua capacità di valorizzare i giovani diventi un'«etichetta» per lei?
«Per me lavorare con i giovani è gratificante. Forse sono proprio queste le mie caratteristiche. Non so se da un grande campione potrei pretendere così tanto. Se poi dovesse essere un'etichetta, poco importa. Non mi dicono mica che sono un untore e diffondo l'Aids nel mondo».
Cosa ne pensa di Rocchi e Bonetto?
«Mi sembra che per ora l'Empoli abbia scelto i giovani più promettenti che ci sono in circolazione».
Cambierà molto la squadra?
«La squadra di base perderà Marchionni, poi vedremo cosa succederà con Maccarone. Poi ci saranno altri movimenti. Ci sono dei ragazzi che hanno bisogno di andare a giocare e la società tenterà di accontentarli. Ovviamente non ci sarà più Daniele Baldini. Ma il capitano resterà con noi, con il gruppo, è già questo è importantissimo per me e per l'Empoli».
Ripartirà con il 4-2-3-1?
«Penso di sì. Anche se poi dovremo valutare se sarà il modulo migliore».
Abbiamo parlato di Di Natale, ma chi potrà essere la rivelazione della prossima stagione?
«Io penso che Lodi sia destinato a regalare grandi soddisfazioni all'Empoli. E' dotato, disponibile al lavoro, intelligente. Mi ha già capito come tecnico e come uomo. Forse non sarà pronto ad inizio stagione, ma credo che tra marzo a aprile potrà diventare l'arma in più dell'Empoli. E se confermerà le attese farà una grande carriera».
Cosa si augura, Silvio Baldini, per la prossima avventura con l'Empoli?
«Mi auguro di essere messo in discussione per le mie qualità tecniche, per le mie scelte professionali, ma mai per le qualità morali. Nel calcio si fa presto, purtroppo, ad accomunare errori tecnici ad errori umani. Spero che questo non accada mai».
Ha firmato fino al 2005. E' pentito?
«No. Non mi hanno messo la pistola alla testa per firmare il contratto».
Ma non ci venga a raccontare che non avrebbe la possibilità di allenare in A.
«Questo è un altro discorso».
L'hanno già cercata?
«Sì, ma non vi dico chi. Anche perché io penso soltanto all'Empoli e, finché sento la fiducia nell'uomo Baldini, da qui non mi muovo».
A proposito, com'è il rapporto con gli empolesi?
«Credo ottimo. A parte gli amici, mi sembra che le gente mi apprezzi. Questo mi rende felice. Io non sono uno di quei tecnici che va ad esultare sotto gli ultras, anche se chi lo fa è degno del massimo rispetto. Comunque io cerco di non mettermi troppo in mostra. Se la gente di Empoli mi vuole bene è perché mi ha capito e apprezza il mio lavoro. E di questo, ovviamente, sono orgoglioso».
Chiudiamo con un «pagellone»: un voto per Silvio Baldini, uno per l'Empoli.
«Sono gli altri che devono giudicare il mio lavoro. All'Empoli, però, non posso che dare un bel 10».


  


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